Roma, Cassia: bus Atac in fiamme


di Silvio Rossi

 

ROMA – L'ennesimo autobus andato a fuoco, stamattina su via Cassia, nei pressi della località La Giustiniana. La crisi nera di atac si può certificare da questi episodi. Non passa mese in cui un mezzo dell'azienda dei trasporti di Roma non venga avvolto dalle fiamme.

Il rimpallo di attribuzioni tra presidente e Ad, le parole vuote dell'assessore non possono giustificare l'immobilismo di quanti hanno responsabilità davanti a certi episodi, che mettono a rischio non solo la mobilità urbana, ma la sicurezza di autisti e passeggeri, oltre a determinare un costo aggiuntivo che gravità sulle spalle dei romani.
Le farse di questo giorni su chi ha presentato prima le dimissioni, neanche fossero un brevetto da salvaguardare, non giustificano ciò che i romani sono costretti a subire

 

L'azienda ormai è insolvente "La deadline è già superata". Così Bruno Rota, ormai ex direttore generale di Atac, in un'intervista in apertura di prima pagina del Messaggero e su altri quotidiani in cui sottolinea che l'azienda "l'ultima volta è riuscita a pagare gli stipendi nell'ultimo quarto d'ora". Una "situazione che deve essere analizzata dal tribunale fallimentare". Per Atac, dice al quotidiano di via del Tritone, "parlano i numeri. C'è un debito di 325 milioni soltanto con i fornitori". "All'inizio non capivo bene di chi mi dovevo fidare, mi fidavo solo della Raggi. Poi mi è sembrato di aver capito di chi dovevo fidarmi. Però i fatti dimostrano che non ci avevo capito molto". Al Corriere della Sera, Rota afferma che era riuscito a convincere l'amministrazione Raggi a fare il concordato preventivo. "Non si trattava di fallimento, è il contrario, il concordato preventivo serve a scongiurarlo, a ottenere una moratoria almeno parziale dei debiti". Tuttavia, aggiunge, "vedo che sul concordato ci sono molte manovre in atto", "quello che mi hanno fatto lo considero un vero tradimento. Una roba che neanche all'asilo". "Non ho nulla a che fare con i 5 Stelle", aggiunge, "mai" sentito Casaleggio e Grillo "e mai conosciuti".