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Roma

RIANO: NELLA NOTTE 200 PERSONE INCATENATE SULLA VIA TIBERINA CONTRO DISCARICA A PIAN DELL’OLMO

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Tempo di lettura 3 minutiContro l’ipotesi discarica, i cittadini di Riano si incatenano al bivio della via Tiberina in prossimità della via d’accesso per la cava di Pian dell’Olmo. Oggi la decisione del prefetto Sottile

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Gabriella Resse

Dopo che ieri, domenica 3 giugno, il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, Sottile, ha convocato a sorpresa i vertici di Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune e ministero dell’Ambiente, per cercare una soluzione condivisa  per il nuovo sito discarica della capitale, sui giornali e nel tg regionale della Rai si sono succedute freneticamente notizie che davano per certa la scelta di Pian dell’Olmo, nel XX° municipio, ma che è di fatto a ridosso del territorio di Riano. A questo punto c’è stato un gran fermento in paese e nel presidio permanente di Quadro Alto, a poche centinata di metri da quello che oggi probabilmente il prefetto Sottile indicherà  quale nuovo sito per la discarica. Una moltitudine di cittadini si è riversata in strada, incatenandosi per protesta. E da testimonianze dirette ,apprendiamo  che in nottata la dimostrazione, illuminata da decine di fiaccole al bordo della strada, abbia contato fino ad un gruppo di 200 persone. Naturalmente sono accorsi anche diversi giornalisti per raccogliere dalla viva voce dei cittadini ,le motivazioni di una così eclatante forma di protesta. Al momento ,il presidio straordinario al bivio con via Pian dell’Olmo sulla Tiberina è ancora custodito dai cittadini incatenati che si danno il cambio ogni tot ore  e non si sa per quanto tempo andrà avanti, anche perché oggi alle 15 e 30 è previsto l’incontro tra le istituzioni  locali romane, il prefetto Sottile e il Ministro Clini per formalizzare la decisione  sul sito da indicare come futura discarica di Roma. Dunque i cittadini di Riano sono ben determinati ,con l’appoggio dei comuni limitrofi a protestare con vigore a questa ipotesi che in molti considerano scellerata, per l’estrema vicinanza delle case da quel sito e per una serie di vincoli e criticità importanti che al momento sembrano non essere state considerate dal prefetto, non ultime ,quelle legate al rischio esondazione, già segnalato dall’Autorità di Bacino del Tevere ed il rischio di inquinamento della falda acquifera sottostante la cava  e che si getta direttamente nel fiume della capitale. Considerato che è giunto l’ennesimo ultimatum da parte della Commissione Europa per tentare di accelerare i tempi sulla chiusura di Malagrotta, forse oggi, è il giorno della verità.

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