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Redazione
Sulla mancata attivazione del liceo musicale reatino, il consigliere regionale del Pd Mario Perilli ha rilasciato la seguente nota:
“A poche ore dal convegno ‘Rieti, una provincia trascurata’, abbiamo assistito a un nuovo schiaffo per l’intero territorio provinciale: quello della mancata attivazione del Liceo Musicale che ora, tristemente, si aggiunge alla perdita di tre presidenze con tutte le conseguenze del caso. Quando si parla di opportunità mancate e realtà frammentate, spesso nel Reatino si pensa a quanto accaduto negli ultimi periodi, e specialmente negli ultimi mesi, con l’assenza di attenzione e di volontà politica per la creazione di nuove opportunità. Al problema così delle infrastrutture, della sanità, dei trasporti e del lavoro, si aggiunge quello della scuola (divenuto già un paradosso con il piano di dimensionamento regionale e con il ricorso presentato da Comune e Provincia contro la Regione) e, nello specifico, quello del venire meno di occasioni di crescita e di specializzazione dei nostri ragazzi. Quanto avvenuto con la mancata attivazione del Liceo Musicale testimonia di fatto una linea politica approssimativa che, dopo l’assegnazione di questo corso ad Anzio per il precedente anno scolastico, vede quest’anno prevalere Viterbo su Rieti e il tutto in una chiave che odora di vero e proprio smacco. In pochi giorni utili a disposizione, docenti e dirigenti non hanno avuto di fatto il tempo per presentare ad alunni e famiglie un’offerta formativa specifica e questo ha determinato la mancata attivazione di un corso che poteva rappresentare un’importante novità per la città capoluogo e non solo. Spesso in consiglio regionale, anche se in minoranza, siamo chiamati in causa come parte attiva per promuovere politiche di sviluppo per il territorio e il sentimento, in questi casi (come per il finanziamento da destinare al Guidobaldi pari a 1milione e 500mila euro) è condiviso e totale per ovvie motivazioni di sviluppo e quindi, come questa volta, assistere al fallimento di un percorso specifico per mancanza di capacità politiche, viene vissuto come un pesante insuccesso. Le politiche da sostenere in favore della provincia sono molte e da parte mia non ci sono certo resistenze affinchè si possano creare tali condizioni, ma di certo dispiace constatare che il bene comune non sia una regola assoluta. Spero che nei prossimi mesi e nei prossimi anni di vita della maggioranza di centrodestra possa esserci un intendimento migliore che sappia scremare le reali politiche di sviluppo dalle logiche di interesse personale che rischiano di soffocare in maniera dannosa uno scopo che non dovrebbe avere fini diversi da quelli comuni”.
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