Roma
ROMA, CASO PUMA: I GENITORI DELL'ISTITUTO SALESIANO MARIA AUSILIATRICE SCRIVONO UNA LETTERA APERTA AL TRIBUNALE DEI MINORI
Tempo di lettura 5 minutiContinuano le iniziative a sostegno di mamma Federica per fargli riavere sua figlia Beatrice
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Published
12 anni faon
"C’è una bambina di 7 anni che grida a tutti Voi che vuole solo tornare con la sua mamma."
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai Giudici Angela Rivellese, Cristina Capranica, al Presidente del Tribunale Dott.ssa Carmela Cavallo dei genitori dell'Istituto Maria Ausiliatrice
"Al Tribunale per i Minorenni di Roma
Lettera aperta ai Giudici Angela Rivellese, Cristina Capranica, al Presidente del Tribunale Dott.ssa Carmela Cavallo
Egregi giudici, Egregio Presidente della Repubblica Italiana, Egregie Istituzioni, Egregio Popolo Italiano,
Siamo i genitori di una scuola cattolica di Roma, Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice appartenente al IV Municipio che insieme agli abitanti del quartiere vogliamo portare a conoscenza della triste storia che è capitata ad una bambina di 7 anni della nostra scuola, figlia della sig.ra Federica Puma che molti avranno visto e sentito in televisione e radio:
pochi giorni prima del Natale scorso (e 3 giorni prima del suo 7° compleanno), esattamente il 14 dicembre, la bambina viene tolta alla sua mamma dal tribunale dei minori di Roma con ordinanza del Giudice Carmela Cavallo e messa in casa famiglia a Roma.
Il motivo? “conflittualità tra i genitori” che sono separati da subito dopo la nascita della piccola.
La bambina, oltre ad essere stata letteralmente strappata a sua madre è stata strappata alla sua stessa vita, alla sua quotidianità in quanto non frequenta più la sua scuola, non ha più modo di incontrare le sue amichette, il suo cagnolino, qualsiasi contatto sia telefonico che personale con la mamma (due volte alla settimana) è costantemente monitorato da quegli stessi personaggi che hanno contribuito a che accadesse questo nefasto avvenimento.
Questo caso, Vi possiamo garantire, che è frutto di un madornale errore, o diteci Voi, cari giudici, di cosa è frutto.
Alcune di noi hanno avuto modo di parlare con i servizi sociali del IV Municipio di Roma che non sono riusciti a giustificare la decisione presa dal ns spettabile Tribunale Minorile. Ci è stato detto che forse si è pensato di collocare la bambina in “ambiente neutro e protettivo”. Allora noi che conosciamo la mamma Federica Puma, i suoi genitori( nonni della bambina) ma soprattutto la bambina stessa domandiamo a Voi “quale ambiente più protettivo rispetto alla SUA FAMIGLIA????” la stessa famiglia dove la bambina per 7 anni ha vissuto, è cresciuta è stata AMATA, CURATA, AIUTATA, NUTRITA, RISPETTATA.
Emerge da molti documenti da noi letti (NOI CHE NON SIAMO LAUREATI IN GIURISPRUDENZA, MA CHE NONOSTANTE QUESTO RIUSCIAMO A COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DEGLI SCRITTI) che questa CONFLITTUALITA’ è univoca, nasce e cresce nella mente, nell’operato e nel CUORE (se ce l’ha) di un padre che non ha amore per la bambina, tanto da desiderarla in una CASA FAMIGLIA con estranei, tanto da toglierle l’amore più grande: LA SUA MAMMA, tanto da minacciare chiunque ostacoli il suo piano.
Allora domandiamo a voi: “perché rinchiudere la bambina e non allontanare il padre? Perché proprio voi che dovreste tutelare i bambini che non hanno capacità di difendersi, tutelate invece un padre che non ha mai svolto e non vuole svolgere il ruolo di padre? Perché, qualora voi aveste appurato che la piccola B. avesse bisogno della figura paterna, non avete pensato di controllare, monitorare gli incontri padre-figlia e magari obbligare il padre a curare i propri disturbi di personalità emersi da perizie psichiatriche, ed una volta curati dare la possibilità a B. di avere un Papà come tutti i nostri figli hanno? Questa linea, osiamo dire, forse avrebbe TUTELATO VERAMENTE LA PICCOLA B. e avrebbe dato a Voi giudici la certezza di aver fatto cosa giusta e di aver operato solo ed esclusivamente per il bene della bambina.
Siamo certi che la decisione del giudice Cavallo non porterà giovamento alla bambina ma al contrario sofferenze e traumi inutili, convinzione tristemente e drammaticamente avvallata dalle prove della sofferenza della piccola portate all’ITALIA INTERA dalla sua disperata mamma, sig.ra Federica Puma, che ogni giorno si consuma ( noi con lei) con il disperato intento di salvare la piccola B.
(http://www.youtube.com/watch?v=ty1PdWOKo5E)
Noi genitori coinvolti in questa triste storia che, oltre ad essere un caso giuridico è un caso umano, chiediamo aiuto all’Italia intera, a chiunque sia in grado di prendere in mano questa “scomoda” situazione e possa ridare una vita a B.
Qui non si sta difendendo un rapinatore, un assassino ma il cuore di una bambina che soffre e non chiede altro di parlare col giudice per poter dire che lei vuole la sua mamma, Signori giudici, Signor Presidente, Signore Istituzioni, Signori Italiani:
c’è una bambina di 7 anni che grida a tutti Voi che vuole solo tornare con la sua mamma.
NOI come genitori, insieme agli abitanti di un quartiere grande, importante e molto popolato di Roma, come cittadini italiani NON ACCETTIAMO tutto questo, non possiamo stare a guardare, mentre il nostro stesso Stato schiaccia i nostri figli, li sequestra e li toglie dall’unica certezza che hanno: LA MAMMA, la famiglia, l’affetto.
Vogliamo che l’Italia ed il mondo intero sappia quello che sta succedendo nel nostro paese, e faremo di TUTTO per rendere pubblico questo scempio.
Chiediamo a Voi tutti di fare un passo indietro, di analizzare, riesaminare tutta questa faccenda e fare in modo che B. torni a casa, nella sua casa, dalla sua mamma, dai suoi affetti!
Chiediamo vivamente di non deludere quel po’ di speranza che ancora vive in noi…….la speranza di poter ancora credere in chi ci governa, in chi amministra la giustizia ed in chi è preposto a salvaguardare il bene dei nostri figli, che sono i futuri cittadini italiani.
Con Osservanza"
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