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Redazione
Roma – Oggi, giovedì ì 14 Febbraio alle ore 15:00 di fronte al Palazzo della Regione Lazio, in P.za Oderico da Pordenone , almeno 40 giovani attivisti di "fermare il declino" in tuta bianca, mascherina e pala pronti a spalare il letame che verrà depositato sul marciapiede di di fronte al Palazzo della presidenza della Regione Lazio in P.za Oderico da Pordenone, sul letame saranno posati dei cartelli di sdegno.
Sarà presente anche una grossa rappresentanza di imprenditori laziali pronti a denunciare il malaffare regionale.
“Da Fiorito a De Romanis passando per Maruccio dell'Idv , sono troppi gli esempi di sperpero di denaro pubblico, nessuno può chiamarsi fuori da questo sistema malato che produce solo "Letame", lo dichiara in una nota Roberto Amiconi, capolista nella Lista "Fare per Fermare il declino" alle Elezioni di rinnovo del Consiglio della Regione Lazio.
“Da imprenditore sono cosciente delle istanze e i disagi provenienti dalla categoria e nel corso della mia campagna elettorale, avendo incontrato moltissimi imprenditori, ho deciso di convogliare la rabbia e le proposte, “Fare per fermare il declino” con questa manifestazione vuole concimare e dare nuova vita ad una istituzione da troppi anni alla mercé degli interessi clientelari dei partiti che lontani dall'economia reale si disinteressano dei problemi che l'impresa oggi soffre nella grave crisi economica che attraversa il paese – continua Amiconi. La troppa burocrazia e i tempi troppo lunghi per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione fanno si che le imprese che girano intorno all'indotto dei servizi legati alla Regione siano prossime ala chiusura a causa delle Inadempienze. Si deve cambiare di rotta.
Gli imprenditori e i simpatizzanti di Fare per fermare il declino, strozzati dalle lungaggini burocratico amministrative e dall'inumana tassa dell' IRAP si vedono comprimere lo spazio vitale minimo per continuare a garantire quei posti di lavoro che sono alla base dell'interesse pubblico per questo si ritroveranno di fronte al Palazzo di quella Regione che nell’ultimo ventennio non si è mai accorta del declino e del malaffare in cui si trova, e noi siamo qui a ricordare che cambiare si può”- conclude Amiconi.
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