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di Angelo Barraco
Milano – Renzi quest’anno ha detto tante cose agli italiani, tante promesse e tante speranze messe sul tavolo di chi fatica ad imbastirlo per arrivare a fine mese. Adesso il premier dichiara in un’intervista “Io voglio un Pd unito anche se c'e' ancora qualcuno che non ha elaborato il lutto della sconfitta al congresso”. Inoltre difende il dialogo con Denis Verdini e gli ex di Forza Italia “non e' il mostro di Lochness, e i suoi non fanno parte della maggioranza di governo. Votano le riforme non la fiducia”. Puntualizza inoltre che è giusto che ci sia spazio per le idee altrui, soprattutto sui temi costituzionali.
Aggiunge poi, “Dovremo invece trovare delle regole condivise sul voto di fiducia, ma sara' un tema che ci porremo in futuro, non adesso. Siamo quasi a meta' della mia segreteria: tra breve chiunque potra' metterla in discussione e vincere il congresso”. Roberto Speranza, esponente della sinistra Dem, scrive su Twitter “Barani, Verdini & C. e' meglio perderli che trovarli. Renzi ha detto che vuole unire il Pd. Bene. Allora la smetta di amoreggiare con loro”. Renzi parla anche di riforme puntualizzando “Da due mesi dico che i numeri ci sarebbero stati. Abbiamo assistito a un prolungato confronto, ma quando siamo entrati nel merito della discussione non ci sono stati problemi: per noi era importante mantenere il principio che non si toccava la doppia conforme ricominciando daccapo. Obbiettivo raggiunto” e difende a spata tratta l’ipotesi di abolire la tassa sulla prima casa. Secondo il premier la vera questione oggi “e' creare un clima di fiducia nel Paese. Solo questo puo portare i risparmiatori italiani, che sono sono molto oculati e prudenti e non a caso sono i risparmiatori piu' forti del mondo, a mettere di nuovo in circolo i soldi”. Sulla riduzione inoltre aggiunge che le nuove misure di riduzione ci sono ma non può indicarle in dettaglio al momento. Per la sanità? Nessun taglio “Nel 2013 sulla sanita' c'erano 106 miliardi. L'anno dopo sono diventati 109, poi 110, il prossimo anno 111. Stiamo aumentando i fondi non li stiamo tagliando” in merito a quanto è successo ieri in Senato il premier riferisce “ogni gesto volgare, in modo particolare verso le donne, va censurato senza se e senza ma”.
Ma cosa ha promesso Renzi agli italiani nell’ultimo anno? Pochi giorni fa ha scritto su Twitter una frase che dimostra come nel nostro paese le cose, sembra, stiano pian piano cambiando: “Istat. In un anno più 325mila posti di lavoro. Effetto #Jobsact #italiariparte #lavoltabuona” è davvero la volta buona? Anche i dati dimostrano un calo della disoccupazione, nel mese di agosto ha raggiunto l’11,9%. In un anno il tasso di disoccupazione diminuisce del 5,0% a cui ne corrispondono 162 mila soggetti in meno in cerca di occupazione. Nel mese di agosto ci sono 69 mila occupati in più rispetto al mese di luglio e 325 mila rispetto al mese precedente. Dopo questa notevole crescita, c’è un ulteriore aumento dello 0,3% e dell’1,5% e il tasso di occupazione raggiunge il 56,5%. Per quanto riguarda invece la disoccupazione giovanile, tasto dolente per il nostro paese, nel mese di agosto arriva al 40,7%, ovvero aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente ma sull’anno ha il -2,3 punti. Ma i cambiamenti prospettati da Renzi per l’Italia sono tanti, sarà un’Italia diversa? Migliore? Vedremo.
In arrivo nuove notizie. Cosa cambierà ancora? Finite le vacanze estive Renzi alza la voce su un tema che duole le tasche degli italiani, Tasi e Imu. Il premier ha detto infatti che entro il 2016 Tasi e Imu verranno abolite e ci saranno dei tagli all’Ires nel 2017 fino al 24%. “Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giochino” sono state le sue parole e ha precisato inoltre che la tassazione in Italia è esagerata e abbassarle porta ad un’equità sociale e ciò non è fatto per guadagnare voti “Nel 2017 ci possiamo concentrare sull'Ires, cioè sulle tasse sulle imprese, portandola al 24% sotto la Spagna; e poi per il 2018 possiamo intervenire sull'Irpef”. Parla poi del Pil e della sua crescita, seppur dello 0,5, e tende a puntualizzare che i numeri stanno cambiando e tale numero non basta. Ma questi tagli incidono anche su altri settori? Il direttore esecutivo del Fmi Carlo Cottarelli ha parlato al medesimo Meeting e ha precisato che Il sistema sanitario nazionale funziona, ma “ci sono risparmi da fare soprattutto perchè l'efficienza è molto diversa tra le varie regioni ed anche all'interno di ciascuna di esse –ha precisato inoltre- Una cifra possibile di risparmi senza stravolgere il sistema è tra i tre ed i cinquemiliardi di ulteriori risparmi rispetto a quanto è stato fatto. Ci sono margini importanti. L'importate è procedere con un intervento mirato”. Cosa dobbiamo aspettarci quindi? Tasche degli italiani più leggere ma, la sanità?
Ma non si ferma, parla di pensioni e tasse sulla casa. Sulla questione delle pensioni riferisce che ha chiesto a Padoan e Poletti di individuare un meccanismo per consentire più flessibilità in uscita e aggiunge “Spero che riusciremo a trovare un primo rimedio gia' con la Stabilita. Non posso rispondere ovviamente delle scelte del passato, alcune delle quali peraltro hanno provocato piu' costi che risparmi”. Poi ha parlato di un argomento caro, anzi carissimo agli italiani, la tassa sulla prima casa: “La tassa sulla prima casa viene abolita per tutti per sempre” dice Renzi, aggiungendo inoltre “Sarebbe un gigantesco autogol passare i prossimi sei mesi a decidere chi paga e chi no, senza avere un criterio uniforme, sono certo che questa mossa avra' un effetto psicologico sul mercato immobiliare e sull'edilizia”. Vuole precisare inoltre che il Pd è più vivo che mai e ciò è dimostrato dai risultati elettorali e gli oltre cinque milioni raccolti dal Pd con il due per mille. Aggiunge inoltre “Quanto ai sondaggi noi alle politiche supereremo il 40%, ne sono certo – aggiunge – ma se anche oggi fossimo al 34% saremmo piu' o meno il doppio della percentuale in cui erano i Ds durante la segreteria e il Governo D'Alema. Il doppio. E le nostre regionali, per intenderci, le abbiamo vinte noi, non e' un caso se governiamo 17 Regioni su venti”. Ma gli argomenti trattati da Renzi sono tanti: si parla anche dell’assemblea dei sindacati che ha bloccato l’accesso ai Fori e al Colosseo e precisa che è stato approvato un decreto legge che inserisce i musei nei servizi pubblici essenziali. “Certo, ci sono alcuni sindacalisti che pensano ancora di poter prendere in ostaggio la cultura e la bellezza dell'Italia. Non hanno capito che la musica e' cambiata. Non gliela daremo vinta, mai. E il decreto legge lo dimostra in modo inequivocabile”.
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