Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Red. Cronaca
Roma Centocelle – "Piazza San Felice e via degli Anemoni stanno diventando terra di nessuno. È giunta l'ora che il Municipio Roma V, i Dipartimenti competenti, l'Acea servizio di Illuminazione Pubblica, ognuno per quanto di propria competenza, si attivino con la massima urgenza per restituire quel quadrante di Centocelle ai molti cittadini che ormai utilizzano strade alternative per la paura di essere aggrediti.
L'area è già stata teatro di episodi di violenza e tuttora sussistono gravi rischi per l'incolumità dei passanti, considerando che manca l'illuminazione e ci sono troppe persone "poco raccomandabili". Nel quadrante, buio e degradato, c'è anche la parrocchia di San Felice da Cantalice e la nuova sede della ASL di quartiere, che confina con l'area verde chiusa ed abbandonata, sulla quale vi sono altissime erbacce, rifiuti, roditori che scorazzano indisturbati ed una fontanella da cui sgorga acqua su uno spazio inaccessibile. Ci attiveremo presso tutti gli Organi competenti per sollecitare nuovamente un immediato intervento al fine di eliminare ogni forma di degrado". È quanto dichiarano in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, e Francesco Figliomeni, coordinatore del Movimento Civico Cambiare, in merito alla necessità di adeguata illuminazione della zona ed alla eliminazione del degrado ben visibile nelle foto che testimoniano la totale assenza delle Istituzioni.
"La misura è colma. Il Municipio – prosegue la nota – dovrà anche fornire risposte dettagliate sul criterio seguito nello scegliere il soggetto cui affidare la gestione delle due aree e sui compiti assegnati in merito alla apertura, chiusura e pulizia delle stesse. Nel 2007 l'Amministrazione guidata dal Sindaco Veltroni sprecò ben centomila euro per realizzare un "campetto polifunzionale" proprio sull'area dove pochi mesi dopo sarebbe stato installato il cantiere della Metro C e di ciò auspichiamo un intervento della Corte dei Conti affinchè persegua gli Amministratori Pubblici per danno erariale" concludono Santori e Figliomeni.
Correlati