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Redazione
Rieti – “Occorre salvare i posti di lavoro e lo stabilimento della Schneider di Rieti”, questo il senso di una interrogazione parlamentare presentata da Nazzareno Pilozzi, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, al Ministro dello sviluppo economico e a quello del lavoro e delle politiche sociali.
Come è noto, lo scorso novembre il gruppo Schneider ha comunicato a tutti i dipendenti del reatino l’intenzione di chiudere lo stabilimento a causa della progressiva riduzione dei volumi di fabbricazione, come conseguenza della crisi del mercato e della delocalizzazione di alcune lavorazioni in Bulgaria.
“A pagarne le conseguenze saranno i 180 dipendenti attualmente impiegati e tutti i lavoratori dell’indotto. Il gruppo – spiega Pilozzi – ha investito, in questi ultimi anni, risorse importanti per nuovi stabilimenti in Bulgaria, ma ha dimenticato di adeguare il polo di Rieti alle mutate esigenze di mercato”.
Sollecitato dai sindacati, il Governo ha avviato un tavolo di concertazione per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali del reatino ma inutilmente: “Il Governo avrebbe la possibilità di attivare strumenti normativi e finanziari che potrebbero risolvere la situazione, invece si limita a convocare le parti interessate mentre i lavoratori già fruiscono di Cassa integrazione” spiega ancora l'esponente di Sinistra Ecologia Libertà.
“La provincia di Rieti soffre di una grave crisi occupazionale ma soprattutto sociale, con un preoccupante fenomeno di emigrazione delle fasce giovanili della popolazione. Si tratta di una situazione insostenibile che il Governo deve assolutamente affrontare attraverso iniziative concrete come, per esempio, la dichiarazione di Area di crisi industriale complessa e altre ancora.
La crisi economica e finanziaria degli ultimi anni ha colpito duramente il reatino, comportando la chiusura dei principali stabilimenti presenti sul territorio e la fuga degli investimenti. Un altro abbandono, quello del gruppo Schneider, non sarebbe altro che l'ennesimo colpo di machete nei confronti di un territorio e di una popolazione già terribilmente provati, ha concluso Pilozzi”.
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