Il ministro Alfonso Bonafede
continua a collezionare molte critiche per le sue “uscite” e prese di posizione
riguardo un mondo che a volte sembra essere lontano dalla sua comprensione.
Soltanto lo scorso 24 gennaio,
durante il programma de La7 “In Onda” ha detto che “gli innocenti non finiscono
in carcere”, dimostrando quindi di ignorare i dati del suo ministero.
CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO SERVIZIO
Nelle carceri italiane, infatti, il 34,5% dei detenuti è oggi in attesa di giudizio, cioè presunti innocenti. Dal 1992 alla fine del 2017, 26.412 persone hanno subito una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, prima di essere riconosciute innocenti con sentenza definitiva.
Quindi oltre 26 mila innocenti ristretti nelle patrie galere
Per risarcirli, lo Stato ha versato complessivamente poco meno di 656 milioni di euro. Ma non è tutto. A stigmatizzare il comportamento del Guardasigilli è stato anche il Garante dei detenuti, Mauro Palma, che ha criticato il video “postato dal ministro della giustizia e pubblicato sulla rivista online ministeriale”, che “si aggiunge a quel riferimento al ‘marcire’ che il ministro dell’Interno ha più volte espresso in suoi video, riferimento che indica una finalità della pena detentiva opposta a quella voluta dalla nostra Costituzione”.
Ma non è finita perché ci
sono le palesi proteste contro la legge Bonafede sulla riforma della
prescrizione.
In sostanza, da quest’ anno
la prescrizione dei reati si interromperà dopo la sentenza di primo grado, sia
di condanna sia di assoluzione.
Oltre a non snellire i tempi
della giustizia, secondo molti questa riforma metterà a dura prova gli uffici
giuridici, portando il sistema italiano al collasso totale