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di Ch. Mo.
Roma – Una vera e propria rivoluzione del fisco quella che vuole attuare il premier Matteo Renzi. Già dal prossimo anno, potrebbero giungere i primi tagli. Sarà questa la volta buona? Durante l’assemblea Pd in corso ad Expo, il premier ha toccato i temi dell'agenda di governo e quelli che riguardano più da vicino la vita interna del partito. Ma la "notizia dei quotidiani di domani", come lui stesso ha sottolineato, è "la sforbiciata alle tasse" che andrà a cambiare la natura stessa del Partito Democratico che diventerà “ il primo partito d'Italia a tagliare le tasse”.
I progetti entro il 2018. Si scaglia contro chi lo accusa di non aver mantenuto le promesse il premier: entro il 2018, ha annunciato, "dobbiamo rispondere a chi dice che facciamo le cose sull'onda delle emozioni del momento. Dobbiamo lavorare su debito, investimento e tasse". Uno squilibrio tra soldi stanziati e quelli spesi è evidente secondo il premier che assicura si cambierà rotta.
Le riforme. "Se faremo le riforme nel 2016, e le faremo, elimineremo noi, perché gli altri hanno solo fatto finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati". Dal 2016, quindi, "daremo una sforbiciata alle tasse che continuerà anche nel 2017. Nei prossimi cinque anni faremo una operazione sulle tasse senza precedenti nella storia d'Italia, faremo una rivoluzione copernicana. Si parte – ha spiegato Renzi – da Irap e Ires. Si continuerà nel 2018 con interventi sulle pensioni e sull'Irpef", ha poi concluso nel corso del suo intervento in merito alle riforme da fare entro il prossimo anno. Forte dei successi elettorali, Renzi ha in mente una vera e propria rivoluzione che, se attuata, potrebbe risollevare gli italiani dallo stallo in cui sono da anni. Ad onore del vero però bisogna dire che il premier sebbene fosse stato spesso contestato e accusato per non aver mantenuto la parola, rispetto ai precedenti pare che si stia muovendo in qualche modo pur di cercare una soluzione adattabile all’Italia.
La vicenda della bimba diabetica morta in mare. "Dobbiamo restare umani. Se una bambina che ha l'età di mia figlia muore durante una traversata si può dire quello che si vuole, ma non permettiamo che i nostri figli pensino che, in cambio di qualche punto in più nei sondaggi, abbiamo rinunciato alla nostra umanità", ha avvertito Renzi. L'Isis, ha aggiunto, "non riuscendo a farci morire come piace ai terroristi, cerca di farci vivere come piace ai terroristi: rannicchiati in noi stessi". Per questo il premier sottolinea la necessità di riappropriarci "della nostra identita', che non e' il contrario dell'integrazione. La nostra cultura e identità sono il contrario della chiusura rozza e becera".
Il riferimento a Matteo Salvini. Secondo il premier, tre sono gli avversari al momento: Grillo, Salvini e la sinistra radicale. Ha poi ironizzato con un riferimento anche alla Francia e all’Inghilterra: ”Sognavano Cameron, sognavano Sarkozy e si trovano Le Pen, sognavano la destra e si trovano Salvini…".
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