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ROMA BABY SQUILLO DEI PARIOLI: PG CHIEDE LA CONFERMA IN APPELLO DELLE CONDANNE

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Tempo di lettura < 1 minutoStando a quanto ricostruito dalla procura generale, gli imputati erano consapevoli della minore età delle due prostitute

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Redazione

Roma – Devono essere confermate per tutti gli imputati le condanne inflitte in primo grado per la vicenda legata al giro di prostituzione avviato da due studentesse di 15 e 16 anni in un appartamento del quartiere Parioli. Lo ha ribadito il sostituto procuratore generale Mario Remus nel processo che si è aperto questa mattina davanti ai giudici della terza sezione penale della corte d'appello di Roma. Rifacendosi a quanto deciso nel luglio dello scorso anno dal gup Costantino De Robbio al termine del giudizio con rito abbreviato, il rappresentante della pubblica accusa ha così sollecitato la conferma dei 10 anni di reclusione inflitti a Mirko Ieni, ritenuto il 'dominus' dell'organizzazione, dei 7 anni attribuiti Nunzio Pizzacalla, altro gestore del giro illecito, dei 6 anni decisi per la mamma di una delle due ragazzine e il commercialista Riccardo Sbarra. Per il pg, vanno poi ribadite le stesse pene per l'imprenditore Marco Galluzzo (3 anni e 4 mesi), e per i clienti Michael De Quattro (4 anni), Francesco Ferraro (un anno) e Gianluca Sammarone (un anno)

Stando a quanto ricostruito dalla procura generale, gli imputati erano consapevoli della minore età delle due prostitute e del tipo di reato che stavano commettendo partecipando agli incontri sessuali a pagamento. Anche le ragazzine erano consapevoli di quello che stavano facendo (e che ritenevano necessario per potersi comprare oggetti alla moda e abiti griffati) ma hanno commesso l'errore di essersi affidati a persone sbagliate finendo così nelle mani "di questo mondo di profittatori" che hanno sfruttato "il loro diritto di crescere in modo sano". Prossima udienza il 10 settembre prossimo quando è prevista la sentenza.

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