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Esteri

Ricordando Mauno Koivisto, il propulsore della Finlandia in Europa

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di Gianfranco Nitti

Il dottor Mauno Koivisto è deceduto il 12 maggio 2017 a Helsinki all’età di 93 anni. Nato a Turku nel 1923, Koivisto è stato Presidente della Repubblica di Finlandia per dodici anni, dal 1982 al 1994. Inoltre è stato anche primo ministro, ministro per l’economia e direttore della Banca di Finlandia.
Con i solenni funerali di Stato eseguiti il 25 maggio 2017, si chiude la parabola umana di uno statista, di estrazione socialdemocratica, il cui segno distintivo essenziale è stato quello di aver avviato la Finlandia verso l’adesione alla Unione Europea, dopo la dissoluzione dell’URSS nel 1991. In precedenza, la caratteristica finlandese era stata quella di una stretta neutralità tra i due blocchi che si fronteggiavano fino alla caduta del muro di Berlino.


A riguardo, riprendo qui un ricordo personale risalente al 1981 allorquando Koivisto, in carica come primo ministro, durante una delle mie periodiche visite in Finlandia, mi concesse l’opportunità di un incontro con un’intervista di cui mi fa piacere riprodurre il contenuto.

Pubblicata sul quotidiano di Taranto, Il Corriere del Giorno, del 30 settembre 1981, pagina 3.

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A colloquio con Koivisto l’uomo nuovo
Al confine con l’Est
Primo ministro e leader della coalizione di centro-sinistra
al governo finlandese dal maggio 1979 non ha rivali nella successione al presidente Kekkonen

Il progressivo deteriorarsi dello stato di salute del presidente finlandese Urho Kekkonen pone alla Finlandia un delicato problema di successione, ed in particolare ha fatto tornare d‘attualità i  problemi del futuro delle relazioni fra Finlandia e l‘Unione Sovietica. In carica dal 1956. l‘ Bienne presidente finlandese, ha instaurato con l‘Urss un rapporto basato soprattutto sulla posizione di neutralità militare e politica del suo Paese rispetto ai blocchi internazionali e poggiato su un accordo per la stabilita e la prosperità economica con un sistema assai complesso di equilibri nelle forniture da e verso l‘Urss, divisa dalla Finlandia, da una frontiera di 800 miglia.
Kekkonen, che soffre di disturbi di circolazione del sangue, è attualmente in clinica ed e stato sostituito dal primo ministro Mauno Koivisto, che ha avuto un mandato temporaneo dal 10 settembre al 10 ottobre.
A parte i problemi interni, sono soprattutto le relazioni tra Finlandia e Urss che catalizzano l’attenzione di molte cancellerie, e in particolare vengono seguiti con la massima attenzione allo stesso Cremlino.
Resta però da vedere lino a qual punto si spingeranno le pressioni di Mosca su Helsinki perché, dopo «l’era Kekkonen» il termine «finlandizzazione» assuma quel significato contro il quale l’anziano presidente si e sempre ribellato.
Di questi problemi abbiamo voluto parlare con Mauno Koivisto (58 anni), oltre che premier anche governatore della Banca di Finlandia, leader della coalizione di centro sinistra al governo dal maggio 1979.
Ci accoglie l’elegante edificio in stile neoclassico del Consiglio di Stato finlandese, che si affaccia sul la vasta piazza del Senato, dominata dalla bianca cattedrale luterana.
La conversazione col premier Koivisto parte da argomenti economici: in effetti Koivisto ha un invidiabile curriculum nel campo economico-bancario c per quanto riguarda la politica e stato due volte ministro della Finanza e già una volta primo ministro.
Un rapido excursus sulla situazione economica del paese ci consente di capire come mai un paese con meno di 5 milioni di abitanti pur se con territorio poco più grande dell’Italia possa realizzare dei risultati economici sia interni che internazionali notevoli: nonostante il tasso inflattivo lo scorso anno sia stato del 13%, il livello dell’anno in corso dovrebbe attestarsi su un 10% anche per merito di un accordo di «pace sociale» intercorso qualche mese fa tra Governo e parti del mercato del lavoro. in base al quale gli aumenti salariali medi annui non dovrebbero eccedere il 6-7% per i due anni in cui l‘accordo sarà in vigore: di questo risultato il premier Koivisto è palesemente soddisfatto. come lo è dell‘ altro accordo raggiunto con gli agricoltori per la fissazione dei prezzi per questo e per l‘anno prossimo. «La stabilità raggiunta per questi accordi. nel loro campo, ci consente di dedicarci più intensamente ad altre importanti questioni, quali la riduzione della disoccupazione, specie giovanile e femminile, che è ora del 5%. di stimolare gli investimenti, garantendo la nostra competitività sui mercati esteri, di riadeguare il sistema fiscale ed il sistema dei sussidi governativi».
Dall'economia l’attenzione si dirige naturalmente alle problematiche politiche sia interne che internazionali: l’attuale compagine governativa è stabile da oltre due anni, pur con qualche aggiustamento; anche i comunisti sono al governo, ma negli ultimi anni le percentuali elettorali di questo partito, che ha anche un’ala più radicale ed anti-governativa, sono in calando…
La politica interna finlandese è spesso profondamente interrelata con quella estera; l‘accento cade a questo punto sul significato che spesso sulla stampa ed in vari ambienti si assegna al termine “Finlandizzazione”.
Su questa questione. Koivisto è deciso: «È un termine scorretto ed abusato. Il significato negativo   che gli si dà è sempre del voler mettere sull'avviso a non fare come i finlandesi. a non usare la stessa posizione «soffice» della Finlandia verso l’ Urss. Dietro l’abuso e la disinterpretazione di questo termine che vuol essere spregiativo c’è spesso superficialità e carenza di informazione. La Finlandia persegue una politica di neutralità attiva e di buon vicinato con l‘Urss, con cui abbiamo una lunga frontiera, e di altrettanta radicata cooperazione con gli altri paesi nordici. Nel dopoguerra la nostra situazione era difficile e, nonostante due guerre perse, siamo riusciti a mantenere integra la nostra indipendenza. Le basi della nostra politica di buon vicinato con l 'Urss risiedono nel Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, sottoscritto nel 1948, e, più in generale. il nostro obiettivo, come paese neutrale, è il non coinvolgimento nelle dispute tra le grandi potenze e la ricerca della cooperazione e di relazioni amichevoli con tutti gli stati».

A questo punto, dopo aver ricordato a Koivisto le manifestazioni informative sulla Finlandia che hanno avuto luogo a Taranto nel corso degli ultimi quattro anni, gli chiedo cosa ne pensi sui rapporti con l’Italia; mi dice che questi sono senz’altro ottimi e suscettibili d’intensificazione. non dimenticandoci di ricordare la visita di stato compiuta dieci anni fa in Italia dal presidente Kekkonen, che ebbe modo di visitare a Taranto l‘ltalsider.  “”