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Roma

Rocca di Papa, svelato il mistero delle antenne di Monte Cavo: una parte della vetta è tornata di proprietà comunale

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Tempo di lettura 2 minuti Petrolati, delegato alle antenne e all'elettrosmog ha rivelato cifre e, come lui stesso ha asserito “svelato” un balletto che riguarda le particelle catastali

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di Chiara Rai

ROCCA DI PAPA – Da attrazione turistica a sito per l’installazione di moltissime di antenne. A Rocca di Papa sono presenti 78 emittenti, con 30 tralicci e 40 relativi box per le apparecchiature. Fondamentale l’incontro dove si è parlato delle antenne a Monte Cavo organizzato dall’Amministrazione Comunale lo scorso 29 settembre. Bruno Petrolati, delegato alle antenne e all’elettrosmog ha rivelato cifre e, come lui stesso ha asserito “ svelato” un balletto che riguarda le particelle catastali, per cui una parte della vetta da giugno è tornata di proprietà del Comune. “Questo significa – ha detto Petrolati – che per anni dei privati hanno percepito dei canoni che avrebbe potuto percepire l’Amministrazione Comunale. Noi non vogliamo monetizzare la salute delle persone, ma questa sembra essere un’appropriazione indebita e quindi pretenderemo la restituzione di quanto perso. Si tratta di milioni di euro”. Attraverso una folta sequenza di immagini e documenti, Petrolati ha dunque ricostruito la storia di Monte Cavo, dagli inizi del secolo scorso all’“età dell’oro” degli anni ’50 e ’60, finendo poi con l’illustrare come si è trasformata. A coordinare l’incontro è stato Roberto Sinibaldi, esperto in pianificazione ambientale.

Il sindaco Emanuele Crestini ha detto a chiare lettere: “Noi siamo per il principio di precauzione: in mancanza di dati certi sulle conseguenze di lungo periodo delle onde elettromagnetiche, riteniamo opportuno adottare una posizione prudenziale. Per questo vogliamo limitare al massimo l’esposizione della popolazione alle emissioni e togliere rapidamente più antenne possibile.”E ha aggiunto: “Perciò abbiamo impegnato una persona specificamente su questo argomento – continua il sindaco – in modo tale che possa dedicarsi appieno al raggiungimento di uno dei nostri principali obiettivi, ovvero la liberazione di Monte Cavo. Il lavoro svolto in questi mesi ha fatto diventare il Comune di Rocca di Papa il principale interlocutore dei proprietari dei tralicci e delle antenne. Non possiamo più tollerare che dei privati possano fare i propri interessi danneggiando il nostro paese, il nostro paesaggio, senza neanche interpellare le autorità locali. Sembra assurdo, ma finora è stato così. Oggi le cose sono cambiate e anche i ‘giganti’ se ne sono accorti. Non nascondiamo le difficoltà, ma con il sostegno dei cittadini, siamo determinati a proseguire verso il nostro obiettivo, quello di far tornare Monte Cavo uno dei luoghi più suggestivi dei Castelli Romani”. 

E comunque sotto il profilo delle emissioni arrivano buone notizie da Rocca di Papa. A Monte Cavo "i valori di campo elettrico riscontrati nella giornata di rilevazione (1 luglio 2016), dovuti alle emissioni dal sito complesso di Monte Cavo, risultano inferiori al valore di attenzione per il campo elettrico previsti dalle norme in vigore – pari a 6V/m – ". Però, i valori di campo elettrico più alti sono stati rilevati in via Osservatorio e piazza della Repubblica dove, rispetto Monte Cavo, la frequentazione dei cittadini è alta. Questo quanto emerge dall’ultima relazione dell’Istituto Superiore di Sanità. 

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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