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Redazione
Rieti – Il 31 ottobre 2002, alle ore 11.32 del mattino, una forte scossa di terremoto, pari al 5,4 di magnitudo Richter sconvolge la vita nel piccolo Comune di S.Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso… "Noi Volontari di Rieti, – dichiara Crescenzio Bastioni, responsabile del C.E.R. Protezione Civile Rieti – immediatamente mobilitati ed arrivati sul posto a metà del pomeriggio, siamo stati testimoni di una tragedia: il crollo della scuola elementare del paese, l'istituto "Francesco Jovine". Sotto le macerie 56 bambini imprigionati dal cemento, 4 maestre e 2 bidelle. 27 bambini e una maestra non sopravvivono al crollo, schiacciati dalle macerie. Degli oltre 35 feriti, molti hanno subito lesioni permanenti. “I bimbi di San Giuliano volevano diventare grandi, in un mondo che, come disse il Presidente della Repubblica Ciampi "non ha saputo difenderli". Erano il nostro futuro, il futuro di questa nazione". La domanda, fondamentale, è sempre la stessa: "Quanto sono sicure le scuole che frequentano i nostri figli?" Il quadro, disegnato dall'Onorevole Ciccanti che ha fatto parte della Commissione parlamentare di inchiesta, non è rassicurante: il 70% degli edifici in cemento armato è stato costruito prima del 1980 e dunque non è a norma, e quelle in muratura sono messe anche peggio, perché solo 1 su 10 risponde ai moderni criteri di sicurezza. Delle circa 40mila scuole a rischio in Italia, solo 4mila sono state verificate, e servirebbero una cosa come 10 miliardi di euro per effettuare i lavori necessari in tutto il Paese. San Giuliano, una tragedia inaccettabile per qualunque coscienza e un dolore sempre vivo per tutti i genitori, è stato comunque uno spartiacque: il sacrificio di quei 27 innocenti e della loro maestra, ha fatto sì che tutte le scuole costruite dopo siano a norma.
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