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RENZI: "LA SINISTRA MASOCHISTA SERVE A RIANIMARE FORZA ITALIA"

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Tempo di lettura 2 minutiIl premier non perde occasione per crticare quella parte di sinistra che non lo sostiene e cita l'esempio della Liguria dove la sinistra ha perso le primarie

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di Angelo Parca

I perdenti vengono immediatamente snobbati dal premier Matteo Renzi che non perde occasione per crticare quella parte di sinistra che non lo sostiene e cita l'esempio della Liguria dove la sinistra ha perso le primarie. Eppure sulle prossime Regionali e, in particolare, sulle candidature in Campania continua a non vedere i candidati "impresentabili" che sostengono il sindaco De Luca: "Alcuni candidati mi imbarazzano eccome, però dico che liste Pd sono pulite. Noi siamo intervenuti in modo molto forte sul Pd, Su alcune liste collegate al Presidente si può discutere, ci sono candidati che non voterei neanche se costretto".

Dubbi sulle primarie. A proposito di elezioni, Renzi parla anche di primarie: "Valore insostituibile – dice – le preferisco ai "caminetti" in cui decidono dieci addetti ai lavori in una stanza". Ma, ammette, «nei prossimi due anni dobbiamo cambiare modello di partito e dunque capire come organizzarci. Sono aperto alle diverse soluzioni, ad esempio al modello americano". A proposito di primarie, il premier chiama di nuovo in causa il caso Liguria: "Cofferati ha perso ed è scappato col pallone", attacca Renzi. "La Liguria è l'ultima spiaggia per Berlusconi. Lì è accaduta una cosa semplice: la sinistra masochista ha perso le primarie ma", piuttosto che far vincere il Pd, "preferisce rianimare Forza Italia". Matteo Renzi parla al videoforum di Repubblica e accusa l'opposizione di sinistra. "Ha preferito rianimare con il massaggio cardiaco Forza Italia. L'unica possibilità di Forza Italia è quella di essere rianimata dalla sinistra masochista – aggiunge -. La partita in Italia è tra la sinistra e una destra che spero all'americana".

Il premier parla del nascituro Partito della Nazione: "Non è un minestrone in cui entra di tutto – spiega -. ma un partito di sinistra con una visione riformista del paese che si allarga ad elettori che possono avere anche una visione piu' radicale. Mi sembra del tutto evidente che gli elettori del Pd non moriranno democristiani". Quindi rivendica la componente sociale della sua riforma del lavoro. "Il Jobs Act è una norma di sinistra, di sinistra riformista – dice -. Una rivoluzione veramente di sinistra perché fa conoscere cos'è il mutuo a chi non ne aveva idea fino a ieri". E sottolinea ancora: "Il gruppo dirigente del Pd è plurale – aggiunge il premier -. Non c'è D'Alema, ma ci sono tanti altri che vengono dai Democratici di Sinistra".

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