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ROMA CAPITALE, FONDI DECRETO SALVA ROMA: LA RIVOLUZIONE PARTE DA ACEA

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Tempo di lettura 2 minutiNominato un nuovo Cda, che sarà ridotto da 9 a 7 membri, mentre gli stipendi degli amministratori scenderanno del 70%.

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di Maurizio Costa

Roma Capitale
– L'Amministrazione capitolina, in vista del Piano di rientro previsto per accedere ai fondi del decreto "Salva-Roma", comincia la sua campagna di razionalizzazione dei costi e di tagli alle municipalizzate romane. Si comincia da Acea. L'azienda che rifornisce di luce e acqua tutto il centro Italia subirà un abbassamento drastico dei costi di gestione per cercare di portare le casse capitoline in una condizione più accettabile. Il Comune di Roma, infatti, è il maggior azionista di Acea, con la quota del 51% di tutta la società.

Durante l'Assemblea degli Azionisti di Acea S.P.A. sono stati votati tutti i provvedimenti che diminuiranno il peso monetario che l'azienda ha sul Comune di Roma: è stato nominato un nuovo Cda, che prevede Catia Tomasetti come Presidente, è stato diminuito il numero dei suoi componenti, sono stati abbassati i salari degli amministratori ed infine è stato approvato il bilancio 2013.

BILANCIO – L'Assemblea dei soci, prima di tutto, ha approvato il bilancio relativo all'anno 2013. Sebbene Acea abbia un debito elevatissimo, (ben 2.468 milioni di euro, quasi il doppio del patrimonio netto aziendale) nel 2013 ha avuto un utile netto di 141,9 milioni di euro (+83,3% rispetto al 2012). Questi sono dati rassicuranti da una parte e sbalorditivi dall'altra; il debito della municipalizzata tocca soglie incredibili, e, sebbene sia diminuito del 1,1%, raggiunge una cifra elevatissima.

NUOVO CDA – Il nuovo Consiglio d'Amministrazione, che resterà in carica fino al 2016, prevede una diminuzione da 9 a 7 membri. Francesco Caltagirone, detentore del 7,5% della società e principale socio privato, ha perso uno dei due posti amministrativi. Il Consiglio sarà composto da una maggioranza di donne, 4 contro 3 uomini, e anche il nuovo Presidente sarà una donna, Catia Tomasetti, avvocato cassazionista riconosciuta come una delle maggiori guide legali internazionali. Faranno parte del Cda anche Alberto Irace, Elisabetta Maggini, Paola Profeta, Giovanni Giani e Diane D'Arras.

DIMINUZIONE STIPENDI – Le retribuzioni dei membri del Cda diminuiranno del 70%. Il Presidente percepirà 120.000 euro annui e l'Amministratore delegato 260.000 euro all'anno per la parte fissa e altri 210.000 per quella variabile, legata al raggiungimento di determinati obiettivi.

Il cambiamento, pur essendo di grande portata, non risolverà tutti i problemi della municipalizzata e del Comune di Roma. Si deve fare un passo alla volta, ma questi tagli dovrebbero essere più sostanziali e meno formali.