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ROBERTA RAGUSA: INDAGINI VICINE ALLA SVOLTA?

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Tempo di lettura 4 minutiLa storia della povera Roberta e la nuova famiglia di Logli

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di Chiara Rai

Gello di San Giuliano (PI) – Un mistero ancora irrisolto quello della scomparsa di Roberta Ragusa fra il 13 e 14 gennaio del 2012. Una mamma premurosa con i suoi figli che aveva un marito che la tradiva con la Baby Sitter Sara. Una relazione mai interrotta che adesso è ufficiale e alla luce del sole. Mentre non si sa dove sia finita la povera Roberta, presumibilmente morta e presumibilmente le responsabilità del marito verranno a galla. Ciò perché le indagini degli inquirenti sono serrate e volte a risolvere una volta per tutte questo giallo. 

Sara, ora trascorre il tempo con i figli di Roberta: in una lettera di una amica di Roberta inviata a Giallo, l’amica che vuole rimanere anonima parla del nuovo rapporto che Sara, l’amante di Logli, avrebbe instaurato con i figli della povera Roberta Ragusa: “…. come è ormai noto in tutto il paese, Roberta è stata di fatto sostituita con l’amante, che abita con Antonio e i due figli che oggi hanno 12 e 17 anni. All’inizio Logli invitava le amichette della figlia a casa sua e faceva in modo di non farla sentire sola. Ma dopo qualche tempo le ha fatto addirittura cambiare classe. Una classe in cui non conosceva nessuno. Alcune settimane fa ho visto la figlia di Roberta passeggiare insieme a Sara. Sembrava che quella donna fosse la sua “nuova” mamma. Allora io mi chiedo: chissà cosa hanno detto a questi bambini?». 

Altre segnalazioni anonime e altre novità

I Carabinieri di Pisa non si arrendono e vagliano tutte le piste, anche le segnalazioni anonime. La lettera giunta a Giallo e firmata Tony,  il quale dichiara di essere un maresciallo dell'Aeronautica in pensione, apre a nuove strade da percorrere.

Nella lettera anonima, Tony ammette di aver conosciuto in passato il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli, durante il servizio militare e proprio in quel periodo sostiene di aver avuto una conversazione con il marito della donna, in merito ad alcuni luoghi che dovrebbero oggi essere presi in considerazione dagli inquirenti in quanto il corpo di Roberta Ragusa potrebbe essere stato nascosto proprio in una cisterna dell'ex deposito militare di Titignano. Un’altra missiva fa riferimento ad un misterioso incendio scoppiato alla fine di marzo del 2012, dopo circa due mesi e mezzo dalla scomparsa di Roberta Ragusa, a pochi chilometri dal luogo in cui la donna viveva. Nel rogo fu distrutto un materasso, utilizzato probabilmente per alimentare le fiamme e l'ipotesi fu quella di incendio doloso. In base a quanto scritto nella nuova lettera anonima giunta a Giallo sotto forma di denuncia alla procura di Pisa, l'incendio sarebbe stato appiccato proprio al fine di ridurre in cenere il corpo di Roberta Ragusa. 

 

Gennaio 2013

Sono riprese le ricerche del corpo di Roberta Ragusa. A darne notizia per primo è stato il procuratore capo della Repubblica di Pisa, Ugo Adinolfi, a seguito di un incontro con il prefetto Francesco Tagliente.

Si è tenuta una maxi-battuta su tutto il territorio con il supporto della protezione civile, delle associazioni venatorie e dei cercatori di funghi.

Lo stesso procuratore Adinolfi ha lanciato un appello a chiunque sappia qualcosa su quanto avvenuto la notte in cui Roberta è scomparsa, anche in forma anonima. Infatti, dopo la notizia del super testimone che avrebbe visto il marito Antonio Logli, uscire di casa quella notte, smontando dunque il suo alibi, il procuratore ritiene che possano esserci altre persone che possono contribuire a raccogliere ulteriori particolari.

 

Marzo 2013

Svolta nel caso di Roberta Ragusa. E’  stato reso noto il contenuto dei reperti finora segreti  in mano agli inquirenti, si tratterebbe di parti del pigiama e dell'orologio della donna. 

L'orologio è stato ritrovato, sembrerebbe da un passante, in un campo vicino all’abitazione della Ragusa, in via Gigli, esattamente il luogo dove un testimone ha riferito di aver visto, intorno alle 1.30 della notte fra il 13 e il 14 gennaio del 2012, il marito di Roberta, Antonio Logli, litigare calorosamente con una donna, che potrebbe essere stata proprio la moglie. Il ritrovamento dell'orologio nel campo chiarirebbe quindi ogni dubbio sull'identità di questa persona,  provando che a litigare con Logli era proprio la moglie: Roberta Ragusa.

 Il testimone dell'accaduto, ha ripetuto mercoledì scorso durante la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", di aver udito dei colpi, come se il corpo o la testa di qualcuno venisse sbattuta contro la carrozzeria di un’automobile, e una donna urlare, proprio in quel campo e quella stessa sera, prima di veder fuggire dal luogo una vettura a tutta velocità. "Nel corso di altre battute di ricerca – rende noto  Tgcom24 – sarebbero inoltre stati trovati alcuni brandelli del pigiama rosa, indossato dalla Ragusa nella notte della scomparsa, in un’area del Monte Serra a circa 200 metri da una strada sterrata". Al momento l’unico indagato per omicidio e occultamento di cadavere resta il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli. 

 

Il marito Antonio Logli è unico indagato. L’accusa per l’elettricista è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Roberta è scomparsa da un anno senza dare alcuna notizia ai due figli Daniele e Alessia. E’ possibile che una madre non cerchi i propri figli? Il Procuratore non è di questo avviso.

 "La vita di Roberta è sospesa tra ricerche e indagini, tra silenzi e dichiarazioni – ha affermato Elisa Pozza Tasca, presidente dell'associazione Penelope, che in tutta Italia si occupa di persone scomparse – chi dimentica, cancella e noi non dimentichiamo".

 

La storia:

Questa mamma, 44 anni al momento della sparizione, è svanita nel buio della notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012, un venerdì e un sabato, da Gello di San Giuliano, alle porte di Pisa: con sè non ha portato nulla, né un cappotto, né la borsa con soldi e documenti, né un cellulare, né, tantomeno, i suoi gioielli più preziosi, due ragazzi che adorava, Daniele, oggi sedicenne, liceale al classico, e Alessia, undici anni compiuti senza la mamma. L’ultimo a vederla in quella gelida notte, la stessa in cui naufragò la Concordia al Giglio, è il marito, Antonio Logli, 49 anni, elettricista alla Geste, una partecipata del Comune di San Giuliano, e socio con lei ed il padre Valdemaro dell’autoscuola di famiglia, la Futura, una società in accomandita semplice.

 

La sofferenza di Roberta:

La sofferenza di Roberta ha un nome e un cognome: Sara Calzolaio, oggi trentenne, che ha iniziato a lavorare presso l’agenzia di Logli a 18 anni per prendere la patente. Lì è nata la passione con Antonio, che la presenta alla moglie come baby sitter dei bambini e poi la vuole vicino a sé in autoscuola come segretaria. Dieci anni di relazione clandestina, undici con quello passato senza Roberta, un amore che non si è affievolito neppure dopo la scomparsa della povera Roberta, infatti, da settembre Sara trascorre parte della settimana a casa di Antonio, accanto a lui e ai ragazzi.