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Emanuel Galea
La giovane ragazza ebrea, morta nel 1945 nel lager di Berger-Belsen teneva a tramandare il ricordo delle atrocità subite dalle vittime dell’Olocausto, così da poter lasciare alle generazioni future un messaggio di speranza nella bontà dell’animo umano.
Per tutto il territorio, in diverse forme e diverse solennità in silenzio, la gente si raccoglie e con la memoria ritorna indietro a rivisitare luoghi , momenti e persone care ed il pensiero non può non soffermarsi su quei milioni e milioni di ebrei sterminati dalla furia dell'odio nazista.Sarebbe riduttivo limitare le commemorazioni alle sole vittime dell’Olocausto. I morti sono morti, senza razza, senza età, senza religione. La memoria va alle vittime dei Laogai, campi di concentramento cinesi, dove milioni di persone sono costrette ai lavori forzati. Pochi ci pensano a questi martiri del progresso. Ricordiamo anche i milioni e milioni di vittime che si sono spente nell’arcipelago Gulag nell'era Staliniana. Non sfuggirono alle torture del campo connazionali italiani. Oggi li ricordiamo tutti per non dimenticarli domani.
Sfugge a molti dedicare un pensiero in questo giorno della memoria alle decine di cristiani che ogni giorno sono eliminati. Non si risparmiano ne donne, ne bambini. Due milioni di cristiani uccisi solo in Sudan e di cui nessuno parla. Si calcola che nel mondo un cristiano viene ucciso ogni cinque minuti per causa della sua fede. Delle vittime dell’Olocausto, del gulag, dei Laogai e della furia degli estremisti islamici facciamo un unico pensiero, un'unica memoria. Ricordiamoci di loro oggi per per non dimenticarli domani.
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