Connect with us

Primo piano

RENZI ALL'ATTACCO DEI SINDACATI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minutiIl premier:"Pompei e Alitalia? Scandaloso"

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti

Redazione

Non ha certamente un buon rapporto con i sindacati ne ha avuto mai molta simpatia per loro. Dopo i 'fattacci' di Pompei e dell'Alitalia, il premier Matteo Renzi è furioso. "L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalita', in quelle forme, e' semplicemente scandalosa", scrive il premier nelle sue enews, dove va giu' durissimo anche sulla vicenda Alitalia. "Vedere che dopo tutto il lavoro fatto per salvare il sito e quindi i posti di lavoro a Pompei – sostiene – un'assemblea sindacale blocca all'improvviso migliaia di turisti sotto il sole o vedere che dopo le nottate insonni per coinvolgere Etihad e evitare il fallimento di Alitalia, gli scioperi dei lavoratori di quell'azienda rovinano le vacanze a migliaia di nostri concittadini, fa male".
"Intendiamoci – prosegue Renzi – per evitare le polemiche di domani: nessuno mette in discussione il diritto all'assemblea sindacale o allo sciopero. Sono diritti sacrosanti. Ma c'e' anche bisogno di buon senso e di ragionevolezza, di responsabilita' e di rispetto. In un momento come questo tenere migliaia di turisti venuti da tutto il mondo, sotto il sole per un'assemblea sindacale a sorpresa significa volere il male di Pompei. Significa fare il male di Pompei. Io non ce l'ho con i sindacati. Ma se continua cosi' dovremo difendere i sindacati da se stessi. L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalita', in quelle forme, e' semplicemente scandalosa. Continueremo a lavorare per Pompei, nonostante loro" conclude il premier.
Fisco: Renzi, con lotta a evasione abbassiamo tasse folli
"Molte polemiche perche' ho detto che il Pd non sara' mai piu' il partito delle tasse. Gia' in passato si era discusso sul principio 'Le tasse sono belle'. Non voglio riaprire una discussione filosofica. La metto cosi'. In Italia paghiamo troppe tasse. E' folle continuare cosi'. La strategia e' chiara: intanto combattiamo l'evasione. Se paghiamo tutti, paghiamo meno". Cosi' il premier Matteo Renzi nella sua enews.
"Nel primo anno di governo – rivendica – la lotta all'evasione ha prodotto come risultato un lusinghiero piu' 7% di entrate rispetto all'anno preceente (e questa e' la risposta a quelli che dicono "Renzi non parla mai di evasione": per noi parlano i fatti, amici!). Ma abbassare le tasse si puo' fare a tre condizioni".
La prima condizione per abbassare le tasse, secondo Renzi, e' questa: "La curva debito/PIL deve scendere.
In soldoni: il nostro debito non e' drammatico come viene descritto. Abbiamo infatti ricchezza privata che e' il doppio del debito pubblico (nessuno e' come noi, su questo, al mondo); abbiamo una percentuale di debito estero non elevata; abbiamo un sistema previdenziale che sul medio-lungo periodo e' il piu' sostenibile in Europa; abbiamo un surplus primario costante da anni e una spesa pubblica che sara' ancora limata ma non e' piu' tra le peggiori d'Europa. E tuttavia il debito e' ancora troppo alto. Dunque, occorre che la curva del debito/Pil torni a scendere. E questo – lo abbiamo promesso – comincera' dal 2016. Da qui ai prossimi anni, tutti gli anni, il debito dovra' scendere un po'. Non lo facciamo perche' ce lo chiede l'Europa: lo facciamo perche' e' giusto verso i nostri figli. Altrimenti lasciamo a loro i cocci di uno Stato, come hanno fatto con noi.
E noi vogliamo essere piu' seri di chi ci ha preceduto".

"La seconda – prosegue – bisogna sbloccare i cantieri. Ci sono venti miliardi di investimenti pubblici fermi. Per non parlare dei denari privati che sono dispersi nei vicoli della burocrazia, delle sospensive, dei ricorsi. Magari anche nel vostro comune, nella vostra citta' avete in mente esempi precisi in questo senso (chi vuole segnalarmi qualcosa in particolare, puo' farlo attraverso la consueta email: matteo@governo.it). Tutto cio' costituisce una gigantesca follia. Se da qui al 2016 riuscissimo a spendere i venti miliardi bloccati, immediatamente tutta l'economia – a cominciare dal settore dell'edilizia drammaticamente in ginocchio – ne risentirebbe positivamente". Infine, "La terza, il fisco. Nel primo anno abbiamo restituito 80 euro a 10 milioni di persone, partendo dunque dalle famiglie. Nel secondo anno abbiamo eliminato la componente lavoro dall'Irap, come ci chiedevano (giustamente) gli imprenditori. Nel terzo anno elimineremo tutte le tasse sulla prima casa (tasi e imu). Nel 2017, quarto anno, incideremo sull'Ires per abbassare le tasse alle imprese. Nel 2018 – conclude Renzi – toccheremo scaglioni Irpef e pensioni minime".
Governo: Renzi, tendenza autoflagellarsi ma Italia merita di piu'
"Certo la sfida non e' facile, anche perche' c'e' una costante tentazione del sistema paese a autoflagellarsi. In tanti dicono che va tutto male, sempre male, solo male. Scommettono sul fallimento. Noi no. Ci proviamo. Ogni giorno. Passo dopo passo". Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nelle sue enews.
"Noi non vogliamo solo tirare fuori l'Italia dalla crisi – ha aggiunto – vogliamo riportarla al posto che merita: alla guida dell'Europa. E costi quel che costi, ce la faremo.
Perche' l'Italia si merita di piu'". "In questo mese – racconta Renzi – ho avuto il piacere di scambiare alcune opinioni sul futuro con molte persone, tra cui due italiane straordinarie.
Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana, appena rientrata in Italia dopo il rientro sulla Terra. E Fabiola Gianotti che ci ha accolto a Ginevra al Cern, nel luogo dove si sperimenta il futuro, studiando e innovando. Sono solo due esempi". "Ma – sottolinea – c'e' molta Italia nel mondo che va avanti. Molta Italia. Dobbiamo imparare a volerci piu' bene. E a far funzionare ancora meglio le cose. Perche' – potra' sembrare un paradosso – e' l'intera comunita' internazionale che ha bisogno che l'Italia funzioni bene. C'e' tanta Italia che funziona".
Crisi: Renzi, segnali positivi, Italia economicamente al sicuro
"Sul fronte economico, tra mille problemi, tanti segnali sono positivi, finalmente positivi". Lo sottolinea il premier Matteo Renzi nella sua enews, nella quale rivendica al suo governo che "le due parole d'ordine sono sempre le stesse: riforme e crescita". "Quando e' arrivato il momento piu' duro della crisi greca – sostiene – in molti continuavano a insistere con le preoccupazioni sul contagio: "Vedrai, anche l'Italia sara' messa nel mirino". Abbiamo visto che le cose non sono andate cosi'. L'Italia non e' piu' il problema dell'Europa, come nel recente passato".
Inoltre, prosegue: "Tutto questo sta accadendo in un contesto internazionale non semplice (Mediterraneo, Grecia, Ucraina), ma l'Italia – assicura Renzi – e' economicamente al sicuro perche' il Parlamento ha dimostrato di poter finalmente mantenere i propri impegni, realizzando le riforme".