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ROMA, ANNI DI PIOMBO: RICORDATO IL GENERALE DEI CARABINIERI ENRICO GALVALIGI

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Tempo di lettura 2 minuti34 anni fa il generale fu ucciso la sera del 31 dicembre 1980 da un commando delle Brigate rosse

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Redazione

Roma – Si è svolta questa mattina, alla presenza del Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora”, Generale di Corpo d’Armata Ugo Zottin, una cerimonia commemorativa in occasione del 34° anniversario della morte del Generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi, nella piazza a lui intitolata, nel quartiere Ardeatino a Roma. Dopo gli onori militari resi dalla Guardia d’Onore, il Comandante Provinciale di Roma, Colonnello Salvatore Luongo, ha deposto, a nome dell’Arma dei Carabinieri, una corona di alloro alla lapide che ricorda l’evento. Presenti il figlio del Generale Galvaligi, Paolo, Colonnello dei Carabinieri, e il Questore di Roma, Dott. Nicolò D’Angelo. Don Donato Palminteri, cappellano militare della Legione Carabinieri “Lazio”, ha poi imposto la benedizione seguita dalla preghiera del Carabiniere.

Nato a Solbiate Arno (Varese), l’11 ottobre del 1920, il Generale Enrico Galvaligi fu ucciso, durante i così detti "anni di piombo, la sera del 31 dicembre del 1980 da un commando di terroristi delle Brigate rosse.

Nel dicembre del 1980 il generale Galvaligi si occupò di dirigere, da Roma, un'operazione delicata: in seguito a una rivolta scoppiata nel carcere di Trani per mano di alcuni esponenti dell'eversione armata, egli ordinò ai GIS, un reparto speciale dei Carabinieri, di stroncare la sommossa con un blitz, che si concluse senza spargimento di sangue.I terroristi decisero quindi di vendicare quella sconfitta e di attaccare l'importanza simbolica dell'incarico che Galvaligi ricopriva.

Pochi giorni dopo, esattamente il 31 dicembre 1980, Galvaligi fu ucciso nell'androne del palazzo ove risiedeva a Roma, da due terroristi delle Brigate Rosse, Remo Pancelli e Pietro Vanzi, che si erano finti fattorini di un corriere espresso, arrivati a recapitare una strenna di Capodanno. Il comunicato di rivendicazione collegava l'assassinio al sequestro del giudice D'Urso

 

Il generale Galvaligi è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Civile, alla memoria, con la seguente motivazione: “Addetto all’Ufficio di Coordinamento dei servizi di sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena, in un momento caratterizzato dal riacutizzarsi della violenza contro l’intero sistema carcerario da parte della criminalità eversiva organizzata, perseverava, nonostante le ripetute minacce a lui rivolte, nella propria missione con assoluta dedizione e sprezzo del pericolo in difesa delle istituzioni e nell’interesse della comunità. Nel corso di proditoria imboscata, tesa con estrema efferatezza da gruppo di terroristi, veniva trucidato con numerosi colpi d’arma da fuoco esplosigli da distanza ravvicinata, sublimando col supremo sacrificio una vita spesa al servizio della collettività”.
 

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