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RIFORMA LAVORO: IL PD APRE ALLA MINORANZA INTERNA

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Tempo di lettura 2 minutiL'intesa, raggiunta all'interno del partito di maggioranza relativa, prevede un esame della commissione della Camera per modificare il testo uscito da Palazzo Madama.

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Redazione

Roma – Non sembra che i tempi siano ancora maturi in tema di lavoro. Bisogna trovare la quadra e se Renzi apre alla minoranza del Pd c'è subito Ncd che s'infuria. Non è facile. Il Pd annuncia la svolta, ma la cosa non fila liscia: il Jobs Act continua a dividere e l'incertezza ad imperare. E' il capogruppo dei democratici alla Camera, Roberto Speranza, a far sapere che le cose sono cambiate, dopo le rigidita' sul delicato tema del lavoro che si sono registrate nei giorni scorsi. Ma soprattutto dopo le decisioni di ieri sera della direzione del partito. "Non ci sara' fiducia sul testo della delega lavoro approvata dal Senato, si lavorera' in commissione per alcune modifiche e poi si votera'", sono le sue parole.

L'intesa, raggiunta all'interno del partito di maggioranza relativa, prevede un esame della commissione della Camera per giungere a modifiche condivise rispetto al testo uscito da Palazzo Madama.
  Parole che sembrano un'apertura anche alle esigenze della minoranza interna del partito, distillate nelle parole di Stefano Fassina: "Abbiamo insistito sulle modifiche del job act che cosi' come e' rischia di aggravare solo la precarieta'.
  Mettere una fiducia in bianco su una delega che riguarda i diritti fondamentali dei lavoratori diventa a mio parere un problema di rilievo costituzionale". Tutto risolto, dunque? Qualcuno non ci sta, ed e' qualcuno che siede stabilmente nella maggioranza. E che ieri, per tweet di Angelino Alfano, aveva plaudito all'accordo rilanciato tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Usando sempre un tweet, la parigrado di Speranza sul versante dell'Ncd, Nunzia Di Girolamo, mette in guardia: "Spieghiamo a Speranza che il Parlamento non e' il luogo di ratifica della direzione Pd". Tradotto: ci vuole un confronto. Piu' esplicito Maurizio Sacconi, che per lo stesso partito della Di Girolamo e' esperto di lavoro e dintorni. "Il Pd non ha ancora la maggioranza assoluta nelle due Camere. Il Nuovo Centrodestra vuole discutere ora in una riunione di maggioranza le eventuali modifiche alla delega". Insomma, ci sara' ancora da discutere.

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