Scienza e Tecnologia
Relicta: fisica e misteri nel puzzle game per Pc, console e Stadia
Published
4 anni faon
Relicta, l’ultima fatica di casa Mighty Polygon è un puzzle game, disponibile su Pc, console e Stadia, in prima persona che tra gravità e magnetismo porta i giocatori alla scoperta di una Luna molto diversa da come la si conosce. Senza alcun aiuto bisognerà venire a capo di enigmi sempre più complessi, in grado di tenere incollati allo schermo per ore. I rompicapi da affrontare, man mano che si procede nel titolo, sono sempre più complessi e non basterà un semplice colpo d’occhio per portarli a termine. Nel corso dell’avventura si vestono i panni di Angelica Patel, una ricercatrice che vive e lavora sulla Luna, più precisamente all’interno della Base Chandra, detto ciò, però, è opportuno sottolineare che nell’immaginario di Mighty Polygon il satellite naturale della Terra è completamente terraformato. Relicta inizia con un flash forward di un imminente disastro che coinvolge la stazione e una grossa specie di roccia in essa contenuta. Subito dopo si passa a un flashback di eventi avvenuti due anni prima, nel quale si può esplorare brevemente la stazione in cui ci si trova, conoscere via radio alcuni degli altri personaggi come la collega Laia Alami e la figlia Kira Patel, e prendere parte a un breve tutorial che introduce il giocatore ai rudimenti del gameplay. Conclusa questa introduzione il giocatore, infine, si troverà ad effettuare un ultimo salto temporale, andando avanti di due anni in quello che si può definire il presente, poche ore prima del disastro imminente. Durante una telefonata con la figlia della protagonista, improvvisamente salta la comunicazione e toccherà al giocatore scoprire quale sia il problema. Collegandosi al terminale principale ed effettuando un riavvio, il sistema della base comunicherà che è stato solo un malfunzionamento. Contattando i colleghi però presto si verrà a sapere che anche altre aree della base stanno mostrando comportamenti anomali e ad alcune di esse sono addirittura scollegate dal nodo centrale, con le comunicazioni limitate o irraggiungibili dai Maglev, il sistema di convogli che collega i vari punti della stazione. Con questo pretesto inizia l’avventura di Relicta, che porterà i giocatori a doversi addentrare nei vari rami della base lunare con lo scopo di salvare i colleghi e riparare queste fantomatiche anomalie. Queste fasi più narrative consistono in un semplice girare per la base, con la sola possibilità di esplorare in cerca di collezionabili o nuove voci da aggiungere al PDA, un dispositivo elettronico sul quale leggere mail e altre note, utili ad approfondire il mondo di gioco o gli eventi in corso. Quando ci si muove verso le altre zone della base, invece, iniziano i rompicapi che costituiscono a tutti gli effetti il nucleo del gameplay. E’ bene sottolineare che dopo appena qualche ora di gioco la narrazione prende una piega inaspettata, assumendo delle connotazioni degne di un thriller psicologico, coinvolgendo sempre di più il giocatore ma avendo un impatto quasi nullo sul gameplay effettivo. La sensazione che si prova giocando a Relicta è che questa storia, per quanto intrigante, sia superflua ai fini del gioco in sé. In ogni caso sicuramente la trama misteriosa è un valore aggiunto e merita di essere portata a termine.
Ma andiamo ad analizzare il gameplay di Relicta più da vicino: nonostante le ricerche scientifiche sui biomi e la creazione di ambienti ospitali siano le fondamenta dell’ambientazione, in realtà sono fisica e magnetismo i veri padroni del gameplay del titolo. Sin dai primi istanti di gioco, infatti, si verrà a conoscenza della creazione di alcuni guanti in grado di manipolare elettronicamente e gravitazionalmente determinati artefatti. Tali “guanti gravità” saranno i veri protagonisti del gameplay di Relicta. Proseguendo nella narrazione, infatti, ci si troverà a passare da un ambiente all’altro tramite diverse porte colorate: alcune limiteranno completamente l’accesso allo scenario successivo, altre, invece, permetteranno il passaggio della dottoressa, ma non delle casse da usare per risolvere i puzzle, altre ancora consentiranno di essere attraversate in una sola direzione. Per poterle aprire sarà necessario combinare gravità e magnetismo al fine di trasportare gli artefatti sulle piattaforme dedicate. Una volta posizionate tutte le casse sugli interruttori, il passaggio si aprirà e si potrà passare alla stanza successiva. La dinamica di gioco appena citata può apparire semplice, eppure non lo è affatto. Ogni area, infatti, mostrerà un enigma da risolvere prima di riuscire a posizionare ogni cassa correttamente. Anzitutto gli artefatti potranno essere neutri, positivi o negativi, soggetti a gravità e non. Per decidere magnetismo e gravità di ogni box sarà necessario fare semplicemente uso dei guanti in dotazione per decidere la giusta polarità e per attivare o disattivare la gravità. Se vi state domandando perché è necessario manipolare il magnetismo? La risposta è perché, in Relicta, la combinazione delle polarità consentirà di attrarre le casse e respingerle, abilitando quindi lo spostamento verso punti focali. Facili a dirsi, un po’ meno a farsi; in alcuni livelli, infatti, è necessario creare delle combinazioni studiate al millimetro. Una concatenazione di eventi e cambiamenti che dovrà essere studiata con cura e poi realizzata minuziosamente: basterà un comando mancato e bisognerà ripetere l’area da capo. Gli appassionati di videogames potranno trovare alcune assonanze con il ben noto Portal, e nonostante Relicta offra delle dinamiche ben diverse, le assonanze sono diverse. Gli amanti delle sfide troveranno in questo titolo pane per i propri denti. Saranno un po’ meno contenti invece gli amanti dei puzzle game in stile “vecchia scuola” che potrebbero infastidirsi nel vedere distruggere i propri tentativi semplicemente per aver mancato il corretto tempismo nel premere un pulsante. Il gameplay, così strutturato, permetterà a ognuno di godersi il titolo come meglio crede. Durante il corso della narrazione, come dicevamo, non solo sarà necessario risolvere i puzzle, ma anche scoprire quello che si cela dietro i misteri della base Chandra. Man mano che si andrà avanti si raccoglieranno file che mostreranno il quadro completo della storia che, purtroppo, non si sviluppa esattamente con l’enfasi desiderata, ma che comunque resta una splendida avventura da scoprire.
Livello dopo livello ci si fa strada in quella che è un’avventura abbastanza longeva, con un ottimo grado di complessità ma non altrettanta varietà, a causa di meccaniche spesso riutilizzate. La durata in giochi del genere è davvero poco indicativa, dipendendo in gran parte dall’intuito del giocatore, ma in ogni caso dovrebbe assestarsi attorno alle 10 ore. Relicta offre un comparto artistico davvero molto curato e che rende di sicuro più piacevole il progredire nelle varie sezioni. Le zone più spoglie della base si alternano ai diversi biomi di una Luna immaginaria completamente terraformata, tra una tundra ghiacciata e una splendida foresta. Il livello di dettaglio è molto buono e la colonna sonora composta appositamente per la produzione ne aumenta senza ombra di dubbio l’immersività. Tirando le somme, Relicta è un puzzle game senz’altro interessante, capace di offrire degli ottimi rompicapi basandosi su due elementi della fisica: la gravità e il magnetismo. Alcuni livelli denotano una complessità e un grado di difficoltà davvero notevole, richiedendo al giocatore, oltre alla conoscenza delle meccaniche base, pure un ingegno non trascurabile. Purtroppo però non brilla per la varietà, alla lunga le meccaniche risultano ripetitive e gli elementi, se non perfettamente identici, sono comunque equivalenti a quelli già incontrati nei livelli precedenti. Peccato anche per la narrazione, che seppur a tratti interessante, spesso sembra scollegata dal gameplay e ha come unico scopo quello di indirizzare il giocatore verso l’area successiva. In ogni caso Relicta è l’esempio di come un titolo dalla visuale in prima persona possa ancora al giorno d’oggi non essere classificato solo come un action o uno shooter. Se si è amanti dei rompicapo o semplicemente se si è alla ricerca di un videogame intelligente con cui mettersi alla prova, allora l’ultima fatica di Mighty Polygon potrebbe rivelarsi una graditissima sorpresa.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica : 8
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 7
VOTO FINALE: 7.5
Francesco Pellegrino Lise