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Latina

ROCCA MASSIMA, L'APPELLO DELL'ASSESSORE CIANFONI A TUTTI GLI AMMINISTRATORI DEI COMUNI MONTANI

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Tempo di lettura 3 minuti"Ora che comincia ad alzarsi il vento delle prossime elezioni ecco che si riaccende pure il riflettore sui Piccoli Comuni Montani."

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Redazione

L’ Assessore alla Cultura di Rocca Massima nonchè Presidente del Consorzio dei Produttori Agro forestali dei Monti Lepini,  Franco Cianfoni, si unisce allo sfogo del Sindaco Angelo Tomei dopo il terremoto politico di questi giorni.

“Il sistema politico italiano di questa Seconda Repubblica, ci sono solo macerie ed il panorama agli occhi di noi Amministratori locali è sconcertante a causa di questi enormi fondi che finora hanno gestito gli Amministratori regionali e provinciali. – Dichiara in una nota Cianfoni -Non tutti gli Amministratori sono uguali, – prosegue la nota -nei Piccoli Comuni fare l’amministratore è fare volontariato con una vera opera di impegno civico sul territorio dal piccolo al grande problema del cittadino per 13 euro lordi di gettone di presenza. E l’Italia è fatta di Piccoli Comuni e quindi di tanti Amministratori volenterosi che vogliono veramente bene al loro territorio.Con tutti i soldi che gli Amministratori regionali e provinciali hanno  sperperato sinora, si sarebbero potuto risolvere moltissimi problemi sul territorio a forte rischio spopolamento. Lo spopolamento delle aree marginali è il declino del territorio dei piccoli comuni montani è infatti una realtà allarmante, un vero e proprio fattore di allarme sociale. Le nostre piccole comunità locali non hanno avuto e continuano a non avere alcuna attenzione da parte delle Istituzioni, stanno perdendo la propria identità culturale, i patrimoni locali si deteriorano e perdono valore, le attività economiche vengono abbandonate, tradizioni millenarie, uniche, irripetibili finiscono per sempre, mentre aumenta il dissesto idrogeologico connesso alla mancata cura del territorio per effetto dello spopolamento e, parallelamente, cresce la congestione nei centri urbani e crescono i problemi di degrado ambientale. Questi politici “tromboni sfiatati” devono mettersi in testa che i piccoli comuni dei luoghi interni e delle aree montane rappresentano l’identità, la tipicità e l’espressione della storia di un territorio e ci hanno lasciati soli. Ma durante i mesi estivi ci vengono in vacanza. Ora che comincia ad alzarsi il vento delle prossime elezioni ecco che si riaccende pure il riflettore sui Piccoli Comuni Montani. Invito gli Amministratori dei Piccoli Comuni a dire basta!!! Dove eravate quando abbiamo avuto bisogno? Il “disinteresse”  e lo spreco di denaro di questa Politica che cosa ha portato ai Piccoli Comuni Montani .

1)    Danno sociale: perdita di identità consolidate e di memoria, disgregazione delle comunità e della propria socialità, scomparsa di valori e senso di smarrimento;
2)    Danno economico: l’economia dei nostri territori montani per millenni si è basata sulla produzione agricola ed artigianale svolta proprio nelle aree che attualmente sono state definite marginali e in declino, attività le cui conoscenze erano tramandate di generazione in generazione;
3)    Danno fisico e geologico: l’abbandono del presidio del territorio implica la perdita di interesse sia da parte della popolazione stessa rispetto alla corretta manutenzione del territorio, sia da parte delle pubbliche istituzioni, con conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, come nel caso specifico dell’eliminazione di personale “cd stradini provinciali” sostituiti dai mezzi meccanici che è diventato solo un affare tra politici e ditte di “fiducia”;

Quanti posti di lavoro si potrebbero recuperare con una maggiore efficienza e salvaguardia del territorio. Enormi sono, quindi, i costi connessi al disinteresse della politica rispetto alle aree cd in declino. Chi deve risarcire tutti questi danni? Devono continuare a pagare i contribuenti? I  Politici che hanno disatteso il loro mandato, da che cosa sono stati distratti? … Dagli interessi incalcolabili dei grandi centri urbani, delle mega opere, dei mega appalti, etc… etc…  Moltissimi sono i Comuni coinvolti di piccole e piccolissime dimensioni che, nel nostro territorio, sono la stragrande maggioranza. È una sfida difficile e complessa, che va comunque affrontata. Come stanno facendo altre Province italiane, in cui sono in atto degli studi di Progetti Integrati di Sviluppo per Contrastare lo Spopolamento dei Sistemi Territoriali Marginali e in Declino. Ma dove è stata finora questa Provincia? A questo punto, vogliamo tornare all’origine, piuttosto che ciociari torniamo romani, che non sia un’offesa per nessuno ma la nostra storia e la nostra cultura è quella antica papalina. Io non voglio solo criticare il sistema, ma voglio dire ai Cittadini che noi Amministratori dei Piccoli Centri siamo in grado di dare il nostro personale contributo e delle soluzioni se qualcuno avesse il buon cuore di ascoltarci finalmente: tipo l’abbattimento del bollo auto per chi risiede nei Piccoli Comuni Montani in quanto è più svantaggiato per raggiungere il posto di lavoro di chi vive nei centri urbani più grandi, l’abbattimento dei costi di riscaldamento in quanto nei piccoli comuni di montagna l’inverno arriva prima e finisce più tardi, quindi c’è bisogno di maggiore riscaldamento, zone franche per chi investe in questi territorio creando così posti di lavoro, semplificazione amministrativa e burocratica, delegando ai Sindaci ed agli Amministratori locali compiti e funzioni per snellire e superare pali e paletti creati ad hoc dagli Enti superiori. – Cianfoni conclude – Chi meglio degli Amministratori locali conosce il territorio e le sue problematiche?  Per tali ragioni, richiedo un invito  ai talk show politici tanto cari ai nostri “tromboni politici sfiatati” per lanciare una sfida estrema,  chiedo pertanto il sostegno degli altri amministratori di Piccoli Comuni Montani  a proporre altre iniziative e proposte. "
 

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