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Redazione
Rieti – Personale della DIGOS ha denunciato, in stato di libertà, tre tifosi: F.M., reatino, del 1994, G.D., romano, del 1985 e L.A., del 1994, residente a Ladispoli, per aver partecipato ai disordini del 5 gennaio 2014 tra le tifoserie del Rieti e del Ladispoli.
Prima dell’inizio della partita di calcio Rieti – Ladispoli, svoltasi presso lo stadio “Manlio Scopigno” di Rieti il 5 gennaio u.s., infatti, numerosi tifosi del Rieti, alcuni dei quali travisati con sciarpe e passamontagna, si erano recati all’esterno del settore assegnato ai tifosi del Ladispoli nel tentativo di aggredirli.
Durante il tentativo di aggressione, opportunamente controllato dalle Forze di Polizia, alcuni giovani avevano tentato di scavalcare la recinzione ed uno di essi, il reatino F.M. è stato riconosciuto dagli investigatori della D.I.G.O.S. della Questura di Rieti ed è stato denunciato in stato di libertà alla competente A.G. per la violazione dell’art. 5 della Legge 152/1975.
La successiva particolareggiata attività di indagine posta in essere dagli investigatori della D.I.G.O.S. reatina, anche attraverso l’esame delle immagini raccolte dal personale della Polizia Scientifica e dai sistemi di videosorveglianza dello stadio reatino, ha permesso di individuare altri due giovani che, a vario titolo, avevano creato turbative all’ordine ed alla sicurezza pubblica.
Un tifoso del Ladispoli, infatti, identificato per L.A., del 1994, avendo fatto uso di petardi e fumogeni è stato denunciato in stato di libertà e sottoposto a DASPO, mentre un altro giovane, G.D., è stato denunciato alla competente A.G. per aver assistito alla manifestazione con il volto travisato con il solo fine di non farsi identificare.
Le indagini hanno però evidenziato un particolare preoccupante.
Infatti, gli investigatori hanno accertato che G.D. non era un tifoso né del Rieti né del Ladispoli ma, appartenente ad un movimento di estrema destra, era un tifoso dell’Albalonga.
Esaminando gli episodi che hanno visto il realizzarsi di scontri tra tifosi delle squadre del campionato di Eccellenza, gli investigatori hanno così rilevato una sorta di collaborazione tra i commandi ultras di varie tifoserie accertando che, da una parte, i tifosi del Rieti, dell’Albalonga e del Civitavecchia e dall’altra, quelli del Guidonia, di Ladispoli e di Viterbo, non esitano ad assistere alle competizioni delle squadre “partner”, solo per cercare uno scontro con le tifoserie nemiche.
Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare gli altri tifosi aderenti ai commandi ultras responsabili dei disordini.
A carico di tutti i tifosi identificati è stata proposta la misura del divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive e per G.D. anche la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel territorio reatino.
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