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Economia e Finanza

Riapertura sale slot, scommesse e bingo: le linee guida regionali ci sono, ora tocca al governo

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Riorganizzare gli spazi e la dislocazione degli apparecchi per garantire il distanziamento sociale, gestire gli ingressi dei clienti, utilizzo della mascherina per clienti e personale e frequente igienizzazione delle mani, con dispenser con soluzioni disinfettanti.

Queste le linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative, approvate lo scorso martedì dalla Conferenza delle Regioni, che contengono indirizzi operativi specifici validi per agenzie di scommesse, sale slot e bingo.

IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 11/06/2020

I gestori dovranno riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone quindi assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al distanziamento interpersonale.

Le linee  con gli indirizzi operativi specifici per il settore giochi, dovranno essere recepite dal Governo, probabilmente in un altro DPCM.

Un settore, quello dei giochi che negli ultimi anni ha portato centinaia di miliardi nelle casse dello stato

“Chi, nel Governo, demonizza il gioco dimostra tutta la sua ipocrisia”. Ha detto Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, in un’intervista al Riformista. “C’è una contraddizione di fondo – ha proseguito Ughi -se chi, come i 5 Stelle, demonizza il gioco e non solo riscuote miliardi di tasse dal settore, ma vara leggi che invece di favorire le piccole imprese avvantaggiano i grandi gruppi. Altra storia è la lotta al gioco patologico, che comunque rappresenta una minoranza sul totale dei giocatori. Su questo fronte il governo dovrebbe investire di più, considerando tutte le tasse che ogni anno riscuote dalle scommesse legali”. In passato, ha ricordato Ughi, “il principale obiettivo era togliere all’illegalità un mercato così grande e tutelare gli scommettitori. Legalizzando il gioco lo Stato si è riappropriato di miliardi di euro che altrimenti sarebbero finiti altrove. Al giorno d’oggi ci vorrebbe qualcuno che avesse la competenza e il coraggio e che ci mettesse la faccia per affrontare seriamente la situazione. Per ora – ha concluso il presidente di Obiettivo 2016 – non mi pare ci sia qualcuno in grado di farlo e disposto a farlo”.

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Imprenditorialità sociale: come creare valore per la società

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L’imprenditoria sociale sta cambiando il modo in cui si percepisce il business. Non si tratta esclusivamente di profitti, ma di contribuire al benessere della comunità e di lasciare un impatto positivo. Imprenditori e imprese scelgono di affidarsi a modelli che generano valore per la società, con un miglioramento della qualità della vita delle persone e affrontando problematiche sociali importanti. Ma come si può creare un’impresa che abbia successo e che possa anche cambiare il mondo?

Il Philanthropy Advisory e l’imprenditorialità sociale

L’imprenditorialità sociale richiede un cambiamento di mentalità: è necessario comprendere che il successo di un’azienda non si misura solo dal guadagno economico, ma anche dall’influenza positiva che essa può esercitare sulla comunità. Quello del Philanthropy Advisory è un concetto fondamentale nel contesto dell’imprenditorialità sociale, così come nell’ambito del terzo settore.

Si tratta di una forma di consulenza che aiuta le aziende e i privati a rendere massimo l’impatto delle loro donazioni e dei loro investimenti sociali. Grazie agli esperti del settore, è possibile identificare progetti molto utili e costruire strategie di lungo periodo per un cambiamento sostenibile.

Il Philanthropy Advisory supporta le organizzazioni nel raggiungimento dei loro obiettivi filantropici, aiutandole a capire come e dove intervenire per creare il maggior valore possibile per la società. La consulenza, oltre a consigliare la destinazione delle donazioni, si occupa di definire strategie efficaci che permettano di generare un impatto profondo.

Attraverso questa figura, le organizzazioni possono comprendere come le loro risorse possano essere utilizzate per risolvere problemi complessi, per fare in modo che ogni intervento sia in linea con una visione di cambiamento a lungo termine.

Creare valore attraverso l’innovazione

Un aspetto importante dell’imprenditorialità sociale è quello dell’innovazione. Gli imprenditori sociali riescono a trovare soluzioni a problemi che spesso vengono trascurati dal settore pubblico e privato. L’uso delle nuove tecnologie, lo sviluppo di modelli di business flessibili e la collaborazione con altre realtà sono tutti elementi che creano valore.

Innovazione non significa necessariamente fare grandi investimenti. A volte è sufficiente cambiare il punto di vista, vedere un’opportunità dove altri vedono un ostacolo. Ad esempio, le piattaforme digitali possono essere sfruttate per offrire servizi educativi a distanza in alcune aree oppure per creare reti di supporto tra imprenditori locali. Innovare significa anche saper adattare i modelli esistenti alle nuove esigenze del mercato e della società.

L’importanza delle comunità e del networking

Nessun imprenditore sociale può agire da solo: il coinvolgimento della società e la costruzione di reti di supporto sono essenziali. Un modo importante per amplificare l’impatto che le iniziative possono avere consiste nella collaborazione con organizzazioni, enti pubblici e privati. La società non è soltanto destinataria del cambiamento, ma partecipa in modo attivo alla sua creazione, passo dopo passo.

Tutte le iniziative di successo si basa su un forte legame tra l’imprenditore sociale e le persone che si vogliono aiutare: per questo motivo il cambiamento diventa una responsabilità condivisa. Il networking diventa essenziale per condividere risorse, conoscenze ed esperienze.

Attraverso le reti di supporto, gli imprenditori sociali possono accedere a nuovi mercati, trovare collaboratori per specifici progetti e ottenere finanziamenti per espandere le loro attività. Il ruolo della società, quindi, è quello di essere protagonista attiva, con idee e risorse che possono dare un ottimo contributo. La cooperazione aiuta a costruire un tessuto sociale più forte, in cui tutti possono beneficiare dei risultati raggiunti.

L’imprenditorialità sociale è un passo verso un mondo più giusto, in cui le persone sono al centro delle decisioni e del progresso. Con l’innovazione continua e una visione chiara del cambiamento che si vuole creare, l’imprenditorialità sociale riesce davvero a trasformare la comunità e aprire la strada a nuove possibilità per tutti.

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Economia e Finanza

Governo, riforme fiscali e sostegni alle famiglie nella nuova manovra 2024

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Accordo con l’UE per l’estensione a sette anni del piano di risanamento. Cuneo fiscale ridotto e agevolazioni per redditi fino a 40mila euro. Focus su incentivi pensionistici e bonus ristrutturazioni

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato l’accordo con la Commissione Europea per l’estensione del piano di risanamento a sette anni, garantendo maggiore respiro per le finanze pubbliche italiane. Questo sviluppo si inserisce nell’ambito della manovra economica 2024, il cui testo sarà presentato in Parlamento lunedì 21 ottobre. Giorgetti ha sottolineato che la manovra confermerà il taglio del cuneo fiscale, offrendo anche agevolazioni per le fasce di reddito fino a 40mila euro, mantenendo un focus sui redditi medio-bassi.

Tra i principali interventi, spicca l’introduzione di un nuovo sistema di calcolo fiscale che favorirà le famiglie numerose, definito da Giorgetti come una sorta di “quoziente familiare”. Inoltre, saranno estesi i congedi parentali, che passeranno da due a tre mesi, con un’aliquota dell’80% della retribuzione.

Sul fronte lavorativo, è stato introdotto un meccanismo incentivante per ritardare il pensionamento, attraverso significative agevolazioni fiscali per chi sceglie di proseguire l’attività lavorativa. Questa misura mira a sostenere la forza lavoro attiva e ridurre il carico sul sistema pensionistico.

Un altro punto chiave della manovra riguarda un “sacrificio” richiesto a banche e assicurazioni, tema che ha suscitato acceso dibattito nelle ultime settimane. Giorgetti ha spiegato che queste istituzioni contribuiranno in modo significativo attraverso un prelievo sugli utili, pur evitando di chiamarlo “tassa sugli extraprofitti”. L’idea è quella di redistribuire tali risorse a beneficio di famiglie e imprese. Nonostante le critiche dell’opposizione, il ministro ha ringraziato queste categorie per il loro supporto, evidenziando che tali sacrifici contribuiranno a finanziare le misure a sostegno dei cittadini.

Un altro elemento introdotto è la regolamentazione dei compensi per gli organi di vertice di enti, fondazioni e soggetti che ricevono contributi dallo Stato. Giorgetti ha confermato che il tetto massimo per tali compensi sarà allineato all’indennità del Presidente del Consiglio, come misura di “buona finanza” per garantire l’efficienza e la sostenibilità della spesa pubblica.

Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha illustrato le novità riguardanti il settore immobiliare e le agevolazioni per le ristrutturazioni. Per la prima casa sarà confermata una detrazione del 50%, mentre per le seconde case si manterrà il 36%. Inoltre, il bonus mobili, che prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e apparecchiature, sarà prorogato fino al 2025.

Sul fronte pensionistico, la manovra introduce un nuovo sistema di incentivazione volontaria per rimanere in servizio, con vantaggi fiscali significativi. Giorgetti ha inoltre chiarito che la questione del catasto non sarà direttamente inclusa nella legge di bilancio, ma rimarrà parte degli impegni strutturali già previsti, con un focus sugli aggiornamenti catastali legati al Superbonus.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per la manovra, ma ha dichiarato che ci sarà spazio per possibili miglioramenti durante il dibattito parlamentare, con un’attenzione particolare alla riduzione delle aliquote IRPEF, con l’obiettivo di portarle dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro.

Nonostante i passi avanti, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha sospeso il giudizio definitivo sulla manovra, in attesa di esaminarne il testo completo. Le banche sono chiamate a un contributo di circa 3 miliardi di euro, una misura che ha suscitato qualche preoccupazione nel settore, anche se le discussioni sono ancora in corso.

La manovra economica 2024 mira a sostenere famiglie, lavoratori e imprese italiane, cercando un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità finanziaria. Il dibattito continuerà in Parlamento, con la speranza di ulteriori aggiustamenti per rispondere alle esigenze del Paese e garantire una ripresa stabile nel medio-lungo termine.

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Finanziaria 2024: Tajani spinge per il taglio delle tasse e dei tassi d’interesse

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Divisioni nel governo e attacchi dall’opposizione

Al centro del dibattito politico ed economico nazionale torna il tema della manovra finanziaria, con il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ribadisce la necessità di ridurre la pressione fiscale per incentivare la crescita. In un intervento a San Paolo, durante una missione in America Latina, Tajani ha parlato davanti a una vasta rappresentanza di manager e imprese, sottolineando come la ricetta principale per il rilancio economico sia tagliare le tasse.

“Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre la pressione fiscale, perché l’unica ricetta per la crescita è quella di ridurre le tasse”, ha dichiarato Tajani, mettendo in evidenza che una minore pressione fiscale non solo stimolerebbe l’economia, ma aiuterebbe anche a ridurre il debito pubblico. “Anche per ridurre il debito dobbiamo puntare sulla crescita economica”, ha aggiunto, facendo riferimento alla difficile situazione dei conti pubblici italiani, aggravata da un debito che supera il 140% del PIL.

Tajani ha poi affrontato il tema del costo del debito pubblico, lanciando un appello alla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, affinché intervenga in modo più incisivo sui tassi d’interesse. “Noi paghiamo più per interessi sul debito pubblico rispetto a quanto spendiamo per la sanità,” ha sottolineato. “È giunta l’ora che finalmente la signora Lagarde abbassi in maniera più sostanziosa i tassi.”

Le parole di Tajani riflettono le preoccupazioni del governo italiano di fronte a una politica monetaria restrittiva della BCE che, con l’aumento dei tassi d’interesse, rende sempre più oneroso il finanziamento del debito. “Serve più coraggio – ha insistito Tajani –. Se si vuol crescere, in questa fase bisogna diminuire il costo del denaro.”

La proposta di Tajani ha suscitato diverse reazioni all’interno del governo. La premier Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di mantenere una linea di rigore sui conti pubblici, pur riconoscendo l’importanza di sostenere la crescita attraverso una riforma fiscale più incisiva. “Tagliare le tasse è uno degli obiettivi principali del governo, ma dobbiamo farlo senza compromettere la sostenibilità del bilancio,” ha detto Meloni, cercando di bilanciare le richieste di rilancio economico con la responsabilità fiscale.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha invece mostrato un approccio più prudente. Pur condividendo la necessità di ridurre le tasse, ha ricordato che “ogni intervento fiscale deve essere attentamente calibrato per non compromettere l’equilibrio dei conti pubblici”, sottolineando l’importanza di garantire entrate sufficienti per il finanziamento dei servizi essenziali come sanità e istruzione.

Dall’opposizione, il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato il governo, accusandolo di non affrontare con decisione il problema dell’evasione fiscale e di voler ridurre le tasse ai più ricchi. “Si parla di riduzione della pressione fiscale senza mai mettere mano seriamente all’evasione. Chi pagherà queste riduzioni? Non possiamo accettare una manovra che taglia le risorse alla sanità e all’istruzione,” ha affermato Schlein.

Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha criticato le politiche economiche del governo: “Non possiamo continuare a puntare sulla riduzione delle tasse senza una strategia seria di investimenti pubblici. La crescita va sostenuta con politiche industriali e infrastrutturali, non solo con meno tasse.”

Il dibattito sulla politica fiscale si intreccia inevitabilmente con le decisioni della BCE, che ha recentemente adottato una linea dura contro l’inflazione. La politica dei tassi alti, secondo Lagarde, è necessaria per contenere i prezzi, ma sta avendo effetti collaterali significativi sui paesi con un elevato debito pubblico, come l’Italia.

Tajani, pur riconoscendo l’indipendenza della BCE, ha espresso apertamente il suo dissenso: “La Banca centrale è indipendente, ma io sono libero di esprimere le mie idee. E le mie idee sono che, per far crescere l’Italia, bisogna abbassare il costo del denaro.” La tensione con la BCE rappresenta una sfida per il governo italiano, che si trova a dover bilanciare il rilancio economico con le stringenti regole europee sui conti pubblici.

La manovra finanziaria 2024 si annuncia quindi come un campo di battaglia tra visioni economiche contrastanti: da una parte, chi preme per una riduzione significativa delle tasse e dei tassi d’interesse per stimolare la crescita, e dall’altra chi teme che tali misure possano compromettere la stabilità fiscale del Paese.

Le prossime settimane saranno decisive per definire i contorni della manovra e per capire se il governo riuscirà a trovare un equilibrio tra gli impegni europei, il rilancio economico e le pressioni interne per una riduzione della pressione fiscale.

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