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Rocca di Papa, tegola su chi perde casa: manovra di bilancio urgente

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ROCCA DI PAPA (RM) – Variazione di bilancio urgente per Rocca di Papa al fine di far quadrare i conti. La manovra a copertura però va a discapito di coloro che sono stati ribattezzati “gli abusivi” e sui quali pende un’ordinanza di demolizione non ottemperata.

Oltre all’accertamento per il pagamento delle tasse sugli immobili e la produzione dei rifiuti, l’Amministrazione comunale intende riscuotere anche l’affitto temporaneo in attesa delle demolizioni

Questo è sostanzialmente ciò che ha deciso il sindaco Emanuele Crestini e la sua squadra.

Il 30 novembre 2017 con delibera di Giunta Comunale e quindi con atto ad indirizzo politico, il Comune di Rocca di Papa ha deciso che li occupanti degli immobili senza titolo dovranno pagare una sorta di affitto per l’occupazione temporanea nelle more della demolizione degli immobili abusivi.

Sulla delibera c’è scritto sostanzialmente che il Comune si è visto obbligato a procedere in questa maniera per non incorrere in un danno erariale. La richiesta di locazione non ha nulla a che fare con le sanzioni.

I provvedimenti di sgombero per le strutture totalmente o parzialmente abusive verranno messi in atto per le ordinanze per le quali è intervenuta la trascrizione in conservatoria dei registri immobiliari. Ad oggi la trascrizione è avvenuta per 25 immobili.

Il settore Urbanistica del Comune procederà quindi anche all’acquisizione al patrimonio ai fini della demolizione degli immobili realizzati abusivamente da tutte le persone raggiunte da ordinanze di demolizione non eseguite.

Dietro a questa storia c’è una manovra di bilancio perché il bilancio dev’essere coperto ma a discapito di chi? Un dato di fatto che politicamente è contestabile

La stessa premura e solerzia però non si è vista nei confronti dei privati che hanno costruito senza rispettare la realizzazione delle opere di urbanizzazione così come prevedono i Piani di attuazione e integrati la cui mancata ottemperanza produce un danno erariale per il Comune.

Quest’ultimo punto è stato messo in luce dall‘ex Vicesindaco e assessore all’Urbanistica Veronica Giannone la quale ha inteso evidenziare ancora una volta un paradosso: “Perché sulle Calcare non si preoccupano di evitare un danno erariale? Dovremmo pensare che sui mancati incassi dei tributi locali sulle Calcare non si tratti di danno erariale? Perché sulle Calcare il Comune non si occupa dell’escussione e le fideiussioni per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione? E i diritti allo scarico sono stati chiesti? Ovviamente si tratta di una scelta politica che l’Ente può prendere ma perché non andiamo ad infierire anche sui costruttori oltre che sulle case di queste persone?”.

Intanto Alessio Iadecola, presidente del Comitato pro Case di Rocca di Papa si è detto allo scuro della situazione. Per lui questa delibera è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Ecco il video con le sue dichiarazioni

Intanto Cristina Milani, presidente di Equi Diritti non perde l’occasione per “rimproverare” Iadecola

Caro Alessio, io non ho parole…nella vita ci vuole umiltà….e tanta coerenza. Forse è arrivato il momento che ti fermi a riflettere, magari guardando la luna e perche’ no? Ulularle contro… A volte potrebbe essere anche liberatorio. Solo venti giorni fa difendevi a spada tratta, al punto di trovarti gratuitamente coinvolto in una querela, quell’Amministrazione che oggi dici aver tramato alle tue spalle. Mi dispiace, non tanto per la figura, quanto per tutte quelle persone che davvero avevano sperato se non creduto, che quel tuo “lavorare in silenzio” potesse attenuare se non proprio risolvere il dramma della perdita di una casa costruita con sacrificio. Come abbiamo denunciato sin dal primo giorno come Comitato Equi Diritti, nei 30 Comuni sedenti nella Procura della Repubblica di Velletri, abbiamo assistito e continuiamo ad assistere ad un vero e proprio “Vietnam Amministrativo”, dove alcuni Sindaci hanno scelto di rimanere immobili, altri si sono limitati ad emettere dinieghi di sanatoria, altri ancora hanno acquisito e qualcuno invece si e’ persino coraggiosamente posto davanti ad una ruspa. Questo per dirti che non e’ Crestini in se ad essere oggi diventato il problema (le indennita’ di occupazione sono gia state deliberate infatti in diversi Comuni, quali ad esempio Ciampino, Ariccia, Grottaferrata e Marino) ma la volonta’ e/o l’intensita’ della stessa dei vari Sindaci nel voler cercare di fare il possibile per tutelare i cittadini che si trovano in queste condizioni. La mancata adozione di strumenti relativamente semplici, quali le perimetrazioni e le richieste di variante speciale, avrebbe dovuto farti capire da tempo, come il Sindaco Emanuele Crestini non fosse un “amico” della tua causa ma piu’ probabilmente un oppositore, anche in considerazione del fatto che ben piu’ solerte e’ stato il suo impegno nel cercare strade per regolarizzare gli abusi edilizi inerenti le ANTENNE di Montecavo. Cio’ che ti e’ sfuggito e che spero non continui a sfuggirti, e’ che non esistono rapporti di amicizia, di inimicizia, di fiancheggiamento o di opposizione politica per cercare di vincere questa battaglia. Quel che esiste o che dovrebbe esistere e’ l’alternarsi tra collaborazione e forti opposizioni e proteste ( in ogni modo concesso dalla Legge) a comportamenti favorevoli o sfavorevoli ( ivi compreso l’immobilismo), comunque legittimamente posti in essere dai vari interlocutori Istituzionali. Ferma restando la capacita’ di riprendere collaborazione, laddove in precedenza si fosse bruscamente interrotto il dialogo o di “mandare all’aria” un rapporto che sembrava idilliaco ma sempre e solo in funzione dei fatti o degli atti concreti, utili o contrari al raggiungimento dello scopo. Tutto il resto si riduce ad immagine e vanagloria, benevola a volte nel suo appagare l’ego ma deleteria alle speranze di chi combatte per cercare di difendere la propria casa

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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