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Redazione
Roma – «Un fegato e due reni per 3 pazienti, di cui uno di appena 8 mesi. Una maratona trapiantologica di 17 ore al Bambino Gesù, che ha richiesto l'uso in parallelo di 3 sale operatorie e l'impiego di 24 specialisti tra chirurghi, infermieri e anestesisti. Uno sforzo giustificato dalla necessità di preservare al massimo l'integrità e la funzionalità degli organi». È quanto fa sapere in una nota il nosocomio. «Il primo intervento – spiega la nota – è iniziato alle 14.22 di giovedì 21 gennaio. Un fegato prelevato direttamente dai medici dell'Ospedale e trapiantato in un bimbo di 8 mesi e 5 kg di peso, affetto da atresia biliare. I reni compatibili con due ragazzi in lista d'attesa, sempre prelevati da una equipe del Bambino Gesù, sono stati trapiantati nella notte. L'ultimo trapianto si è concluso alle 7.30 dell'indomani mattina, venerdì 22 gennaio. A distanza di pochi giorni, i tre pazienti sono usciti dalla terapia intensiva e stanno reagendo bene al decorso post operatorio. Il team, composto da 24 specialisti tra chirurghi, infermieri e anestesisti, ha deciso di procedere ai trapianti in parallelo mano a mano che si rendevano disponibili gli organi per preservarne al massimo l'integrità e, quindi, la funzionalità. Nonostante l'impiego contemporaneo di 3 sale operatorie, la normale attività chirurgica non è stata alterata, mantenendo anche la completa disponibilità per gli eventuali casi di emergenza». «Come prima cosa voglio ringraziare tutti quei genitori generosi e sensibili che, nonostante il dolore della perdita, fanno sì che altre giovani vite possano essere salvate – spiega il dottor Sergio Giuseppe Picardo, responsabile Anestesia, Rianimazione e Camere Operatorie del Bambino Gesù – Si è trattato di una serie di interventi complessi anche per la necessità di eseguirli in parallelo senza interferire con l'attività chirurgica ordinaria». «Operazioni così lunghe e complesse – aggiunge il dottor Nicola Capozza, responsabile di chirurgia urologica del Bambino Gesù – sono possibili grazie al sistema organizzativo e logistico e alla professionalità di tutto il personale medico, infermieristico ed alla stretta collaborazione con gli altri servizi dell'ospedale (laboratori analisi, centro trasfusionale, radiologia, rianimazione)». «L'ospedale pediatrico Bambino Gesù – conclude la nota – è l'unica struttura sanitaria pediatrica in Europa in grado di rispondere con differenti tecniche operatorie al bisogno di ogni tipo di trapianto di organi solidi (cuore, polmoni, fegato, intestino, reni), di cellule e di tessuti, anche con interventi combinati e multiorgano. Dal 1993 ad oggi sono stati eseguiti oltre 312 trapianti di rene e oltre 142 trapianti di fegato negli ultimi 7 anni, con una sopravvivenza dei pazienti superiore al 95% (sia per il rene che per il fegato). Il numero dei trapianti di fegato è in crescita: sì è passati dai 24 del 2014 ai 28 del 2015. Ogni anno vengono effettuati circa 150 trapianti di midollo e 20 di cornea. Sul fronte della cardiochirurgia, dal primo trapianto di cuore pediatrico nel 1986, sono stati eseguiti oltre 280 trapianti cardiaci e cuore/polmone. Nel 2010 è stato impiantato il primo cuore artificiale permanente ed è stato effettuato il primo trapianto di intestino in età pediatrica, quest'ultimo nel quadro più generale dell'avvio di un programma innovativo di gestione dell'insufficienza intestinale».
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