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di Daniele Rizzo
Riformare il senato, la costituzione e il processo legislativo sembra essere diventato il leitmotiv dell’esecutivo firmato Matteo Renzi. In particolare, snellire il procedimento per legiferare sembra la condicio sine qua non si può riformare il paese.
Con la riforma del Senato, che in queste ore è dibattuta nell’aula di Palazzo Madama, si andrà incontro ad un bicameralismo imperfetto che sottrarrà il potere legislativo ai senatori, rendendo la loro camera solamente un organo consultivo. Ma è davvero la macchina legislativa il problema più grave di questo paese? Impiegare meno tempo per produrre una legge può davvero risolvere la crisi italiana?
Qualche giorno fa sono passato in Via delle castagnole di sopra, una traversa di Via spinabella che porta alla Via dei laghi o a Via del sassone: località Frattocchie, Marino. Prendendo la strada da Via spinabella, dopo poche centinaia di metri sulla destra è possibile trovare un cartello che recita: "Divieto di abbandono di beni durevoli". Una domanda mi è sorta spontanea: nelle strade in cui questo cartello non è presente, è forse permesso abbandonare lavatrici e materassi a bordo strada?
E’ in quel momento che mi sono interrogato sull’utilità di leggi che regolano ciò che la comune morale, il senso civico, l'etica personale dovrebbero dare per assodato. Sì perché nel lontano 1997 gli allora eletti dovettero impiegare del tempo (prezioso o no, comunque lo impiegarono) per redigere un documento in cui si disciplina l’abbandono dei rifiuti pericolosi e le relative sanzioni. Ma un paese in cui c’è bisogno di una legge che sanzioni l’abbandono di rifiuti ingombranti/pericolosi/durevoli, è un paese più civile di altri?
Probabilmente più che interrogarci sull'esigenza di cambiare il Senato e con esso il processo legislativo bisognerebbe pensare di ripartire da un progetto più ampio di educazione civica, che insegni già ai bambini delle scuole a non buttare le lavatrici ai bordi della strada.
Perché in fondo possiamo riformare il Senato, la costituzione, anche la Camera, quello che volete: è vero, con la riforma alcune leggi si faranno più velocemente, ma non è scritto da nessuna parte che una nazione è tanto più civile quante più leggi ha, anzi. Qualcuno forse ha visto recentemente su Rai Tre (in seconda serata, come è logico che sia per i programmi più interessanti) lo stand-up comedy Nemico Pubblico, con Giorgio Montanini, tagliente comico marchigiano. In uno sketch diceva questo: “c’è bisogno di scrivere oh, non devi ammazzà un’altra persona?”. No, non ci dovrebbe essere bisogno. Così come non bisognerebbe dover scrivere “oh, mi raccomando, non buttate le televisioni su Via delle castagnole, se no poi ci sono le sanzioni”. Ma se i governi impiegano tempo e risorse (le nostre risorse) per fare queste leggi, allora la colpa di un paese (il nostro paese) che non funziona è anche la nostra.
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