Connect with us

Roma

RIANO BRUCIA. QUANTA DIOSSINA SI SAREBBE SPRIGIONATA SE CI FOSSE STATA UNA DISCARICA?

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minutiZona sensibile agli incendi: Un elemento in più per dire no alla discarica a Riano

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti

Gabriella Resse

I Roghi non si arrestano, dalle testimonianze raccolte sul social network facebook, in alcuni gruppi dedicati alla lotta antidiscarica di Riano (ora in fase di stand by), sembra che nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 9 agosto, abbiano preso fuoco le zone circostanti a Quadro Alto e Pian dell’Olmo a Riano, lambendo infine la località residenziale di Colleromano. I vigili urbani hanno bloccato il transito sulla Tiberina, ed ancora secondo i testimoni nei primi momenti dell’emergenza, c'era un solo elicottero che portava l'acqua nell’intento di spegnere le fiamme. Naturalmente sono accorsi i vigili del fuoco, ma è difficile dire quanto sia grave la situazione, perché non è stato possibile avvicinarsi nei pressi dei focolai. Secondo una testimonianza telefonica da me raccolta, il segretario del Comitato Cittadino di Riano, ha asserito che il fumo pareva lambire anche la località Procoio Vecchio, luogo sul quale si erge l’antica torre medievale della cittadina. Questa la cronaca della situazione fino alle ore 19 circa. Un evento come questo, oltre ad essere un fatto tragico che inevitabilmente arreca danni e ferisce un territorio già in traballante equilibrio, ci pone di fronte ad una riflessione: un luogo come questo, che a quanto pare può essere soggetto ad eventi disastrosi di tale calibro, come potrebbe rappresentare un’area di interesse logistico per l’installazione di una discarica? Se un incendio del genere trovasse nel suo percorso una discarica ad alimentarlo, sarebbe un disastro vero, un’invasione di diossina fortemente inquinante e deleteria per la salute, avvolgerebbe tutte le zone circostanti. Hanno avuto ragione i Rianesi ad opporsi all’idea folle delle istituzioni di voler insidiare qui la discarica post Malagrotta. Oltre a tutti gli altri fattori escludenti, se ne aggiunge un altro, e cioè la presenza di boschi intorno alle aree indicate come idonee ad ospitare discariche . Arbusti e sterpaglie, in presenza di circostanze climatiche eccezionali, come quelle che stiamo vivendo in questi giorni, possono diventare molto pericolosi, ed è incredibile che tecnici ed ingegneri di elevato lignaggio non abbiano preso in considerazione questa eventualità quando a suo tempo si sono lanciati in azzardate ipotesi per l’installazione della nuova discarica di Roma.

ARTICOLI PRECEDENTI: