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ROMA – Un’attività strutturata e capillare, che copriva diversi Municipi della capitale fino ad arrivare alla zona sud della provincia di Roma. È quella che aveva messo in piedi una coppia di strozzini, a Roma meglio definiti come cravattari, arrestata dalla Polizia al termine di una lunga ed articolata indagine. Una vicenda che conferma l’allarme usura nel territorio romano, da tempo rilanciato da Codici, pronta a fare la sua parte garantendo assistenza alle vittime, come fatto per altri casi analoghi seguiti dall’associazione.
“Sono numeri drammatici quelli portati alla luce dagli investigatori – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, a cui va il nostro plauso. Non possiamo dire, però, che le cifre, i prestiti da 500 a 22.000 euro con un tasso usuraio di oltre il 52% annuo con un picco di oltre il 220% annuo, ci sorprendano. Anzi, sono la conferma di una situazione gravissima, che con la pandemia si è fatta ancora più pericolosa ed ora, con gli effetti della guerra in Ucraina, si sta ulteriormente complicando. Il lockdown è stato un colpo durissimo per molti e tanti, purtroppo, hanno cercato negli strozzini una via d’uscita da una situazione che era diventata impossibile. Lo ripetiamo, bisogna diffidare da chi offre un prestito da amico. Si deve restare nella legalità, gli strumenti di aiuto ci sono ed è a quelli che bisogna fare affidamento”.
L’associazione Codici è impegnata da anni nell’assistenza delle vittime di usura e dei soggetti che si trovano in una condizione di sovra indebitamento. È possibile richiedere supporto e chiarimenti telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.
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