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Roma, car scooter sharing: scoperta maxi truffa

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Tempo di lettura 3 minuti Indagate 34 persone la maggior parte delle quali già conosciute alle forze dell’ordine

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Redazione


ROMA – Una maxi truffa ai danni di due società leader nel settore del car/scooter sharing della Capitale (Enjoy società controllata dal gruppo ENI e ZIG ZAG, appartenente al gruppo Smartventure srl) è stata scoperta dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma che, nella notte e fino alle prime ore della mattina, sono stati impegnati in 34 perquisizioni nei confronti di altrettante persone ritenute facenti parte di un’ associazione per delinquere finalizzata alle truffe,  alla sostituzione di persona, alla frode informatica e ai furti aggravati. All’operazione hanno preso parte anche i militari del Nucleo Investigativo di Roma – che hanno approfondito gli aspetti tecnico-informatici della complessa vicenda – e quelli del Gruppo di Roma che hanno fornito il supporto di personale e mezzi sul territorio.

L’indagine parte dall’intuizione di una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Roma.
Ad ottobre scorso, fermano nottetempo una fiat 500 con il brand Enjoy a bordo della quale viaggiavano 4 giovanissimi tutti sprovvisti di patente. Approfondendo il controllo, emergeva che il conducente apparteneva a una nota famiglia criminale romana e che la vettura risultava da ricercare.

A far parte dell’associazione per delinquere finalizzata al raggiro “social” sono  34 persone – tutte ora indagate – la maggior parte dei quali già conosciute alle forze dell’ordine – che hanno messo a punto un arguto ed efficace sistema per la creazione di falsi profili sui siti delle aziende di car/scooter sharing: in particolare, i soggetti coinvolti nell’indagine carpivano le foto e i dati di patenti di guida – realmente esistenti – di ignare persone che, in buona fede ma incautamente, pubblicavano il loro documento sui profili personali di noti social network lasciati “aperti”, ovvero senza restrizioni della privacy e quindi visibili a tutti. Dati ghiottissimi ed indispensabili per le menti dell’organizzazione.

Una volta in possesso delle informazioni, è emerso che i truffatori – con un’abilità trasnazionale – attivavano presso banche estere carte di credito ed e-Wallet, fittiziamente intestati, collegandoli all’account  “farlocco” del portale dei servizi di noleggio. Non solo: in fase di registrazione, dovendo necessariamente utilizzare utenze telefoniche sempre diverse (a seguito di ogni truffa, infatti, tutti i dati vengono inseriti in una black list dalle società che forniscono il servizio e che hanno attivamente collaborato con gli uomini dell’Arma al buon esito delle indagini), i rei, dopo aver inserito i propri numeri di cellulare, hanno utilizzato anche quelli in uso a familiari e amici, creando per ogni noleggio anche un indirizzo di posta elettronica ad hoc, sul quale ricevere i codici PIN necessari all’utilizzo dei veicoli.

I noleggi, ovviamente, venivano fatturati dalle società erogatrici del servizio, ma mai pagati dagli effettivi utilizzatori: nel corso degli accertamenti, è emerso che dallo scorso mese di settembre ad oggi (tra car e scooter sharing) sono state documentate oltre 400 truffe con un danno complessivo che sfiora il milione di euro.

L’insidia delle truffe, secondo gli investigatori andava oltre l’ingiusto profitto economico prodotto; infatti come emerso con chiarezza dalle indagini dei Carabinieri, il totale anonimato in cui si sviluppava l’azione dei truffatori, permetteva di mettere a disposizione anche di molti malviventi capitolini, dediti alla commissione di furti in abitazione e attività di trasporto e spaccio di stupefacenti, autovetture apparentemente pulite, che potevano essere utilizzate senza limiti di accesso anche nelle zone a traffico limitato, peraltro risultando meno soggette a controlli da parte delle forze dell’ordine.

Quando la sala di controllo delle aziende di noleggio verificava la mancanza di fondi sui sistemi di pagamento indicati in fase di registrazione, le auto – in particolare – venivano bloccate da remoto. L’indagine – coordinata dalla Procura di Roma – ha permesso così, di scoprire un filone insidioso di furti di identità, al quale sono particolarmente esposti i giovani utenti dei tanti social network, vittime inconsapevoli di abusi commessi nella rete.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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