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Editoriali

RENZI RINGRAZIA… DI CHE?

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di Chiara Rai

Sembra retorica dire che lo avevamo detto e quindi sorvoliamo questo particolare. Renzi è talmente intriso di scuola democristiana che quando Letta è stato sfiduciato dai suoi e dunque ha annunciato le dimissioni, il bischeraccio lo ha persino ringraziato per quello che ha fatto per il Paese. "Grazie, ma adesso fatti da parte" una formula che cozza con le parole che Matteo ha pronunciato fino a qualche giorno fa: "non ho intenzione di stare al Governo". Lui non ha certo intenzione ma una salda convinzione di poterlo fare e lo sta facendo. Adesso si porterà dietro lo slogan che già gli oppositori gli hanno attribuito: "non è legittimato dal popolo". Ma ben presto questo marchio verrà sfocato dalla polvere della sua cavalcata verso una leadership salda che dovrà durare almeno quattro anni. Renzi ci crede ma noi italiani vediamo sempre e soltanto una cosa: la corsa spudorata dei politici verso poltrone di potere. E adesso in pole position c'è Matteo che promette una carriera cavalieresca, si spera non soltanto incastonata di slogan e "io vorrei" ma concreta. Altrimenti tra chiacchiere e misfatti i pentastellati potrebbero sfangarla e allora si che ci verrebbe da ridere. D'altronde il palinsesto è già bello che pronto e il comico genovese è in postazione per staccare
i biglietti d'ingresso.