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ROMA, ALBERONE: RAPINE A BANCHE E UFFICI POSTALI. PRESA LA BANDA DI ROMANI DE "ER LUPO"

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Tempo di lettura 3 minuti Erano il terrore di Roma e sono stati presi grazie ad un minuzioso lavoro di indagini e intercettazioni

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Redazione

Roma – In manette, nell'operazione di polizia che ha portato a sgominare una banda dedita a rapine a banche e uffici postali, sono finiti Giulio Tombini, 57 anni, Antonio Bendiato, 52 anni, Luigi Orofino, 66 anni, Massimo Da Rold, 49 anni, Marco Mannozzi, 41 anni e Vittorio Di Gangi (ai domiciliari), 63 anni. L'attività d'indagine – avviata nel dicembre del 2014 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – compendia gli esiti di una capillare attività di intercettazione telefonica e ambientale nei confronti di alcuni pluripregiudicati per rapina a mano armata e tra di essi, Giulio Tombini, alias "Er Lupo" pluripregiudicato per rapina a mano armata e ritenuto nell'ambiente della malavita romana uno degli "specialisti" negli attacchi ad Uffici postali, Istituti di credito e furgoni portavalori sottoposto, all'epoca dei fatti, agli arresti domiciliari presso la sua abitazione con permesso di allontanamento per prestare attività lavorativa presso la Cooperativa Edera s.r.l..

L'ascolto delle conversazioni registrate sulle utenze di Tombini e dei suoi associati corroborata da delicati e continui servizi di osservazione – durati ininterrottamente per circa otto mesi – nonché dall'installazione di sistemi di videoripresa ha consentito progressivamente di confermare l'esistenza di una vera e propria batteria criminale dedita al compimento di delitti predatori, anche fuori dalla capitale, e delineare l'organigramma dell'associazione, i ruoli di ciascuno, il modus operandi, il progetto delittuoso ed i cosiddetti reati satellite, funzionali alla sua conservazione. Il "gruppo" criminale è cresciuto "professionalmente" nel quartiere romano dell'Alberone e dipendeva, in tutto e per tutto, da Tombini che, forte del suo riconosciuto carisma criminale, ha indotto gli altri associati per delinquere a sottostare pedissequamente alle sue direttive, durante la sua detenzione e, a fortiori, dopo la sua rimessione in libertà.

Già durante gli arresti domiciliari, Tombini riceveva quotidianamente presso la Cooperativa «Edera» – sita nel quartiere Mostacciano di Roma – Marco Mannozzi, Antonio Bendiato, Luigi Orofino, Massimo Da Rold e altri pregiudicati per rapina imponendo ai propri compagni, dopo ogni sopralluogo presso una banca o un ufficio postale, di essere informato sugli esiti delle attività ricevendo sempre il puntuale resoconto di quanto accertato che veniva ratificato o integrato con nuove istruzioni dal «Lupo» il quale, nelle fasi finali, ha partecipato in prima persona ai sopralluoghi e alle attività di selezione degli obiettivi, previa verifica diretta di tutte le loro caratteristiche. Quanto al contributo causale offerto dagli indagati, Bendiatocoadiuvato da DaA Rold ha posto la sua attenzione sulle modalità da adottare per valicare le porte di accesso delle agenzie di credito, sulle vie di fuga da percorrere ed i mezzi da utilizzare subito dopo il colpo avendo anche il compito di "staffettare" con autovetture "pulite" chi aveva necessità di spostare i ciclomotori, di accertata provenienza furtiva, nella disponibilità dell'associazione. Luigi Orofino, invece, personaggio noto nel panorama dei cosiddetti "sciampagnoni" e Mannozzi Marco venivano "utilizzati" dalla banda per effettuare sopralluoghi negli obiettivi che interessavano Tombini, relazionando dettagliatamente sulla conformazione dei luoghi, sulla presenza di telecamere e sulla localizzazione di aree predisposte preventivamente per effettuare il "cambio" dei mezzi rubati con quelli «puliti». Va sottolineato come tutti gli indagati, nelle fasi di realizzazione del colpo avrebbe fatto parte del cosiddetto "gruppo di fuoco" ovvero di coloro che avrebbero fatto accesso all'interno dell'agenzia di credito per consumare materialmente la rapina e sequestrare il personale dipendente ed eventuali clienti per il tempo necessario a guadagnarsi l'uscita e poi la fuga.

Sintomatico della pericolosità dell'associazione criminale e della sua estrema mobilità sul territorio – dicono gli investigatori – il tentativo di rapina aggravata ai danni del Monte dei Paschi di Siena, in viale Guidoni località Firenze perpetrato il 19 giugno di quest'anno da Da Rold insieme a Orofino e Mannozzi con la regia di Tombini,che è stato prontamente sventato grazie al tempestivo intervento di personale della Squadra Mobile di Roma con la collaborazione dell'omologo ufficio del capoluogo toscano. Tombini, Bendiato e Mannozzi sono ritenuti responsabili, in concorso con il noto criminale romano Di Gangi, detto "Er Nasca", del delitto di incendio poiché – in concorso tra loro e su mandato dello stesso Di Gangi- in qualità di esecutori materiali del delitto e dietro corrispettivo in denaro pari a 4.000 euro, allo scopo di danneggiare un centro Sportivo sito in località Ardea, avevano appiccato il 12 luglio scorso il fuoco al tendone del campo da tennis ivi ubicato, dopo averlo cosparso con liquido infiammabile. Di gangi, secondo gli investigatori, è un personaggio storico della malavita ed ha un curriculum criminale che sin dal 1974, con una escalation di reati dall'associazione a delinquere, omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione ed altro, gli ha permesso di raggiungere una posizione di leadership nell'organigramma della malavita capitolina. Gli arrestati, dopo le formalità di rito sono stati associati presso la casa circondariale di Regina Coeli.

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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