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di Maurizio Costa
Roma – Dopo la lettera del Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che ha prorogato il termine ultimo di presentazione del bilancio 2013 di altri 20 giorni, cioè fino al 23 dicembre, non sembra terminato il caos in Campidoglio nell'Aula Giulio Cesare.
Gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati nelle ultime settimane dall'opposizione per cercare di rallentare l'iter di approvazione del bilancio, sono stati quasi tutti dichiarati illegittimi dal Presidente Coratti. Il numero di questi emendamenti era molto alto, quasi 150'000, e adesso è sceso a 720 unità. La Lista Marchini è quella che ha ricevuto il colpo più duro (96'000 odg bocciati). Quelli ammessi, invece, appartengono al Consigliere di Fratelli d'Italia, Dario Rossin, all'ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a Sveva Belviso del Nuovo Centrodestra e a Giordano Tredicine del PDL.
Pochi istanti sono passati dal niet del Presidente che l'opposizione si è subito scaldata e ha cominciato a protestare contro questa decisione. Sono apparsi subito dei bavagli intorno alle bocche dei Consiglieri di opposizione, a simboleggiare l'atteggiamento di imporre il silenzio da parte della maggioranza. Molti gli striscioni esposti tra gli scranni del Consiglio Comunale che recitavano: "Aula Giulio Cesare occupata" e "Bilancio 2013, bocciati emendamenti e odg."
La parte più calda della protesta è stata quella eseguita da Fratelli d'Italia, che dopo aver occupato la sala, ha cominciato a urlare cori contro la maggioranza, esponendo uno striscione con su scritto "Bilancio illegale, commissario subito".
Sono molte settimane ormai che la situazione è molto instabile in Campidoglio. La prova di rallentare l'approvazione del bilancio può dichiararsi terminata, anche perché se il Consiglio non producesse questo documento entro il 23 dicembre, subentrerebbe un commissario ad acta con conseguente inizio della procedura di scioglimento.
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