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Tra norme disattese e incertezze organizzative, i rappresentanti dei lavoratori denunciano: “Il rispetto delle regole è la prima vittima”
La situazione all’interno del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale è oggetto di forti critiche da parte dei sindacati, che evidenziano problemi legati alla mancata riforma dell’ordinamento professionale, alla gestione delle indennità e alla pianificazione delle assunzioni. Secondo le sigle sindacali, il Comando sarebbe in ritardo nell’adeguarsi alle normative vigenti, aggravando il malumore tra gli agenti.
Il SULPL: “Norme disattese e ritardi inaccettabili”
Marco Milani, della Segreteria Romana del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), critica apertamente il mancato rispetto della legge regionale Lazio 1/2016, che imporrebbe l’introduzione dei ruoli di sovrintendenti e ispettori. “Si smetta di invocare deroghe inesistenti per sottrarsi alle norme. Dopo la tragedia del collega Daniele Virgili, si è parlato tanto di equiparazione alle forze di Polizia, ma ogni proposta concreta sembra restare un tabù,” afferma Milani.
UIL FPL: “Ora valorizzare i colleghi e assumere nuovi agenti”
Dalla UIL FPL Roma Capitale, Mirko Anconitani si dice più fiducioso: “Siamo soddisfatti che il Comando stia recependo l’ordinamento discusso in contrattazione decentrata, ma è urgente assegnare i gradi di coordinamento funzionale ai colleghi, come previsto dalla legge regionale, per riconoscerne l’esperienza. Inoltre, servono almeno 1.000 nuovi agenti per affrontare il Giubileo: dal Governo al Campidoglio, tutti devono agire con senso di responsabilità.”
UGL: “Caos nei gradi e nei turni”
Anche il coordinatore romano dell’UGL, Paolo Emilio Nasponi, interviene duramente, definendo la situazione “caotica e improvvisata.” Secondo Nasponi, gli accordi raggiunti nella contrattazione decentrata penalizzerebbero gli agenti più anziani, come i marescialli, che rischierebbero di perdere parte dei loro gradi simbolici. “Il Corpo, che dovrebbe essere garante del rispetto delle leggi, è il primo a non applicarle. Questo vale non solo per l’ordinamento professionale, ma anche per la gestione degli straordinari e la rotazione dei dirigenti prevista dal piano anticorruzione. Chi controlla i controllori?” si domanda il sindacalista.
Una riforma necessaria e urgente
Le sigle sindacali concordano sull’urgenza di un intervento che ponga ordine nell’organizzazione interna del Corpo. Oltre alla riforma dei gradi, resta centrale il tema delle assunzioni per affrontare le sfide legate all’imminente Giubileo. Tuttavia, al momento, la strada per una soluzione condivisa sembra ancora lunga e incerta.
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