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di Silvio Rossi
Roma – A Roma presso la struttura che sorge su via Magliana, a un passo dal Grande Raccordo Anulare, l’azienda leader nel settore dell’arredamento da giardino, EMU, ha organizzato il “Taste of Excellence – B 2 Beer”, una rassegna di eccellenze nel campo brassicolo, e non solo.
L’evento, realizzato per avvicinare il pubblico dei clienti dell’azienda con produttori del settore gastronomico, oltre ai birrifici erano presenti alcune aziende specializzate in produzioni di alta qualità, dai salumi emiliani, un oleificio di Venafro, terra che produce olio dal tempo dei romani, un produttore di cioccolato, alcune aziende conserviere.
Tra i partecipanti al salotto, oltre ad alcune apprezzabili lezioni di cooking, si sono fatti notare alcuni produttori di birra, che negli ultimi anni ha visto un moltiplicarsi di aziende artigianali, specializzate in bevande molto caratterizzate come gusto, e con un marketing che può competere con la più tradizionali cantine vinicole.
In particolare è stato piacevole incontrare un gruppo di produttori della “birra del tifoso”, che commercializza le proprie birre caratterizzandole con etichette dedicate alla maggiori squadre del nostro campionato, il birrificio “barbanera”, che realizza i propri prodotti sull’immagine di un “dottor barbanera”, che è filo d’unione di tutto il marketing.
Un birrificio veneto ha portato una birra al radicchio trevigiano, che sostituisce in parte il luppolo nell’aroma, particolarità che è stata molto apprezzata dagli avventori.
Abbiamo incontrato l’organizzatrice dell’evento, la direttrice dMARIANNA GIOVANNETTI, el Flag Store, Marianna Giovannetti, che ha rivoluzionato per un giorno l’attività del negozio per ospitare l’evento.
Lei è la responsabile del punto vendita?
SI, sono la store manager, mi occupo non solo del flag store, unico in tutta Italia, perché gli altri sono solo rivenditori. Mi occupo non solo di questo, ma anche di eventi, come “Taste of Roma”, “Giardini in terrazza”. Per la prima volta ci siamo affacciati a un evento, che sembrerebbe apparentemente lontano dal nostro brand, perché noi vendiamo arredamento da esterno luxury, in realtà siamo molto pertinenti con questo evento “B to Beer”, perché noi siamo un prodotto artigianale, produciamo in Italia, abbiamo la fabbrica in Italia, ci teniamo che tutto ciò che appartiene al nostro prodotto sia italiano.
Lei ha parlato di eventi. Quale valore aggiunto fornisce l’evento al vostro marchio?
Ci porta sicuramente una visibilità al pubblico romano, e non solo romano, più vasto, perché non tutti hanno coscienza e conoscenza del nostro prodotto. Siamo conosciuti ai più interessati, mentre le persone che non hanno grandi giardini, grandi spazi, non conoscono il nostro brand. Avvicinandosi a noi durante questi eventi, grazie a queste realtà, vengono in contatto col nostro prodotto, e apprezzano la nostra qualità.
Quindi avete avuto anche un certo riscontro a livello commerciale?
Certo, sia commerciale che di visibilità. Io partecipo agli eventi anche per divertimento, anche se c’è un grande stress, perché organizzare uno showroom, così grande, negli spazi che sono i nostri, rivoluzionare tutto, io ho dovuto praticamente fare un trasloco, ho dovuto togliere tutto l’arredamento della parte interna, pensare alla locazione dove mettere tutti gli stand è stato un impegno, però è anche un divertimento.
Dopo questo evento con i produttori di birra, ci saranno altri eventi simili?
Stiamo pensando a qualcos’altro. Il 23 maggio, lo posso anticipare, siete già invitati come Osservatore d’Italia, faremo un evento bio, quindi tratteremo esclusivamente cibi biologici, italiani, piccole e medie realtà artigianali, quei produttori che tengono alla qualità del prodotto, e soprattutto che sia pertinente al concetto bio. In più grazie a quest’evento ho conosciuto un produttore di olio straordinario, voglio organizzare qualcosa con loro, che sia pertinente all’olio, perché si sposa benissimo col nostro concetto di vivere all’aperto, di artigianalità italiana, è tutto un connubio che, secondo me, è pertinente. Io do a queste aziende la possibilità di farsi conoscere ai miei clienti, e loro danno la possibilità a me di farmi conoscere non solo a loro, ma anche ai loro clienti.
Infatti girando negli stand ho visto alcuni beershop che venivano a provare nuove birre, possono anche loro diventare vostri clienti.
Assolutamente sì, ma questo è un modo, non dico per aiutarsi, ma proprio per incrementare le conoscenze, per crescere, per fare comunità. Io sono di questo avviso, secondo me non dobbiamo chiuderci a casa nostra, nel nostro spazio, bisogna condividere, dividere le idee, e provare a fare qualcosa insieme, perché insieme tutti ce la possiamo fare e tutti abbiamo il proprio spazio.
Quindi ci fa capire che questa sede potrà vedere periodicamente degli incontri come oggi.
Ma io me lo auguro.
Non se lo augurano coloro che devono spostare i mobili
E invece no, questo influisce positivamente anche sul mio staff, perché creo lavoro, creo movimento, creo un impegno, e il nostro presidente Musumeci, il nostro amministratore delegato Renzini, sono comunque soddisfatti di ciò, perché vedono che c’è più visibilità per il nostro showroom, le persone interagiscono positivamente, i nostri clienti sono contenti.
Tra gli stand che sono presenti, oltre a quello dell’olio che ha detto prima, ce n’è qualcuno che è stato più accattivante di altri?
Soprattutto i ragazzi che hanno creato birre mirate. Io ho visto prima un birrificio che ha birre in bottiglia con le immagini delle squadre di calcio. Sono molto divertenti, originali. Però devo dire che dietro tutte queste realtà c’è una grande professionalità, una grande serietà e una grande voglia di fare, perché sono stati tutti disponibili, tutti pronti ad accogliere me e i nostri clienti.
C’è per caso l’idea di esportare questo modo di operare anche in altre sedi, oltre Roma?
Devo dire che è molto faticoso, però non escludiamo l’idea di portare il nostro marchio anche altrove.
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