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Cronaca

Regione Sicilia, approvata la manovra: Crocetta esulta. Salvini contestato a Palermo

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Tempo di lettura 3 minutiFurenti polemiche si erano sollevate ad inizio Dicembre per il taglio ai contributi "a pioggia", alle norme per stabilizzare i precari o favorire il pensionamento dei regionali

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di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Dopo giorni di tensioni e polemiche a mai finire la giunta regionale ha approvato la manovra che invierà entro domani all'Assemblea Regionale Siciliana. A darne notizia il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e l'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei.  Furenti polemiche si erano sollevate ad inizio Dicembre per il taglio ai contributi "a pioggia", alle norme per stabilizzare i precari o favorire il pensionamento dei regionali. Il presidente dell'Assemblea Giovanni Ardizzone al Palazzo dei Normanni aveva sferzato un colpo di mannaia contro le norme nella manovra di assestamento in commissione Bilancio e tutta una serie di norme non erano state approvate, una delle quali lo stanziamento di 1,2 milioni di euro per il prossimo G7 che si terrà a Taormina e a detta di Crocetta stesso questi sarebbero stati dei fondi a sostegno di una inziativa a livello globale che oltre al prestigio alla regione Sicilia indiscutibile sarebbe stata una enorme opportunità per una forza lavoro necessaria per gli ingenti preparativi necessari. Dalle parole di Crocetta traspare adesso una certa soddisfazione per l'accordo raggiunto: "La manovra conta di 15 tabella  è una misura essenziale che destina risorse in via prioritaria a enti locali, lavoratori, precari e a tutti gli enti finanziati dalla Regione mettendoli in sicurezza per l'intero anno senza soluzione di continuità per evitare che si verifichino situazioni del passato approvando bilanci provvisori che hanno creato disparità tra i lavoratori. Rassicuriamo tutti, sono previste risorse per la continuità del lavoro dai consorzi di bonifica agli enti teatrali". "Si tratta di una legge di bilancio che continua il percorso avviato nei mesi scorsi con il governo e che ci ha consentito di lavorare al pareggio di bilancio".
 
Il capoluogo siciliano vede oggi anche la presenza del leader della Lega Matteo Salvini impegnato in un convegno programmato in giornata. Non perde tempo il leghista già forte sostenitore della corsa alle urne all'indomani della nascita del governo Gentiloni visto come breve parentesi che ci distanzierebbe da elezioni politiche atte a stabilizzare l'Italia per un lungo tempo. Polemizza Salvini sentendosi già in campagna elettorale forse per bruciare i tempi e se la prende con il governo locale in toto: "ll governo Crocetta e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sono disastrosi e devono andare a casa. Non guardo al passato, credo non ci sarà più spazio per Alfano, Verdini, Cicchitto e questa gente qui, io ci sono, mi piacerebbe che a marzo fossero gli italiani a scegliere il leader e il programma per sfidare Renzi e Grillo". E in una raddolcita carezza ruffiana come se il sud avesse dimenticato la sua ferrea appartenenza ad una lega oltranzista e razzista contro i "terroni", ammalia e soave canta docili parole: "Sono in Sicilia per testimoniare che la nostra battaglia è per unire Nord e Sud, oggi sono a Palermo e domani a Milano. C'è bisogno di elezioni subito, c'è voglia di partecipare, i nostri giovani hanno il diritto di vivere in Italia, in Sicilia come a Milano senza scappare all'estero per andare a lavorare. Lavoro, meno tasse, soluzione ai problemi del precariato. Ecco cosa mi chiedono in Sicilia come a Milano. Queste sono le risposte che bisogna dare ai cittadini, poi chi le darà si potrà chiamare come si vuole". Raggela il sangue vederlo parlare con i cronisti e deporre una corona di fiori davanti alla stele di Capaci nel tratto autostradale fra Capaci e Palermo luogo dell'attentato sanguinario dove persero la vita il giudice Falcone, la moglie e la scorta e già che c'era non poteva mancare la polemica contro Roma ladrona cosi a completare la sua solita litania monotono che lo caratterizza ormai da anni: "Mi sembra che la Raggi e i 5stelle a Roma e dove stanno governando abbiano totalmente fallito". Un gruppo folto di studenti e giovani che si era introdotto all'interno della Cattedrale di Palermo nell'attesa dell'arrivo del leader della lega per offrire il "dovuto benvenuto" come sempre capita a personaggi di una certa "lega" è stato allontanato dalle forze dell'ordine che hanno fatto un cordone costringendo i manifestanti ad uscire. Le urla di disappunto non si sono fatte attendere: "Vergogna! I politici li fanno entrare mentre i cittadini li cacciate!".

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