Connect with us

Roma

ROMA CAPUT MUNDI NON E’ ALL’ALTEZZA DEI DISABILI

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print


Il Sindaco Marino ha convocato nel pomeriggio di venerdì 1 agosto 2014 Claudio Palmulli e Simone Carabella autori di un'inchiesta shock sui mezzi di trasporto pubblici di Roma, in compagnia del Consigliere Capitolino, Daniele Frongia. Le Barriere Architettoniche violano la libertà del disabile e la dignità della persona. Claudio e Simone hanno dimostrato che in una giornata qualunque prendere i mezzi a Roma può diventare un incubo non degno di una civilà moderna.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma– La Capitale del mondo è incapace di tutelare i disabili, è questo il verdetto che esce fuori da un'inchiesta documentata che Claudio Palmulli ha voluto dimostrare assieme a Simone Carabella prendendo semplicemente i mezzi pubblici romani. I disabili devono combattere l’incapacità delle amministrazioni di attuare le norme che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono i disabili con le carrozzine di poter viaggiare nelle propria città senza avere l’incubo di non riuscire a salire o scendere da un mezzo pubblico o rimanere intrappolati o impossibilitati a prendere la metropolitana.

Il sindaco Ignazio Marino ha convocato nel pomeriggio di venerdì 1 agosto 2014 gli autori della giornata shock nella capitale, Simone Carabella e Claudio Palmulli che hanno denunciato concretamente con immagini forti e sconcertanti lo stato attuale delle barriere architettoniche dei mezzi pubblici di Roma. Claudio Palmulli, il figlio Mister OK, grande personaggio amato dai romani, è affetto dalla nascita di tetra paresi spastica e assieme a Simone Carabella hanno pubblicato le insormontabili difficoltà che ha un viaggiatore in carrozzina nel poter prendere un semplice autobus, sprovvisti di pedana, e quelli che ne sono muniti non sono funzionanti. In questo viaggio allucinate il Consigliere Capitolino, Daniele Frongia ha testimoniato istituzionalmente il degrado che Roma offre ai propri utenti, che tra l’altro vengono da ogni parte del mondo. Claudio Palmulli, intervistato da l’Osservatore d’Italia ci racconta l’incubo:” Siamo partiti da Dragoncello, vicino Aprilia, dove abito. Saliti sul mezzo solo alla discesa l’autista ci fa presente che il mezzo era miunito di pedana. Arrivati a Magliana prendiamo la metro, la nostra destinazione era Piazza di Spagna. Lì ci sono solo scale, neanche quella mobile, non parliamo di ascensori. Grazie a Simone Carabella non sono rimasto intrappolato sotto la metro, con le sue braccia letteralmente mi ha tirato su dalle scale con tutta la carrozzina. Se penso che una settimana prima, il nubifragio di Roma aveva colpito anche la metropolitana, cosa avrebbe fatto un disabile solo? Sapendo della mia inchiesta sui mezzi pubblici, un responsabile dell’Atac mi ha fornito all’inizio della giornata, un numero cui mi potevo rivolgere in caso di emergenza…a questo numero mi hanno risposto che non erano in grado di darmi alcuna indicazione dove poter scendere dalla metropolita servita da acsensori per permettere l’uscita e l’entrata dei disabili…non ho parole! Gli autobus di Roma non sono provvisti di pedana, quelli che ce l’hanno, non sono funzionanti. Per salire o scendere devi chiedere aiuto o avere un accompagnatore che ogni volta deve incollarsi la tua carrozzina per accedere al mezzo. Siamo invisibili alle istituzioni. E’ una vergogna. Siamo disabili ma siamo persone capaci di essere padroni della nostra vita con gli ausili adeguati..è imbarazzante e deprimente dover chiedere aiuto o dover essere sempre essere dipendenti da altri, quando basterebbe davvero poco. Mi chiedo come fa un utente a spostarsi se non ci sono informazioni, non tutte le fermate della metro sono munite di ascensori, mi ricordo ancora quella volta quando arrivai a Termini..tre ascensori e tutti e tre non funzionanti…Non potete immaginare come ci si possa sentire!”

Simone Carabella, sempre attento ai diritti violati e autore di molte manifestazioni sensibilizzatrici in merito dichiara: “In seguito alla giornata passata sui mezzi pubblici di Roma, nella quale con l’amico Claudio Palmulli colpito da tetraparesi spastica neonatale e del Consigliere Capitolino Daniele forgia abbiamo constatato che la Città Eterna non è affatto a misura di disabile. Anche la Maratona Dragoncello – Montecitorio corsa da me spingengo Claudio sulla sua carrozzina è servita per accendere i riflettori sul problema barriere architettoniche che ha spinto il Sindaco di Roma Marino ad i incontrarci e lo farà oggi, venerdì 1 Agosto alle ore 17.00. Ormai lo sapete tutti, per me le parole hanno un valore prossimo allo zero, quello che contano sono i fatti. Quindi oggi cercheremo di ricavare il più possibile proprio in termini fatti, anche perché siamo stanchi di sentire promesse. Cercheremo di capire insieme al Sindaco di Roma cosa è possibile fare nell’immediato per rendere la Capitale una città il più vicino possibile a chi non è autosufficiente. E naturalmente come al solito, non indietreggeremo di un passo.”

Anche Claudio Palmulli è dello stesso parere, ci spiega:” l’obiettivo è rendere fruibile la nostra città, servono fatti e date certe.”

Ognuno di noi, anche solo per un giorno, può ritrovarsi disabile, Claudio inviterà il Sindaco Marino a spostarsi da solo con la carrozzina, chissà se gli amministratori comprendano questo mondo fatto di opportunità negate…presto gli aggiornamenti!

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti