Roma, Auditorium Parco della Musica: oggi il concerto della memoria

Giovedì 23 gennaio 2020,
Auditorium Parco della Musica, ore 20.30 – Ingresso gratuito

Dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, la storia di Israel è segnata dalle peregrinazioni e dalla nostalgia per il Paradiso perduto. Dalla deportazione Babilonese, alla schiavitù in Egitto, dalla espulsione dalla Spagna nel 1492, fino alla fuga dai pogrom e dalle guerre nel Novecento, la condizione di esilio e sradicamento ha segnato nel profondo l’identità del Popolo ebraico, accompagnandone la storia.

Il 7° Concerto della Memoria, “Là dove giace il cuore. Note e parole d’esilio”, si impegna ad illuminare e far risuonare, attraverso la parola e la musica, l’esperienza di tutti coloro i quali ieri e oggi, ebrei e non, hanno condiviso il medesimo destino di separazione, allontanamento e abbandono della propria identità: ebrei askenaziti e sefarditi, armeni, africani deportati come schiavi, italiani e irlandesi imbarcatisi in un passato recente in cerca di fortuna, profughi contemporanei respinti alla frontiera o separati dai figli.

Là dove giace il cuore: note e parole d’esilio

Si può a lungo discutere su
che cosa sia l’esilio
” – spiega Viviana Kasam, ideatrice del
concerto – “Essere deportati, tratti in schiavitù? Scappare dalla guerra e
dalla persecuzione? Lasciarsi famiglia e casa alle spalle per cercare di
sfuggire a un destino di miseria e sradicarsi lontano? Nella mia visione,
quello che conta è che la condizione di esiliato è comunque simile per tutti, e
lo testimoniano sia le canzoni sia i testi che ho raccolto, con la preziosa
collaborazione dello scrittore Edmund De Waal (“Una eredità di ambra e
avorio
”, 2011), che ha recentemente creato la “Biblioteca dell’esilio –
Psalm
”. Sono parole di scrittori e di poeti di origini diversissime, da
Dante e Foscolo, a Neruda e Nabokov, a Jabès e Hanna Arendt, da Miriam Makeba al
poeta armeno Yeghishe Charents, uniti dall’esperienza di sradicamento e perdita
di identità
”.

“‘L’esilio è qualcosa di
singolarmente avvincente a pensarsi, ma terribile a viversi –
spiega Marilena
Citelli Francese
, co-ideatrice dell’iniziativa – È una crepa che si
impone con la forza degli eventi e che si insinua tra l’essere umano e il posto
in cui è nato. Non dimentichiamo che le conquiste di un esule sono
costantemente minate dalla perdita di qualcosa che si è lasciato per sempre
alle spalle. e molte volte, per fortuna, diventa testimonianza attiva. La
nostra storia è frutto di esili ma l’apice viene raggiunto nel secolo scorso
macchiato dal sangue di due guerre mondiali e dalla vergogna delle leggi
razziali. Partiamo da questa sofferenza condivisa per coinvolgere un pubblico
più ampio a riflettere affinché il concerto diventi un messaggio di dialogo fra
popoli e religioni”.

I testi selezionati saranno
letti da Manuela Kustermann e Alessandro Haber, che hanno aderito
con entusiasmo all’iniziativa.Un cast di interpreti internazionali farà
rivivere le canzoni composte da musicisti esiliati in epoche e Paesi diversi.
Protagonista per il terzo anno del Concerto della Memoria, Cristina
Zavalloni
, accompagnata dall’ensemble di solisti jazz Lagerkapelle
(Vince Abbracciante, Giuseppe Bassi, Seby Burgio, Andrea Campanella, Gaetano
Partipilo, Giovanni Scasciamacchia). Le guest stars sono Raiz, protagonista
della scena musicale partenopea e interprete della pellicola di John Turturro
“Passione” e, dall’Armenia, Gevorg Dabaghyan, considerato uno dei
massimi suonatori di duduk, lo strumento nazionale armeno, che farà rivivere la
voce del genocidio del suo popolo attraverso le note di Padre Komitas,
compositore ed eroe nazionale che trascrisse, salvandole dall’oblio, le musiche
tradizionali.

Da Toronto arriva per la prima
volta a Roma l’ARC Ensemble (Artists of The Royal Conservatory), tre
volte nominato per il Grammy Award e specializzato nella ricerca e nel recupero
delle opere di compositori ebrei che fuggirono dalla Germania nazista. Per il
Concerto della Memoria l’ARC Ensemble eseguirà brani sinfonici di Walter
Kaufman
(“String Quartet n°11 – Finale”) e Julius Chajes (“Palestinian
(Hebrew) Suite
”), edi Michael Csanyi Wills “The Last
Letter
, una canzone composta sul testo della lettera-testamento che
sua nonna scrisse per incoraggiare figli e nipoti a lasciare l’Ungheria. Il Coro
delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto da Piero
Monti,
aprirà il concerto con “Và pensiero”, una delle pagine
più celebri della storia della musica, paradigma di tutti gli esili. Canti
sefarditi (“La Roza enflorence”), afroamericani (“I Be So
Glad… When The Sun Goes Down
”, “Homeland”), armeni (“Dle
Yaman
”), italiani (“Ma se ghe pensu”, “Lacreme
napulitane
”) rievocheranno la condizione dello sradicamento, della
nostalgia, della speranza, sentimenti comuni a tutti gli esiliati.

L’Unione delle Comunità
ebraiche promuove per il settimo anno il Concerto della Memoria, con
l’obiettivo di maturare senso di appartenenza e responsabilità attraverso la
dimensione della musica e dell’arte teatrale
” – dichiara Noemi Di Segni,
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane –“Il
tema dell’esilio, una delle conseguenze meno esplorate della Shoah, vuole
generare nei giovani che hanno il privilegio di vivere in tempo di pace e di
attraversare l’Europa per libera scelta, la consapevolezza su quanto accaduto
ai nostri avi nei secoli. E ripercorrendo le vicissitudini storiche del popolo
di Israel, desideriamo stimolare la riflessione su uno dei temi più attuali e
più drammatici del mondo contemporaneo
”.

Ad arricchire il programma è
anche la partecipazione della giovane contralto Nathalie Coppola
cantante italiana di origine haitiane, che canterà Homeland di Miriam Makeba con
il coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – e quella
straordinaria di Daniela Ayala e Pasquale Di Simone, ballerini di
tango noti per la partecipazione a Ballando con le stelle.

Il concerto è organizzato da BrainCircleItalia, Musadoc, Accademia
Nazionale di Santa Cecilia e Euro Forum, con il contributo di Mediocredito
Centrale, Salini Impregilo, Acea e Lundbeck Italia; con il sostegno
dell’Ambasciata del Canada, dell’Ambasciata della Svizzera e di Gomitolorosa;
con la media partnership di Rai Cultura.

Il cast

Voce solista: Cristina
Zavalloni

Guest Stars:  Raiz
e Gevorg Dabaghyan

Narratori: Manuela
Kustermann e Alessandro Haber

Lagerkapelle: Vince
Abbracciante (fisarmonica), Giuseppe Bassi (contrabasso), Seby Burgio (pianoforte),
Andrea Campanella (clarinetto), Gaetano Partipilo (sax), Giovanni
Scasciamacchia (batteria)

ARC Ensamble – The Royal Conservatory of Music, Toronto

Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
diretto dal maestro Piero Monti

Regia: Angelo Bucarelli

Direzione musicale:
Cristina Zavalloni e Giuseppe Bassi

Arrangiamenti: Giuseppe
Bassi, Vince Abbracciante e Seby Burgio

Direzione artistica:
Michelangelo Busco