Castelli Romani
Rocca Priora, elezioni: intervista a 360°a Milco Rufini
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7 mesi faon
Milco Rufini, classe 1974, sposato, papà di Sofia. Architetto, attualmente nella direzione regionale ambiente della Regione Lazio e candidato sindaco di Rocca Priora con la lista Verdi, Bianchi, Rossi.
Ci incontriamo in Largo Pallotti a Rocca Priora e poi seguo il suo consiglio: saliamo su nella parte alta del paese fino a giungere a due passi dalla “sergiata” (spero si scriva così, non me ne vogliano i roccaprioresi) al bar di sua mamma; un angoletto davvero delizioso dove lo accolgono i sorrisi e gli abbracci di molti cittadine e cittadini di Rocca Priora.
Milco mi sorprendono davvero questi attestati di affetto nei tuoi confronti.
Si imbarazza un po’ (diventa rosso, non lo nascondo) ed allora vado giù dritto: ma chi te l’ha fatto fare a buttarti di nuovo in politica?
La militanza affonda agli anni della mia gioventù. Ho iniziato come attivista nei Verdi fino a giungere oggi ad Alleanza Verdi e Sinistra dove sono nell’esecutivo regionale di cui è portavoce Filiberto Zaratti, mio concittadino. Ho lavorato sin da subito nella politica nello staff di Filiberto quando divenne, sotto la presidenza Marrazzo, assessore regionale all’Ambiente.
Quindi ti sei fatto davvero le ossa sul campo?
Si! Anche perché sono un architetto e mi occupo di pianificazione ambientale e paesaggistica nello specifico della Pianificazione delle Aree protette ed in una regione con il 25% del territorio ricoperto da aree naturali il mio impegno, il mio lavoro diventa determinante nelle azioni di governo. Quando nella regione Lazio, sotto la presidenza di Nicola Zingaretti, si è notevolmente aumentato il numero dei piani delle aree protette il mio compito è stato quello di fare sintesi tra le necessità di salvaguardia ambientale e di salvaguardia delle richieste dei cittadini in ambito urbanistico. In questo modo siamo passati da 2 piani delle aree protette ad oltre 10.
Beh con questa tua risposta mi hai anticipato una delle domande che mi ero preparato prima di venire qui da te: come si può coniugare la salvaguardia ambientale con lo sviluppo economico ed abitativo della realtà di Rocca Priora?
Io ritengo che Rocca Priora debba diventare la città dell’ambiente e degli Sport: necessita di una sua identità. Mi spiego meglio: declinando le sue caratteristiche principali che sono appunto l’ambiente, la qualità della vita, la cultura e gli sport questo può diventare il volano per una rinascita dell’economia. Quello che critico maggiormente alla classe politica che ha guidato Rocca Priora negli ultimi anni è che non hanno mai cercato di dare una identità precisa al paese. Vedo scelte nei paesi vicini che hanno trovato un qualcosa di peculiare e riconducibile al loro territorio: magari puntando all’enogastronomia con prodotti tipici, vedi Ariccia e la porchetta, Frascati che ha la sua identità, oltre che con le ville ed il vino, con un dolce tipico la cosiddetta “pupa frascatana” con tre seni. Rocca Priora che potrebbe averne a decine di specifiche, ad oggi, non ha nulla che la caratterizzi e la identifichi.
Valorizzando l’ecoturismo ambientale ed il turismo sportivo si può crescere economicamente e socialmente. Ti faccio un esempio diretto: a Rocca Priora ci sono moltissimi sentieri ma non esiste una mappa che li divulghi e li faccia conoscere e, soprattutto, non vi è nessuna struttura recettiva tale da far rimanere in paese i fruitori di queste meraviglie che la natura ci offre.
Torniamo alla politica roccapriorese. Il 6 aprile scrivevi: “Ora è il tempo del coraggio e le cittadine e i cittadini hanno una grande opportunità: cambiare il volto di Rocca Priora e liberarsi di quella politica che non pensa al bene comune.” era il post per l’apertura dei Comitati Elettorali per Anna Gentili Sindaca. Cosa è successo dopo quel giorno?
Ti faccio una premessa; ho cercato di ricostruire una coalizione partendo da quella esperienza politica che ci aveva visto governare insieme. Come gruppo siamo rimasti sempre al fianco di Anna Gentili. Ma ad dato punto c’è stata una divergenza nei contenuti politici e delle persone che li dovessero incarnare, interpretare. Questi veti che poi hanno portato alla rottura probabilmente erano veti sui contenuti e, di conseguenza, non vi era più la coesione della base programmatica che poi dovrebbe portare al governo della città. Noi abbiamo una visione che resta la tutela del capitale naturale del nostro paese che è l’unico volano per la sua rinascita non ti nascondo (si sente comunque dal tono dimesso delle sue parole) che da parte mia e del mio gruppo c’è stata una profonda amarezza nel dover poi compiere questa scelta di rottura perché era ampia la possibilità di vincere e governare insieme.
Sempre sulla tua pagina facebook ho letto un pensiero: “Noi abbiamo rispetto per tutte e tutti coloro che non la pensano come noi ma non partecipiamo a liste che esprimono persone di destra”. Sei una persona estremamente liberale ed attenta alle diversità. Non pensi, concretamente, che questo possa allontanare da te possibili elettori che ti stimano anche se sono di pensiero politico diverso?
Ovviamente si! Ma vedi la lista che esprime come candidato sindaco Claudio Fatelli non ha una identità politica è un progetto che nasce esclusivamente per governare e la stessa lista di Anna Gentili sembra modellata sullo stesso progetto, un “surrogato”. Avere costruito una lista ecologista e progressista mantiene un’anima politica ben chiara e riconosciuta e di conseguenza, con il mio gruppo, non ce la siamo sentita di fare un, passami il termine, “patto con il diavolo”.
È un rischio che corro ma lo faccio sulla base di quella che è la mia coerenza politica che, da sempre, manifesto e tutelo. Resta sempre un fatto, comunque, ho una educazione che mi porta ad ascoltare comunque sempre tutte le persone che incontro e conosco e mi prendo l’impegno di risolvere le loro problematiche.
Ti faccio un esempio concreto: la valle Latina oggi è un luogo che manca di spazi di aggregazione e un luogo che va ricollegato al centro del paese; per il nostro gruppo inammissibile una coesione con chi, di quella località, non ha avuto mai un interesse di riportargli un livello di qualità della vita degno di tale nome.
Poi, tornando alla tua domanda, io declino tutto con quello che è il mio pensiero ecologista e progressista.
Ora nell’ascoltare la tua risposta, consentimelo, ho pensato che non ti riferissi espressamente alle “persone di destra” ma a quella ideologia che potrebbero incarnare. Mi sbaglio?
Hai centrato la questione; è questo il tema. Costruire una casa, una piazza, un parco non è né di destra né di sinistra è un qualcosa che va fatto fermo restando quella che è la mia vocazione ecologista e progressista. Te la faccio diretta: se la vuoi costruire la cuccia del cane, animale che io adoro, laddove non si può costruire … mi spiace ma non te la faccio costruire (sorride serio)
Ti faccio un’altra osservazione che in apparenza può sembrare slegata al discorso ma capirai al termine dove voglio arrivare; rincorrere sempre i finanziamenti per costruire un qualcosa da poter dire “l’abbiamo fatto” a nostro avviso rischia di diventare inutile e dannoso. Se io costruisco una scuola, ad esempio, e poi non ci sono servizi che la collegano, strutture che la raccordino, etc, non faccio un bene alla collettività. Manca la prospettiva politica e la politica stessa. È solo un correre dietro ai finanziamenti senza nessuna programmazione. Io ho un programma di governo che nasce proprio da una visione di città coniugata dentro il mio ambito politico ecologista e progressista. E qui ti anticipo io: se avessi la bacchetta magica …
E no … quella domanda spetta a me (stavolta sono io a sorridere)
Ho studiato pure io, mica solo tu! (aggiunge sorridendo assieme a me) Quindi se avessi la bacchetta magica vorrei attuare il mio programma nella mia interezza perché è una scommessa e perché Rocca Priora rinascerà da questo.
Però mi riprendo la bacchetta magica. Siamo qui al bar Baldina, tua nonna, poco fa ho conosciuto tua mamma ma dietro le mie spalle c’è la strada dove tanti anni fa nacque mio papà Franco, quindi ci troviamo entrambi, consentimelo, a casa. Ed alla tua famiglia, alla tua casa che cosa vorresti regalare?
Guarda dal punto di vista della famiglia sono molto riservato, sui miei social parlo davvero raramente dei miei cari. Se proprio debbo vorrei che mia figlia crescesse in un mondo con una qualità della vita veramente migliore di come l’abbiamo trovata noi.
“Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete lasciato”, chiudo questa intervista pensando a questo pensiero di Robert Baden- Powell che altro non è che la chiusura della chiacchierata con Milco Rufini.
Una mattinata serena passata con lui con alle spalle un parte importante della mia vita, la casa dove nacque mio padre: emozione pura.
Un grazie davvero immenso a Milco ed a sua mamma per l’eccellente caffè.
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