Connect with us

Roma

ROCCA DI PAPA SAN RAFFAELE: 1.500 POSTI DI LAVORO PERSI, SANITA' AL COLLASSO, 1.200 POSTI LETTO TOLTI AI CITTADINI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti Il sindaco Pasquale Boccia ha già inviato una nota al Commissario regionale per la Sanità Enrico Bondi e al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per richiedere un incontro urgente

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Rocca di Papa – In assenza di alcuna notizia o determinazione certa da parte della Regione Lazio riguardo la richiesta di pagamento, in questa fase di emergenza, dei soli costi minimi di funzionamento (personale, medicinali, presidi sanitari) delle strutture di San Raffaele S.p.A. nella Regione Lazio, nonostante il credito di oltre 260 milioni di Euro che il Gruppo vanta nei confronti della Regione per mancati pagamenti di prestazioni già erogate, la Società si vede costretta oggi, a comunicare la cessazione delle attività del San Raffaele Rocca di Papa, in aggiunta a quella del San Raffaele Cassino, Villa Buon Respiro di Viterbo e San Raffaele Montecompatri.

A Rocca di Papa chiuderanno 255 posti letto di cui 95 di Lungodegenza, 80 di RSA, 16 di Hospice residenziale e 64 domiciliare per malati terminali. Nella Struttura operano 206 lavoratori.

Inoltre, in conseguenza della chiusura di questi quattro presidi ospedalieri, si è reso necessario un significativo ridimensionamento della struttura centrale del Gruppo, che fornisce supporto a quelle periferiche nelle attività amministrativo-contabile, logistica e risorse umane; i lavoratori ai quali, in questo caso, verrà comunicata la cessazione del rapporto di lavoro, sono 130.

I provvedimenti di oggi portano, quindi, a oltre 1200 i posti letto sottratti alla disponibilità dei cittadini e a 1500 i posti di lavoro persi, senza considerare l’impatto sull’indotto.

Il Gruppo San Raffaele è profondamente scosso dalle decisioni che, suo malgrado, ha dovuto assumere ma, in mancanza di pagamenti immediati da parte della Regione Lazio, come più volte ribadito, non è più in grado di far fronte agli impegni economici necessari a garantire la continuità assistenziale nelle sue Strutture.

 

 

Ieri il sindaco Pasquale Boccia si è unito alla manifestazione di protesta che un gruppo di lavoratori del San Raffaele di Rocca di Papa ha organizzato presso la rotatoria di via dei Laghi. Nell’ambito dei disagi che si registrano in tutte le strutture del gruppo Tosinvest della Regione Lazio, nella clinica di via Ariccia i dipendenti non percepiscono lo stipendio da settembre.

“La situazione è fortemente critica per pazienti e lavoratori e le notizie che arrivano, anche se ancora in via ufficiosa, non sono positive – è il commento del primo cittadino –.  Dobbiamo fare sistema, dobbiamo mettere in piedi una rete forte che sia in grado di fare ponte, vista la mancanza di interlocutori a livello regionale,  e di portare il nostro messaggio a chi di competenza per la salvaguardia della sanità della Provincia di Roma. Basta alle logiche dei tecnici che tagliano professionalità e competenze senza visione di insieme.

Stiamo parliamo di una struttura d’eccellenza, una presenza ormai storica per il territorio che svolge un ruolo importantissimo nel campo della lungodegenza, la RSA e, soprattutto, un punto di riferimento fondamentale per i malati terminali. Una realtà, come tante altre sul territorio che si trovano nella stessa situazione, che merita di avere risposte concrete.

Se non si trovano soluzioni al più presto quello che si prospetta è una vera e propria emergenza sociale cui i Comuni non saranno in grado di far fronte”.

Il primo cittadino ha già inviato una nota al Commissario regionale per la Sanità Enrico Bondi e al Prefetto di Roma Giuseppe  Pecoraro per richiedere, a nome della Comunità dei Sindaci dei Castelli Romani, un incontro urgente.

tabella PRECEDENTI: 

  27/11/2012 LAZIO, MEDICI SAN RAFFAELE ADERENTI AL COMITATO PER LA DIFESA DEL SAN RAFFAELE

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti