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RIETI, LEGAMBIENTE PARTE CON "SOCIAL AMBIENTE"

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Tempo di lettura 2 minutiRegistrata la partecipazione di numerosi detenuti del carcere reatino.

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Redazione

Si è svolta presso la sala  teatro della Casa Circondariale di Rieti l’annunciata presentazione del progetto “Social’Ambiente” ideato da Legambiente Centro Italia Rieti  che ha registrato  la partecipazione di numerosi detenuti del carcere reatino. L’iniziativa, realizzata in accordo con la Direzione dell’Istituto Penitenziario,  ha segnato il primo atto concreto  di una fattiva  collaborazione che vedrà impegnate le due realtà in future attività  volte al recupero e il reinserimento sociale dei detenuti, come dichiarato dalla direttrice dott.ssa Vera Poggetti aprendo i lavori del meeting organizzato proprio per illustrare i contenuti e le modalità di svolgimento del fitto  programma previsto. La dott.ssa Sara Martinelli  del team di Legambiente, intervenuta per introdurre gli argomenti oggetto del corso di educazione socio-ambientale che si svilupperà a partire dal 26 aprile 2012  e costituisce la base fondamentale dell’intero percorso formativo, ha sottolineato l’importanza di come un corretto rapporto interpersonale sia elemento indispensabile per ogni azione umana che preveda la necessità di lavorare in gruppo, così come contemplato nell’iter progettuale di “Social’Ambiente”. Dopo aver ringraziato le autorità istituzionali presenti e tutte le rappresentanze delle varie organizzazioni che a vario titolo avranno un ruolo   attivo nella pianificazione del percorso il presidente di Legambiente Centro Italia Ermenegildo Balestieri  ha illustrato gli aspetti distintivi  dell’associazione, tra i quali l’ambientalismo scientifico, argomentando su quelle che saranno le tematiche oggetto del corso strutturato in  incontri formativi teorici, allo scopo di rafforzare l’autostima e la consapevolezza circa le  capacità di ogni detenuto e in attività pratiche    finalizzate  all’acquisizione di specifiche competenze in determinati settori di lavoro. L’interesse dei detenuti si è palesato nel richiedere (la scelta era facoltativa) unanimemente i moduli per la domanda di partecipazione e i relativi questionari allegati, necessari per selezionare coloro che saranno ammessi a frequentare il corso, documentazione che sarà riconsegnata al capo dell’area educativa dottor Gaio Camellini anch’esso, come la direttrice,  impegnato in prima fila  nell’intento  che vede il carcere di Rieti, anche attraverso iniziative come queste, avviato a diventare un modello all’avanguardia nel sistema trattamentale delle case circondariali.