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Roma, a Tor Bella Monaca intitolato a Francesca Morvillo l’istituto comprensivo

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ROMA – In una data particolare, il 18 maggio, giorno dell’ottantesimo compleanno del giudice Giovanni Falcone si è tenuta la cerimonia di intitolazione dell’istituto comprensivo di via San Biagio Platani di Tor Bella Monaca a Francesca Morvillo.

L’evento, voluto dalle docenti, dai giovani alunni e soprattutto dal dirigente scolastico Valeria Sentili, ha visto una folta partecipazione di rappresentanze politiche con il Presidente del sesto municipio romano Roberto Romanella e delle forze dell’ordine.

Tra gli ospiti che hanno presenziato, riportando la loro esperienza di vita vicino a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, figurano Antonio Vassallo, il commissario Ortolan e il Procuratore della Repubblica di Trapani Alfredo Morvillo.

Quest’ultimo, quando prende la parola davanti ad un’aula gravida di persone, sottolinea che durante quell’annus horribilis lo Stato era in una condizione di sonnolenza mentre la forza mafiosa era potentissima. Ma non solo, il Procuratore della Repubblica di Trapani fa un riferimento implicito alla protesta del dottor Borsellino quando ricorda che non bisogna aspettare che una sentenza passi in giudicato per rendersi conto di quelle persone in odor di criminalità: bisogna agire prima, bisogna escludere tali personalità dalle stanze del potere. E il riferimento è allo storico sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino.

In un’atmosfera davvero commuovente che è riuscita a far rischiarare una luce chiara di giustizia e legalità, gli alunni sono riusciti a ricostruire l’itinerario professionale e umano di Francesca Morvillo.

La prima donna magistrato ad essere uccisa dalla mafia, nata nel 1945, Morvillo è stato un esempio di professionalità, di passione, di intransigenza nel lavoro come ricordano le note dello stesso Csm. Dopo il matrimonio di “nascosto” con Giovanni Falcone, la vita di Francesca Morvillo è cambiata. I due sono riusciti a fare del loro amore la forza propulsiva per continuare nella lotta contro Cosa Nostra. Innamorata, Francesca Morvillo andrà a Roma col suo Giovanni nel marzo del 1991. Un anno dopo, nel maggio del 1992, Falcone telefona a suo cognato Alfredo Morvillo, al quale spiega di voler posticipare l’arrivo a Palermo da venerdì 22 al sabato 23 maggio proprio per aspettare sua moglie Francesca.

Quel 23 maggio alle 17:58 sull’autostrada per Capaci, la giovane Francesca, il marito e gli agenti della scorta vengono travolti da un attentato: 500kg di tritolo posto nei tubi di scolo delle acque piovane deflagrano al passaggio delle auto blindate. Muoiono sol colpo Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Dopo 40 minuti, Falcone e Morvillo arrivano in ospedale dove moriranno per le ferite riportate. Al delitto sopravvivono: l’autista giudiziario Giuseppe Costanza e gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo e Gaspare Cervello. fffffffffffffff

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