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di Matteo La Stella
Roma – Proviene dal Censis l'allarme relativo al vertiginoso aumento dei furti in abitazione. Sono 689 i furti registrati in Italia ogni giorno, più dei matrimoni celebrati quotidianamente nel bel paese, durante l'anno 2013 (531 secondo i dati Istat), 29 ogni ora e 1 ogni due minuti. Dai 110.887 furti del 2004 siamo passati ai 251.422 del 2013 arrivando a quota +126,7%. Oltre il 20% delle denunce per furto segnalate lo scorso anno provengono da Milano, Torino e Roma. L'incremento è notevole, e l'identikit che fa il Censis riguardo i profili dei banditi della nostra epoca è tutt'altro che sorprendente. Nell'ultimo anno gli stranieri risultano essere una fetta importante dei “predoni da appartamento” con il 54,2% di denunciati a piede libero, il 62% di arrestati e il 42% di detenuti nelle carceri del totale. L'obiettivo preferito del bandito “tipo” è oggi la abitazione di privati, poiché le attività commerciali, gli uffici postali o le banche sono sempre più protette da videosorveglianza, interna e su strada. La crisi poi accredita ancora di più come obiettivo il domicilio di privati, che assicura, rispetto ad una attività commerciale, un bottino, più o meno grande, composto dai risparmi custoditi dalla famiglia residente. L'aumento delle rapine in abitazione è ancora più preoccupante se vi si accostano l'uso della violenza e le minacce, incrementate del 3,7% solo nell'ultimo anno e del 195,4% nella decade presa in esame. Le famiglie che corrono maggiormente questo rischio si trovano al sud e sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% del 2014. Per furti e rapine in abitazione l'italia è al sesto posto in Europa, con 4 bersagli ogni 1000 abitanti, rispetto alla media europea di 2,9. Ciò che rincuora è che solo i furti in abitazione sono in crescita, andando contro corrente rispetto agli omicidi (-29,7%) o ai furti d'auto (-32,2%).
Roma e dintorni
La capitale vanta 15.779 furti registrati nel 2014, con un aumento nel decennio 2004-2013 del 120,6 %. Secondo uno studio Eures, a Roma, già nel 2012, si potevano contare l'87,2% dei furti compiuti nell'intera regione, ovvero 163.000 sui 187.000 totali. I numeri pesavano con 40,7 furti ogni mille abitanti rispetto ai 35,4 del 2008. Meglio le altre province laziali, con Frosinone che risulta essere quella con meno “reati predatori” della regione (9,7%) , seguito da Rieti (12,5%), Viterbo (17,5%) e Latina (21,5%), con medie nettamente inferiori a quella regionale e nazionale.
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