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Renzi all'Europa: "Chi prende i soldi si prende anche i migranti"

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Tempo di lettura 2 minutiCosì il presidente del Consiglio Matteo Renzi ospite di Lucia Annunziata a 'In mezz'ora' su Reaitre.

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Redazione

Una strenua battaglia dell'Italia con l'Europa sul bilancio europeo. "Non è importante lo 0,1%, non è decisivo. Noi non stiamo litigando con l'Europa. La nostra battaglia, che è storica, è sul bilancio europeo nei prossimi anni. L'Italia in passato ha sempre detto di sì all'Europa. A tutto. L'Italia, lo ha deciso il governo Monti, dà all'Europa 20 mld di euro e ne riprende solo 12. Noi all'Europa diciamo: chi prende i soldi si deve prendere anche i migranti. Siamo impegnati in una battaglia storica. Quante lettere di richiamo ci ha mandato l'Europa? Una ogni anno e l'ha mandata a tanti Paesi. Non so se ci arriverà una lettera di richiamo. Noi vogliamo cambiare le regole che sono state scritte in passato". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ospite di Lucia Annunziata a 'In mezz'ora' su Reaitre. In ogni caso sulla manovra "siamo assolutamente nei termini previsti. Io la Boldrini non l'ho sentita. La legge di stabilità va mandata in Parlamento il 20 di ottobre ma il termine non è perentorio. L'anno scorso l'abbiamo mandata 10 giorni dopo, entro questa settimana la mandiamo in Parlamento", ha sottolineato. Costi politica – Il Governo condivide l'idea di ridurre i costi della politica, ma "l'importante è vedere come". Per esempio si potrebbe legare "l'indennità parlamentare alle presenze". Lo ha sottolineato il premier Matteo Renzi intervenendo a 'In mezz'ora' su Rai3 in merito alla proposta del Movimento 5 stelle che sarà esaminata dal Parlamento a partire dalla prossima settimana.

Parlamentari? Indennità in base alle presenze "Il Pd – ha spiegato Renzi – è favorevole alla riduzione degli stipendi, dipende come si fa. Il M5S la butta in calcio d'angolo perché é in difficoltà. Vediamo di che si tratta, ragioniamone. Io faccio la mia controproposta: perché ai parlamentari non diamo l'indennità in base alle presenze. Luigi Di Maio, ad esempio, ha il 37% delle presenze in aula". "Di Maio e Di Battista prendono il doppio di quello che prendo io come presidente del Consiglio. Quindi se Di Maio fa il 37% di presenze, perché si deve prendere l'indennità intera? Invece di inventarsi la missione, la presenza istituzionale… I 5stelle giocano a fare i puri, ma sono uguali a tutti gli altri", ha concluso Renzi.

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