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ROMA, CASTELLO DELLA CECCHIGNOLA: "LA CAMERA DELLE MERAVIGLIE" APRE AL PUBBLICO

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Tempo di lettura 2 minuti Il 13, 20 e 27 Dicembre per tutti gli amanti di arte, scienza e collezionismo o anche solo i curiosi visite gratuite

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Redazione

Roma – Al via la mostra nel Castello della Cecchignola a Roma. Il complesso di origine medievale alle porte della periferia romana, ospiterà l'esposizione nelle date del 13, 20 e 27 Dicembre, in cui si effettueranno gratuitamente visite della struttura di un'ora, dalle 15:30 alle 16:30, per tutti gli amanti di arte, scienza e collezionismo o anche solo i curiosi che per la prima volta avranno la possibilità di ammirare una vera e propria «Wunderkammer» meglio nota come Camera delle Meraviglie. Un percorso nelle sale del maestoso Castello della periferia romana in cui sono raccolti  minerali, fossili e reperti molto lontani dalla realtà di oggi ma in grado colpire il pubblico grazie alla loro particolarità .

Quello della Camera delle Meraviglie, fu un fenomeno tipico dell’epoca che va dal Cinquecento a Settecento e che ha fatto del collezionismo una vera e propria forma d’arte. Lo scopo era quello di possedere oggetti impossibili da trovare in natura e tantomeno da essere collezionati.
Gli oggetti naturali, chiamati naturalia, erano prevalentemente pietre preziose, rari minerali, fossili o stravaganze della natura come come animali con due teste o creature totalmente sconosciute. Gli oggetti creati dalle mani dell'uomo, detti artificialia, erano tesori ed oggetti unici, come rare reliquie ed oggetti fatti con tecniche complicate o segrete e provenienti da ogni parte del mondo. Tutti questi reperti erano mirabilia, ovvero cose che suscitavano la meraviglia.
Tutto questo fa pensare a qualcosa di molto lontano dalla realtà attuale o assimilabile per lo più ad un museo di arti antiche. Invece proprio a Roma, nella residenza del Castello della Cecchignola, Giano Del Bufalo ha dato vita ad una collezione di oggetti rari, meraviglie di storia naturale, anatomia animale e umana in grado di sbalordire chiunque.

La passione per l’arte e per la storia e ha portato Giano a girare il mondo in cerca di tesori da aggiungere alla collezione. Infatti, partecipando a diverse spedizioni archeologiche nel deserto orientale egiziano con il professor Raniero Gnoli, si è potuto appassionare verso lo studio delle arti orientali. Nonostante i vari campi di studio, l’interesse principale di Giano è quello del periodo storico che va dal Cinquecento fino al Settecento, secoli in cui nasceva l’amore per le curiosità scientifiche tanto da appassionarsi di una antica tecnica di imbalsamazione dei corpi, nota come Tassidermia.
La Tassidermia rappresenta una vera e propria forma d’arte che in tempi passati era utilizzata principalmente per la preparazione dei trofei di caccia. Lo sfruttamento animale da parte dell’uomo ha contribuito all’estinzione di molte specie e ad oggi, Giano si occupa di preservare e donare una nuova vita unicamente a quegli animali deceduti naturalmente, che spesso vengono abbandonati e dimenticati. Questo interesse lo porta a viaggiare, partecipando alle più note mostre e fiere europee dove incontra studiosi e collezionisti internazionali come Sir Viktor Wynd (http://www.viktorwynd.org) o Alexis Turner (http://www.londontaxidermy. com) con cui Giano stringe importanti rapporti lavorativi e di amicizia. Oggi è pronto ad arrivare a Roma con una mostra esclusiva presso il Castello della Cecchignola aperta una domenica al mese per prenotare la visita scrivendo a wunderkastel@hotmail.com
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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