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Cronaca

Roma blindata per la manifestazione pro Palestina: sicurezza al massimo tra divieti e tensioni

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Piantedosi: “Manifestazione illegale, agiremo con equilibrio”.

A Roma è in corso una massiccia operazione di sicurezza in vista della manifestazione pro Palestina, vietata dalla Questura, prevista per oggi. L’obiettivo delle forze dell’ordine è impedire che gruppi violenti, sfidando il divieto, convergano nella zona di Ostiense. Il questore Roberto Massucci ha implementato un piano che prevede controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali, mentre piazzale Ostiense sarà circondato da dispositivi di sicurezza a cerchi concentrici.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che la manifestazione è illegale e che verrà gestita con equilibrio dalle forze di polizia, esprimendo piena fiducia nelle operazioni di controllo: “Non tollereremo che il divieto venga ignorato. Sarà una gestione ferma ma equilibrata per garantire l’ordine pubblico.”

Lo stop al corteo ha diviso profondamente i sostenitori della causa palestinese, con l’Unione Democratica Arabo-Palestinese e i Giovani Palestinesi che intendono comunque scendere in piazza, mentre la Comunità Palestinese ha optato per posticipare l’evento al 12 ottobre. La decisione della Questura ha visto convergere sul tema fazioni opposte della politica italiana, con Potere al Popolo e Forza Nuova che, seppur con motivazioni diverse, hanno preso posizione a favore della mobilitazione. Anche il Movimento 5 Stelle ha criticato il divieto, con il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri che ha definito l’azione del governo come un modo per “facilitare lo scontro piuttosto che evitarlo”.

Sul fronte della sicurezza nazionale, le autorità italiane sono impegnate anche nella lotta al terrorismo. Nella giornata di ieri, la Digos ha arrestato un ventiduenne egiziano in Lombardia per apologia di terrorismo: il giovane avrebbe condiviso contenuti inneggianti allo Stato Islamico e progettava un attacco contro una chiesa a Bergamo. A Torino, un tunisino legato all’ISIS è stato espulso dall’Italia.

Mentre l’attenzione resta alta su possibili sviluppi durante la giornata, le autorità monitorano attentamente la situazione, sia a Roma che in altre città come Cagliari, dove sono previsti cortei per protestare contro il ddl Sicurezza e in sostegno del popolo palestinese.

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Castelli Romani

Frascati, scuola Tudisco: sicurezza a rischio, senza palestra e con strutture degradate

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Forza Italia, Lega, Noi Moderati, UdC e Io Amo Frascati interrogano il Comune di Frascati sui fondi per riqualificare la scuola. Le famiglie chiedono interventi urgenti per garantire un ambiente sicuro e attività fisica adeguata agli studenti

La Scuola Primaria Tudisco di Frascati, situata nella località di Cisternole, ospita circa 100 alunni distribuiti su sei classi. Costruita negli anni ’70, l’istituto ha visto nel corso degli anni un solo intervento di ristrutturazione, avvenuto tra il 1997 e il 2000.
Tuttavia, ad oggi, la struttura versa in condizioni che sollevano preoccupazioni, sia in termini di sicurezza che di fruibilità. I problemi principali riguardano lo stato degli infissi, in legno e ormai “ammalorati” al quale si aggiunge l’assenza di una vernice protettiva che possa evitare, per quanto possibile, ulteriori danni.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

La porta d’ingresso, in legno e non complanare, presenta lacune strutturali, non adattandosi correttamente al pavimento con tutte le conseguenze in caso di pioggia.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Anche il funzionamento delle maniglie e dei meccanismi di apertura delle porte, sia interne che esterne, è inadeguato e richiede interventi urgenti.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Un’altra criticità è legata all’impianto elettrico, che necessita di una revisione sostanziale così come l’impianto idrico soggetto a continue perdite con bagni che risultano non idonei per i più piccoli, i quali faticano a raggiungere il rubinetto, correndo il rischio di cadere nel tentativo di arrampicarsi.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

L’assenza di una palestra costringe gli studenti a effettuare attività fisica all’aperto, ma solo nelle rare giornate di bel tempo, poiché l’area verde esterna non è adeguatamente attrezzata per questo scopo.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

In risposta a queste problematiche, è stata presentata, in questi giorni, dopo numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni, un’interrogazione all’amministrazione comunale di Frascati, al fine di conoscere le misure che si intendono adottare per risolvere le criticità strutturali e le tempistiche di intervento.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Forza Italia, Lega, Noi Moderari, UdC e Io Amo Frascati chiedono “di conoscere, si legge nel testo dell’interrogazione, se esistono dei finanziamenti per la palestra e l’ eventuale stato del finanziamento e come si intende intervenire affinché gli alunni possano svolgere attività motoria”.
La comunità scolastica e le famiglie degli studenti auspicano che le istituzioni si facciano carico di queste necessità e che venga avviato un percorso di riqualificazione della Scuola Tudisco, affinché gli alunni possano crescere e apprendere in un ambiente sano e stimolante.

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Cronaca

Love Story e scandali, Sangiuliano e la Boccia: Una storia di intrighi e presunti favori nel mondo della politica e dello spettacolo

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L’ex ministro della Cultura al centro di una tempesta mediatica: tra chat private e presunti favori a Signorini

La vicenda che coinvolge l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia continua a far discutere, tra rivelazioni, chat private e presunti favori reciproci. Al centro della questione c’è una serie di conversazioni riportate da Il Fatto Quotidiano, che gettano luce su una relazione controversa e su presunti tentativi di proteggere la reputazione pubblica del politico.

Uno degli episodi chiave è una conversazione del 4 agosto 2024 tra Sangiuliano e Boccia. Nella chat, l’ex ministro informa l’imprenditrice di una mail ricevuta da Alfonso Signorini, direttore di Chi, che lo avvisava di alcuni servizi fotografici “non compromettenti” in cui il ministro era ritratto in compagnia della sua assistente. “Mi è arrivata una mail da Signorini, la vuoi leggere?” scrive Sangiuliano a Boccia, facendo riferimento a possibili articoli pronti a insinuare una separazione dalla moglie e una presunta relazione con l’assistente.

Signorini, interpellato dal Fatto Quotidiano, ha confermato di aver inviato la mail a Sangiuliano, spiegando di aver deciso di acquistare il servizio fotografico per evitare che finisse su altre testate, pronte a sfruttare la notizia a scopi sensazionalistici. Tuttavia, una volta scoperto il costo esorbitante di 12mila euro per foto ritenute irrilevanti, il direttore di Chi ha abbandonato l’idea.

Il dialogo tra i due uomini, tuttavia, ha sollevato ulteriori questioni. In uno scambio di messaggi, Sangiuliano ringrazia Signorini per averlo informato, scrivendo: “Sei un amico. Ovviamente è tutto infondato. Io sono con mia moglie e staremo insieme tutta l’estate”. L’ex ministro accenna anche a un “favore grande” che avrebbe fatto a Signorini, ma, quando interrogato dal Fatto Quotidiano su questo punto, ha minimizzato, sostenendo di non ricordare l’episodio specifico. Ha però citato una possibile recensione di un libro sulla Callas che fece scrivere al giornale televisivo quando era direttore del Tg1 o del Tg2.

Signorini, da parte sua, ha risposto in modo secco, ricordando i suoi favori: “Il grosso favore gliel’ho fatto io, quando Sangiuliano aveva scritto il libro su Putin e l’ho intervistato nel mio giornale, dedicandogli quattro pagine”. Il direttore di Chi ha inoltre precisato che la sua carriera come direttore e regista teatrale è iniziata molto prima, e senza alcun intervento di Sangiuliano.

Un altro aspetto controverso riguarda la partecipazione di Signorini come regista di due date della Bohème di Puccini all’Arena di Verona, nel luglio 2024, con una scrittura formale ricevuta nel 2023, durante il mandato di Sangiuliano come ministro. Su questo punto, l’ex ministro ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle decisioni artistiche: “Un ministro non si occupa dei cartelloni delle fondazioni lirico-sinfoniche, quello lo decide il soprintendente”.

La vicenda, tra gossip, scambi di favori e accuse incrociate, si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra Sangiuliano e Boccia, già sfociato in precedenti denunce e in un rapporto turbolento che ha attirato l’attenzione dei media nazionali.

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Bufera nel PD: Arrestato Franco Alfieri

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Il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno travolto dalle indagini

La politica campana e nazionale è scossa dall’arresto del sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, figura di spicco del Partito Democratico e presidente della Provincia di Salerno. Questa mattina, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di Alfieri e di altri cinque indagati, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge lavori di pubblica illuminazione e che vede contestati i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

Alfieri è accusato, insieme ai suoi collaboratori, di aver manipolato gare pubbliche per favorire la Dervit Spa, un’azienda che ha ottenuto gli appalti per l’efficientamento energetico e l’illuminazione pubblica a Capaccio Paestum. Tra gli altri arrestati figurano Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit, Elvira Alfieri, sorella del sindaco e rappresentante legale della Alfieri Impianti S.r.l., Andrea Campanile, dipendente comunale, e Carmine Greco, responsabile tecnico del Comune. Tutti loro sono accusati di aver contribuito alla manipolazione delle procedure per favorire l’azienda vincitrice.

Le indagini della Guardia di Finanza, condotte dal Gruppo di Eboli e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Salerno, hanno portato anche al sequestro di oltre 543.000 euro, tra beni e denaro, collegati agli illeciti.

Reazioni politiche

L’arresto di Alfieri ha subito scatenato forti reazioni nel panorama politico nazionale e locale. Da parte del Partito Democratico, il segretario regionale Leo Annunziata ha dichiarato: “Attendiamo con fiducia l’evolversi delle indagini e ci auguriamo che Franco Alfieri possa chiarire al più presto la sua posizione. Il rispetto delle istituzioni e della legalità è un principio imprescindibile del nostro partito”. Tuttavia, Annunziata ha precisato che, se le accuse fossero confermate, “sarà necessario assumere decisioni drastiche e immediate”.

Dal fronte del Movimento 5 Stelle, il senatore Andrea Cioffi ha commentato con durezza: “Questo episodio dimostra ancora una volta come la corruzione sia un cancro che mina la fiducia dei cittadini nella politica. Chiediamo che chiunque sia coinvolto in questi gravi reati paghi fino in fondo, senza sconti”.

Anche a livello locale, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha rilasciato una dichiarazione moderata ma preoccupata: “Franco Alfieri è stato un amministratore capace e di esperienza, ma la giustizia deve fare il suo corso senza sconti per nessuno. La Campania non può permettersi ombre su appalti pubblici o su chi amministra le risorse dei cittadini”.

Dall’opposizione, l’esponente di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, non ha risparmiato critiche al PD: “Questo arresto getta una luce inquietante sulla gestione amministrativa del Partito Democratico in Campania. Le gare pubbliche devono essere trasparenti e chiunque usi il proprio potere per trarre vantaggi personali deve essere immediatamente rimosso”.

Le accuse e il futuro dell’amministrazione locale

Secondo la ricostruzione della procura, Franco Alfieri e i suoi collaboratori si sarebbero attivati per favorire l’assegnazione dei lavori di illuminazione pubblica alla Dervit Spa. Questo comportamento, se confermato, configurerebbe un grave abuso di potere e una violazione della trasparenza delle procedure di gara. Le accuse di turbata libertà degli incanti e corruzione gettano un’ombra pesante sull’amministrazione di Capaccio Paestum e sulla gestione delle risorse pubbliche in provincia di Salerno.

La vicenda apre ora una fase di forte incertezza politica nel Comune di Capaccio Paestum, dove l’opposizione ha già chiesto le dimissioni del sindaco e la convocazione immediata di un consiglio comunale straordinario. Inoltre, la Provincia di Salerno potrebbe essere chiamata a nominare un commissario per la gestione ad interim della presidenza provinciale.

L’arresto di Alfieri segna un nuovo capitolo nella lotta contro la corruzione in Italia e potrebbe avere ripercussioni significative non solo a livello locale, ma anche nel più ampio contesto politico nazionale, in un momento in cui la fiducia nelle istituzioni pubbliche è messa a dura prova.

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