Renzi: "Nell'Ue frenetico immobilismo"

di Paolino Canzoneri

ROMA – Nell'aula di Montecitorio il nostro presidente del Consiglio ha lanciato una ennesima critica all'Unione Europea perchè, a suo dire, sembra caratterizzata da un "frenetico immobilismo" espressione usata da Jurgen Habermas per bacchettare le politiche europee. Il summit europeo previsto a Bruxelles per la prossima settimana è vicino e come è avvenuto al vertice di Bratislava, la critica non sembra cambiata: "Dopo i vertici di Berlino, Bruxelles e Ventotene dove avevamo immaginato per Bratislava un significativo programma di riforme, ambizioso per il futuro, abbiamo dovuto realizzare che il frenetico immobilismo portasse poco più che a niente. Un documento banale, somma di tanti riassunti, elenco di buone promesse assolutamente non all’altezza della grande sfida Ue. Abbiamo dovuto registrare come questo frenetico immobilismo portasse poco più che a niente, un documento banale, una somma di tante promesse. Jean-Claude Juncker ha dato lo stesso giudizio che abbiamo dato noi". Matteo Renzi sembra convinto che l'Europa sia incapace di reagire a tutte le sfide complesse dei nostri giorni e fra discussioni e promesse varie tenda a posticipare le importanti risoluzioni ma si avverte una strana sensazione, un dubbio si fa strada insinuosamente, sembra infatti che a Montecitorio il nostro premier batta i pugni sul tavolo lamentandosi a viva voce mostrando vistosa fermezza ma poi a Bruxelles sembra assumere un atteggiamento più rilassato e in linea con i tempi lenti dei leader europei: "L'Europa è minata da discussion e polemiche di piccolo cabotaggio ma questa volta è ad un bivio e rischia davvero trovandosi senza un quadro politico di certezze per il futuro e il prossimo Consiglio europeo si terrà in una dimensione difficile da illustrare dopo lo shock del referendum inglese e a vigilia di importanti consultazioni elettorali" intendendo di fatti al referendum e alle elezioni che seguiranno in Gemania e in Francia e poi aggiunge: "Illustrare la situazione politica dopo quello che è accaduto con il referendum inglese e dopo un anno di consultazioni elettorali. L’Europa ha subito un duro shock con la scelta di un Paese, la prima in sessant’anni, di lasciare la nostra comunità. Non aiuta la nostra discussione il quadro politico internazionale. Il presidente Obama, in un importante articolo pubblicato nei giorni scorsi, ha sottolineato la contraddizione di un mondo più prospero che mai, ma accompagnato da una inquietudine crescente». Roma ospiterà un vertice speciale dei 27 leader d'Europa nell'ambito dei festeggiamenti dei 60 anni di trattati europei e magari si proverà a pianificare un futuro e discutere delle visioni d'insieme che dovrebbero portare ad una vera riforma che abbracci l'economia ma che risolva e organizzi l'annoso problema dell'immigrazione cercando in sostanza di trovare il modo di "svegliare" l'Europa da un certo intorpidimento nelle decisioni comuni. Renzi non vuole partecipare a mani vuote, chiede ai gruppi parlamentari una collaborazione da concretizzare in una serie proposte da portare come bagaglio per rappresentare l'Italia stessa quale promotrice di validi e seri proponimenti in vista del mega vertice di Roma 2017. In accordo con il governo tedesco della Merkel e rivolgendosi indirettamente a Polonia e Ungheria nonchè a Slovacchia e Cèchia inclini al no alle quote  di spartizione degli immigrati dice:"La Ue si accinge a discutere il prossimo bilancio ed è fondamentale che l'Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti dei Paesi che hanno ricevuto molti denari dalla comune appartenenza e in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni sulla ricollocazione degli immigrati".