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Chiara Rai
Rieti – L’accusa di reato di peculato ha investito come un ciclone l’ex giunta Emili. Il comune di Rieti cede ad un privato il 40 per cento delle quote pubbliche della municipalizzata Asm alla società Azimut di Rinaldi. La cessione avviene in due riprese: Nel 2005 il 38 per cento delle azioni e nel 2012 il restante 2 per cento del pacchetto. Una cessione configuratasi a prezzo “stracciato” rispetto alla quotazione di mercato che avrebbe procurato un profitto illecito pari a 6 milioni e 600 mila euro all’anno agli indagati: l’ex sindaco Giuseppe Emili, all’amministratore delegato dell’Asm, Otello Rinaldi e al socio privato della municipalizzata, Salvatore Limata. Nel 2008 questa “cessione a due soldi” saltò all’occhio anche del procuratore regionale della Corte dei Conti Luigi Mario Ribaudo che nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario citò chiaramente la vendita delle azioni Asm come «un danno di oltre 1.870.000 euro arrecato al Comune».
Ma il difensore di Emili ha dichiarato nei giorni scorsi che l’ex giunta ha operato seguendo le procedure dettate dalla legge. Infatti, il prezzo di vendita sarebbe stato stabilito da un advisor nominato dalla giunta che, a sua volta, avrebbe chiesto un parere a uno studio commerciale di Roma che fissava in 3 euro ad azione la base per il prezzo d’asta. C’è stata una sola offerta, considerata poi congrua da una commissione nominata dall’intero consiglio comunale. Ma intanto la Magistratura ci ha messo mano per accertare i fatti. La coperta è stata di recente sollevata da una relazione del sindaco Simone Petrangeli il quale non appena insediatosi in Comune ha inteso attivare una sorta di operazione trasparenza. Da qui la Procura ha iniziato a consegnare gli avvisi di garanzia. A ciò si è aggiunta la relazione dei revisori dei conti del Comune, spedita il 9 maggio del 2012 ma protocollata dagli uffici solo a inizio ottobre, dopo che il nuovo sindaco, Simone Petrangeli, l’aveva a lungo cercata.
Un’anomalia, un giallo che ha interessato anche la finanza soprattutto perché il documento riporta un parere negativo del collegio sulla cessione del 2% delle azioni alla Azimut di Rinaldi. Questo giudizio negativo sarebbe emerso in Comune soltanto passati cinque mesi dal passaggio di testimone tra Emili e Petrangeli nonostante i mittenti l’avessero inviata a maggio all’ex sindaco. Sembrerebbe che al documento non sarebbe stato assegnato un numero di riferimento da qui il momento di sospensione fino alla ripresa del suo iter in ottobre, quando i tre revisori la spediscono nuovamente al protocollo su sollecitazione di Petrangeli.
Dove si è fermato l’incartamento? Intanto il sei marzo le fiamme gialle hanno fatto visita in Comune. La mattina alle 5, guidati dal maggiore Paolo Soro e dal colonnello Luca Patrone, i finanzieri sono entrati a Palazzo di Città e hanno sequestrato il 40 per cento delle azioni Asm. Sono state inoltre perquisite le abitazioni dell’ex sindaco Emili e dell’amministratore delegato e socio privato Rinaldi. Detto ciò, l’inchiesta è in piena fase di verificazione e intanto sono state aperte le finestre all’Asm: Il nuovo presidente della municipalizzata, Enza Bufacchi, intende risanare l’azienda, dialogare con la parte privata per conseguire l’obiettivo di garanzia ed efficienza dei servizi resi alla cittadinanza.
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