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Cronaca

Rimini: 13enne incinta. Lui ha 35 anni

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Tempo di lettura 2 minutiUna storia da incubo nella terra del divertimento

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di Andrea Barbi


RIMINI
– Indagato un 38enne per violenza sessuale nei confronti di una tredicenne del luogo. La vicenda sarebbe emersa quando i medici dell’ospedale riminese hanno riscontrato, con grande stupore, la gravidanza della bambina. La vicenda assume caratteri ancora più inquietanti poiché anche la madre della giovane vittima resta indagata per concorso in violenza sessuale in quanto sarebbe stata a conoscenza della breve relazione consensuale tra la figlia e l’uomo di 25 anni più grande. Da indiscrezioni pare, infatti, che molti degli incontri fra i due siano avvenuti nell’abitazione che la vittima condivide con la madre, che quindi, era molto probabilmente a conoscenza della situazione ma non ha denunciato. A testimonianza di questo alcuni vicini di casa avrebbero sostenuto di aver notato spesso l’auto dell’indagato nei pressi di quella abitazione pensando, ovviamente, che si trattasse di una persona interessata in qualche modo alla compagnia della donna e non di certo a quella della figlia di soli 13 anni. Nessuno di loro poteva immaginare, invece, che a pochi metri di distanza si stesse compiendo un atto così vile e disgustoso, perché compiuto nei confronti di una ragazzina che dovrebbe vivere la sua prima adolescenza in modo spensierato come le sue coetanee e non di certo sopportare la responsabilità e le fatiche che una gravidanza comporta.


È doveroso ricordare che se anche si dovesse riscontrare, che, come sembra, i rapporti sessuali siano stati consenzienti e quindi la tredicenne non sia stata obbligata a compierli; in Italia l’età minima del consenso è fissata, per legge, a 14 anni. Questo significa che prima di questo limite è proibito nel nostro paese avere rapporti sessuali di qualsiasi tipo. L’attuale legislazione consente, tuttavia, una eccezione che riguarda solo i rapporti tra minorenni con un massimo di 5 anni di differenza fra i due individui. Solo in questa modalità  l’atto sessuale non costituirebbe reato, ma questo caso di cronaca esula completamente dalla suddetta eventualità vista la grande differenza anagrafica tra il riminese e quella bambina che potrebbe ipoteticamente essere tranquillamente sua figlia.
 

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